
(AGENPARL) – ven 22 novembre 2024 *STAZIONE TAV, SACCO: “BISOGNA FARE UN RAGIONAMENTO COMPLESSIVO SULLE
NECESSITA’ DEL TERRITORIO PRIMA DI DECIDERE LA COLLOCAZIONE. IL SUD DELLA
PROVINCIA E’ ALLE PRESE CON TAVOLI DI CRISI AZIENDALI E CON IL DRAMMA
STELLANTIS: ANCHE DI QUESTO VA TENUTO CONTO”*
*Il sindaco di Roccasecca rilancia sul tema della concertazione e della
ponderazione sul sito per l’infrastruttura: “Attenzione a non sacrificare
l’area sud che sta affrontando una crisi gravissima”*
“La scelta sul sito per la stazione Tav in provincia di Frosinone non deve
diventare una questione di campanilismo e ridursi a una guerra tra poveri.
E’ sicuramente importante che questo territorio ottenga una infrastruttura
determinante per il futuro. Solamente che bisogna considerare e ponderare
tutte le varie ipotesi in campo”.
A dichiararlo il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che evidenzia: “Non
si può, infatti, non tenere conto che esiste un sud della provincia di
Frosinone che è alle prese con tavoli di crisi aziendali continui e con il
dramma di Stellantis e dell’indotto dell’automotive, con gli impatti
negativi che sono, purtroppo, facilmente immaginabili”.
“Se nella scelta del luogo dove collocare una infrastruttura così
importante e determinante – continua il sindaco di Roccasecca – che può
essere il motore di una possibile ripartenza dell’economia e fattore
decisivo per recuperare attrattività al territorio, non si considerano
questi presupposti di una evidente e conclamata crisi dell’area sud e la si
catapulta altrove, allora questo tema diventa la condanna a morte e il
sacrificio di un intero fazzoletto di terra a confine tra il Lazio
meridionale e la Campania”.
“Nella scelta sulla collocazione della stazione, perché una scelta
occorrerà assumere, vanno considerate anche queste tematiche, di stretta e
urgente attualità, che non sono di poco conto. Va fatto un ragionamento
all’interno di una concertazione complessiva frutto di una visione rispetto
all’intero perimetro della provincia di Frosinone e alle sue emergenze”.
“L’antico confine tra Stato pontificio e Alta Terra di lavoro non esiste
più da quasi cento anni – conclude Sacco – se però continuiamo a
considerare la provincia divisa come allora, significa che il metodo di
ragionamento è frutto di una logica del secolo scorso che oggi non ha
assolutamente ragione di esistere”.