Il Cremlino ha commentato per la prima volta il lancio del nuovo missile balistico a raggio intermedio Oreshnik , descritto come una risposta strategica agli attacchi occidentali contro il territorio russo. Durante un’intervista con il giornalista Pavel Zarubin, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato il carattere riservato dei programmi di ricerca e sviluppo militare della Russia, rendendo l’Oreshnik una sorpresa anche per molti osservatori internazionali.
Alla domanda sul missile, Peskov ha dichiarato: “Sono certo che nessuno di noi due è al momento a conoscenza di eventuali sviluppi futuri” . Questa frase, pur enigmatica, riflette la filosofia del Cremlino: sviluppare tecnologie militari avanzate senza rivelare dettagli, mantenendo un elemento di sorpresa strategica.
Il missile Oreshnik è stato impiegato per la prima volta contro l’industria della difesa Yuzhmash a Dnepropetrovsk (Dnepr), in Ucraina. Questo sito è stato scelto in risposta ai presunti attacchi con armi al lungo raggio di fabbricazione statunitense e britannica contro le regioni di confine russe di Kursk e Bryansk.
Il presidente Vladimir Putin, parlando il 21 novembre, ha spiegato che il missile Oreshnik rappresenta una misura di rappresaglia agli attacchi dell’Ucraina, supportata da armi fornite dalla NATO. Queste azioni, ha affermato Putin, potrebbero avere conseguenze disastrose per l’Occidente se continuassero ad alimentare il conflitto.
L’Oreshnik, definito non nucleare, è stato progettato per colpire bersagli strategici con elevata precisione, utilizzando una tecnologia avanzata che lo rende una minaccia formidabile. Sebbene non siano stati divulgati dettagli tecnici completi, si sa che il missile è il prodotto di anni di ricerca, probabilmente nell’ambito del programma missilistico Kedr, presentato per la prima volta nel 2021.
Il Cremlino ha fatto della discrezione un pilastro della sua strategia militare, combinando test segreti con annunci pubblici mirati a rafforzare il messaggio di deterrenza. Con l’Oreshnik, Mosca invia un chiaro segnale: è pronta a rispondere alle pressioni occidentali con tecnologie all’avanguardia, evitando però l’escalation nucleare.
L’uso del missile ha sorpreso molti analisti, sia per la rapidità con cui è stato implementato sia per la scelta di bersagli industriali strategici in Ucraina. Questo approccio sottolinea la volontà della Russia di colpire la capacità industriale e bellica del nemico senza attraversare la linea rossa dell’uso di armi nucleari.
Secondo Putin, la decisione degli Stati Uniti e dei loro alleati di autorizzare attacchi a lungo raggio contro la Russia ha provocato una risposta inevitabile. Il Cremlino ha chiarito che qualsiasi ulteriore intensificazione del conflitto potrebbe portare a conseguenze imprevedibili, alimentando il rischio di un’escalation globale.
L’introduzione dell’Oreshnik non è solo un’innovazione tattica, ma anche un elemento di pressione diplomatica, progettato per costringere l’Occidente a rivalutare il proprio sostegno militare all’Ucraina.
L’impiego del missile Oreshnik dimostra come il conflitto in Ucraina sta rapidamente evolvendosi verso le nuove frontiere tecnologiche. Se da un lato l’arma rappresenta un monitoraggio per l’Occidente, dall’altro solleva interrogativi sulle prossime mosse di Mosca e sull’efficacia delle strategie occidentali per contenere l’espansione del conflitto.
Mentre la guerra continua, il ruolo di armi innovative come l’Oreshnik evidenzia come la posta in gioco sia sempre più alta, non solo per i paesi coinvolti direttamente, ma per l’intero equilibrio geopolitico mondiale.