
(AGENPARL) – gio 21 novembre 2024 FONDAZIONE CASA DELLA CARITÀ “ANGELO ABRIANI”
(in)visibili e (in)curabili – Pratiche e proposte per l’equità
All’attenzione dei Garanti della Fondazione Casa della carità
– mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
– Giuseppe Sala, Sindaco del Comune di Milano
Casa della carità, giovedì 21 novembre 2024
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Anche quest’anno, nel giorno dell’anniversario la Casa della carità si rivolge ai suoi garanti, l’Arcivescovo della Diocesi e il Sindaco della Città,
cogliendo ogni volta di più quale valore ha questo dialogo iniziato ormai 21 anni fa, che ci impegna insieme con voi a tenere un’attenzione viva
verso coloro che abitano ai margini.
TRE WORKSHOP
questo tipo, soprattutto quando motivazione e disponibilità al dialogo sono alte.
Conserviamo e mettiamo a disposizione un resoconto più dettagliato.
Un percorso condiviso sulla salute
Portiamo la sintesi di un percorso ri essivo iniziato il 5 novembre 2024 con la
convocazione di tre laboratori in Casa della carità che hanno visto il
coinvolgimento di quasi 100 persone tutte impegnate nelle istituzioni
pubbliche cittadine o nelle realtà di Terzo Settore. A partire dal tema della
LA PROPOSTA DI RENDERE STABILE
L’ASSEMBLEA DI COMUNITÀ
salute e dei determinanti sociali che la permettono ci si è chiesti quali scelte ci
Salute: un principio uni catore impagabile
stanno impegnando e in quali vorremmo essere più solleciti, quali bisogni, quali
I progetti più innovativi di salute pubblica si fondano sulla valorizzazione della
mancanze e quali risorse nella nostra Milano.
comunità e della sua capacità di esprimere bisogni e soluzioni portandoli
Migranti svantaggiati, grave emarginazione, carcere
all’attenzione di chi ha autorevolezza pubblica, di chi gestisce responsabilità
importanti, di chi governa e decide. Uno strumento per favorire questo
Abbiamo messo in comune i saperi che vengono dal lavoro sociosanitario
processo è la Assemblea di comunità ed è a questo modello ancora
quotidiano con le persone più fragili particolarmente in tre ambiti: i percorsi dei
sperimentale in molti luoghi del Paese al quale ci siamo ispirati in questo
migranti più svantaggiati, la grave emarginazione e le carceri. Quindi abbiamo
percorso. Con dando nella forza che viene dalle vostre parole pronunciate a
confrontato le nostre prime sintesi con una rappresentanza dei diretti
molti in tante occasioni pubbliche, sappiamo che siete un tramite prezioso
interessati, ovvero i nostri ospiti che provengono da questi ambiti. Ora vi
per parlare di salute come diritto di tutti, di una salute che non è solo
sottoponiamo un distillato di questo percorso che inevitabilmente non rende
sanità ma l’insieme di tutto ciò che genera il benessere delle persone. È
ragione della ricchezza che si è prodotta e del metodo utilizzato ma resistiamo
importante che si diffonda tramite voi il messaggio che la salute è un principio
alla tentazione di fare elenchi e tanti riferimenti, perché siamo certi che vi
uni catore impagabile che riguarda ogni persona e che impegna alla
immaginate quanti temi e sottolineature possono emergere in un lavoro di
collaborazione fattiva tutti coloro che ne colgono l’universalità e la forza che si
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esprime sia attraverso l’annuncio della speranza cristiana che attraverso la
nell’accudimento dei piccolissimi dagli zero ai sei anni quando i genitori sono
proclamazione dei più alti valori civici.
impegnati a lavorare e non possono portarli con sé. La proposta è di attivare
Un confronto dal basso per una salute partecipata
Sapendo che il protagonista dell’Assemblea di comunità è proprio il Comune
risposte pubbliche e private che di concerto si facciano carico di questi
bisogni speci ci.
con i suoi abitanti e che Milano è città importante per tutta la Diocesi, noi Casa
La “fatica” dei diritti
della carità ci candidiamo a promuovere ogni anno un processo di questo tipo,
Una seconda denuncia riguarda la fatica inaccettabile delle persone più fragili
a renderci sempre più strumento per favorire le connessioni nella città di Milano,
ed emarginate che vengono spesso da noi spronate a vedere riconosciuti i
se avvertiamo la vostra approvazione e collaborazione, perché si sviluppi la
propri diritti di cittadinanza, ma che incontrano barriere linguistiche importanti e
pratica del confronto “dal basso” sui bisogni di salute e sulle responsabilità da
informazioni poco chiare o contradditorie agli sportelli di competenza.
assumersi. Non si tratta di promuovere tavoli uf ciali o giornate di studio che già
Rimbalzati come palline del ipper non di rado lasciano il gioco prima di aver
vengono realizzate e che danno i loro frutti, ma di chiamare a raccolta enti e
raggiunto l’obiettivo. È emersa la proposta di realizzare un portale
cittadini per imparare un metodo partecipativo che porti all’attenzione
pubblico, accessibile non solo agli sportellisti delle varie agenzie, ma
anche le voci più ebili, af nché la nostra città possa essere promotrice di
anche direttamente agli utenti, che riporti informazioni inequivocabili
una modalità nuova di fare politica, eticamente equa e costruttiva, per un reale
per sapere come ci si muove per una residenza, per un permesso di soggiorno,
cambiamento.
per una posizione sanitaria, per una iscrizione scolastica, ecc… . E dove siano
presenti anche le opportune traduzioni linguistiche e attenzioni di mediazione
TRE DENUNCE E TRE PROPOSTE
culturale. Questa scelta nasce anche dalle richieste avanzate dagli stessi utenti,
che hanno evidenziato l’importanza di poter accedere a informazioni chiare, di
essere ascoltati e di ricevere rispetto da parte degli sportellisti. Limitare
Tra le questioni affrontate che ci preoccupano di più, ne indichiamo tre
l’accesso della piattaforma esclusivamente agli operatori comporterebbe il
emergenti in ogni gruppo e poi una quarta che si è imposta trasversalmente in
rischio, ancora una volta, di concentrare le informazioni nelle mani di pochi, con
tutti i gruppi di lavoro.
la possibilità che vengano utilizzate in modo arbitrario o, peggio, ignorate,
anche per semplice mancanza di tempo. Un portale aperto a tutti garantirebbe
Il carico eccessivo dei più piccoli
invece maggiore trasparenza e una gestione più equa delle informazioni.
Una prima denuncia riguarda le fatiche troppo dure dei piccoli, gli delle famiglie
migranti, i cui genitori trovano molti ostacoli quando si vedono costretti a
Il dramma San Vittore
cambiare scuola o ad accedere alla mensa dovendo pagare le quote più alte
Una terza denuncia è tutta incentrata sulle condizioni preoccupanti e degradanti
poiché sprovvisti di certi cazione ISEE. Una dif coltà speci ca e diffusa è l’aiuto
che vive l’istituto penitenziario di San Vittore. Drammaticamente sovraffollato e
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pessimo nelle strutture interne, nonostante l’impegno strenuo ed encomiabile
l’illegalità e nel consentire percorsi abitativi accessibili, calmierati, tutelati e legali
della maggioranza degli operatori delle tre aree (custodiale, educativa e
è presente, ma non basta. Tutti soffriamo con le persone più fragili il fallimento
sanitaria) e delle molte realtà di volontariato, necessita di ristrutturazione e
di percorsi di reintegrazione sociale che si schiantano nell’alloggio che manca o
supporti adeguati. Inaccettabili sono gli autolesionismi e i suicidi che
che non si può de nire tale ma riporta sul lastrico il singolo o la famiglia.
conseguono da statistica al sovraffollamento che rappresenta una delle
concause principali del fenomeno. Altamente preoccupante è poi il destino dei
Un patto per una città ospitale e accogliente
molti fragili che lo attraversano, persone homeless italiane o straniere senza
Viene voglia di lanciare un sogno condiviso fatto di tanti passi concreti per
riferimenti sul territorio, che molto più che in passato transitano in carcere
rendere Milano la città smart dell’ospitalità e dell’abitare, chiamando a
uscendo ancora più soli di prima. Consapevoli della complessità, si può
raccolta tramite le reti comunali e delle parrocchie tutti i soggetti che possono
pensare che una città come Milano e una diocesi come Milano
condividere risorse, appartamenti, competenze nell’accompagnamento delle
contribuiscano attivando tutte le loro energie pubbliche e private, di
persone fragili a sostenere regolarmente af tto e spese, ma nell’alveo della
intervento diretto e di stimolo dei soggetti direttamente competenti sulle
solidarietà e della legalità e dando spazio a progetti innovativi di co-housing che
carceri, di azione ma anche di pressione, per migliorare le condizioni
includano gli studenti, gli anziani e altri soggetti che trarrebbero gran bene cio
detentive e per realizzare autentici percorsi di accompagnamento in uscita dei
dall’abitare in contesti ricchi di ospitalità e sostegno reciproco. Nel solco di una
più fragili, generando sul territorio ulteriori contesti recettivi e competenti.
intenzione già espressa chiaramente dal Vescovo e da Caritas Ambrosiana in
occasione del Giubileo vorremmo condividere questo sogno anche con il
Sindaco e le istituzioni cittadine in un patto scritto che ci impegni a dei
UN IMPEGNO, UN SOGNO,
UN PROGETTO
passi concreti.
Una denuncia comune: le condizioni abitative
La denuncia trasversale a tutti i gruppi riguarda le condizioni abitative precarie e
fatiscenti di molte famiglie, italiane e straniere, che vogliono risollevarsi
dall’indigenza e dal degrado e che trovano una pletora di o erte abitative
degradanti, costosissime e connesse ad un sommerso delinquenziale e
spietato. L’impegno che il Comune e la Diocesi mettono nel denunciare
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