(AGENPARL) – sab 16 novembre 2024 Un Viaggio all’insegna dei diritti e della libertà quello che stasera ha
preso il via al Teatro del Maggio di Firenze che ha ospitato l’apertura
della terza edizione de La Toscana delle Donne, il festival, finanziato con
i Fondi comunitari europei, che per dieci giorni si dipanerà con oltre 50
appuntamenti, incontri, dibattiti, spettacoli.
A fare gli onori di casa la capo di Gabinetto della Presidenza della
Regione, Cristina Manetti, ideatrice del Festival, che ha dato il via alla
serata indossando un abito di scena della sartoria del Maggio Musicale in
omaggio al prezioso lavoro delle sarte, esempio dell’eccellenza
dell’artigianato toscano.
Per il presidente Eugenio Giani, salito sul palco a portare i saluti
iniziali “questa è la Toscana dei diritti che per prima al mondo ha
abolito la pena di morte. Dobbiamo acquisire consapevolezza – ha detto – di
una cultura che trasmetta a tutta la società, agli uomini in particolare,
quanto sia importante agevolare la parità di genere come contributo alla
comunità in cui viviamo. E’ un elemento fondamentale, lo è da sempre e
mai come in questi tempi in cui drammaticamente i femminicidi e la violenza
sulle donne dominano le pagine dei giornali. E’ solo con un salto di
qualità culturale che coinvolga tutti, solo con misure concrete e un ruolo
della donna sempre più affermato nella società che possiamo superare la
situazione attuale e avviarci verso un vero progresso culturale”.
“E’ bello ripartire per la terza edizione della Toscana delle Donne da
questo teatro – ha detto allora Cristina Manetti – per fare insieme questo
grande viaggio per i diritti della donna che è già partito tanto tempo
fa, con tante donne che prima di noi hanno combattuto”.
Insieme a Manetti, la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi “La
Toscana delle Donne – ha detto – non è un festival tradizionale, ma un
luogo di riflessione e di progettazione. È uno spazio di libertà dove
tante esperienze femminili, ma non solo, si confrontano. Le donne
dimostrano che ci sono, con la loro personalità, le loro caratteristiche e
la loro voglia di essere protagoniste in libertà del proprio futuro. Una
bellissima manifestazione che Cristina Manetti ha costruito ormai da tre
anni e che anno dopo anno cresce e rappresenta le donne in modo sempre
diverso, ma sempre tramite un’esperienza di grandissimo valore».
E due donne che hanno fatto della lotta contro la discriminazione e per la
libertà la loro bandiera, sono le due cicliste afghane Fariba e Yuldulz
Hasmini, protagoniste delle ultime Olimpiadi, arrivate in Italia dopo la
nuova presa del potere dei talebani nel 2021, e assistite dall’associazione
‘Road to Equality’, guidata dalla presidente Alessandra Cappellotto e dalla
vice presidente Elisa Dalla Valle. A tutte loro, la vicepresidente
Saccardi, Manetti, insieme alla sindaca Sara Funaro hanno consegnato il
Pegaso della Toscana delle Donne.
E sarà proprio a ‘Road to Equality’ che sarà devoluto il ricavato
dell’asta delle tre opere realizzate questa sera dalle fumettiste la Tram,
Rita Petruccioli e Alice Milani, che hanno accompagnato tutto l’evento con
uno showcase dal palco, a cura di Lucca Comics & Games nell’ambito della
collaborazione che la Toscana delle Donne ha intrapreso con il festival
lucchese, e alle quali è stato consegnato il Pegaso della Toscana delle
Donne.
“Noi oggi vediamo due donne straordinarie qui con noi – ha detto la
sindaca Funaro – Loro avevano iniziato una battaglia in Afghanistan che era
quella della parità e dei diritti, perché qui per noi è normale giocare
a calcio, fare ciclismo, andare a scuola. In quelle terre purtroppo tutto
questo viene cancellato. E allora quello che noi dobbiamo fare è
continuare ad avanzare su tutto quello che è stato fatto, ma al tempo
stesso dobbiamo non fermarci al nostro confine, dobbiamo guardare al di
là: oggi con questa iniziativa straordinaria si parte proprio da questo,
si parte dalla riflessione oltre i confini. La Toscana delle Donne sta
crescendo ogni anno di più, – ha proseguito – Il lavoro che dobbiamo fare
è ancora lunghissimo, sia per l’attenzione al tema della centralità del
mondo femminile in tanti settori, sia per riuscire a portare lo sguardo
oltre i nostri confini, perché troppe volte abbiamo lo sguardo molto
corto”.
Un abito preso in prestito dalla straordinaria sartoria del Maggio – sarte
a cui è stato consegnato il Pegaso della Toscana delle donne per il loro
insostituibile lavoro – anche per la compositrice e pianista Giulia
Mazzoni, testimonial da tre anni del festival, che al piano ha interpretato
per la prima volta dal vivo il suo “Artemisia”, inno che celebra non
solo la grande artista del passato, Artemesia Gentileschi, ma anche il
coraggio delle donne.
Quindi è stata la volta della perfomance di Stefania Sandrelli “che oggi
è con noi – ha detto Cristina Manetti – e ci rappresenta col suo volto
meraviglioso, conosciuto in tutto il mondo. Oggi sul palco interpreta
Santuzza e dimostra ancora una volta che per contrastare la violenza di
genere dobbiamo fare ancora un lungo percorso”.
Al termine della interpretazione il presidente Giani ha consegnato a
Stefania Sandrelli il Pegaso della Toscana delle Donne quale riconoscimento
al grande talento e ai messaggi che nella sua carriera ha sempre trasmesso.
“Il Festival non si esaurisce in questi dieci giorni – ha concluso Manetti
– ma in un certo senso andrà avanti tutto l’anno perché le politiche
regionali per la parità di genere non si fermano. La Toscana continua con
le azioni di sensibilizzazione e anche di narrazione su questi temi perché
è sicuramente importante che prendiamo consapevolezza di quello che
significa oggi parità di genere. Un impegno a tutto campo per sostenere le
donne per davvero”.
Pegaso della Toscana delle Donne anche all’artista Sophie Dickens,
pronipote di Charles Dickens che ha donato la scultura “Il grande
Cavaliere dell’Apocalisse” esposta per l’occasione nel foyer del Teatro e
proveniente dalla Crumbe Gallery, la prima galleria in Europa dedicata
esclusivamente all’esposizione di artiste donne.
Ha chiuso la serata il Trio Soprano che si è esibito in una selezione di
brani fra cui “Imagine” e, omaggio a Giacomo Puccini nel centenario, l’aria
“O mio babbino caro” dall’opera Gianni Schicchi.
Trending
- Werth and Wendy Stand Out in Stuttgart (GER)
- C.S. TIMPANISTI E SBANDIERATORI AL CASTELLO SVEVO DI BARI
- Sicurezza: controlli nella Capitale, 17 denunce, multate ditte irregolari e sequestrato un cantiere
- Le cicliste afghane, da rifugiate ad atlete: la loro storia alla Toscana delle donne
- Parte dal Teatro del Maggio la terza edizione de La Toscana delle Donne
- CORTEI, BARBERA (PRC): “CRIMINALIZZARE LA PROTESTA DI PIAZZA RAPPRESENTA UNA PESSIMA STRATEGIA”
- Werth Triumphs Again in Stuttgart, Dominating the Dressage Stage
- EUROPA, I COMPLIMENTI DI SALVINI AL “PATRIOTA” ABASCAL
- Rinviata Legnago Salus – S.P.A.L. – La data del recupero
- Autonomia, Guerra (Pd): Calderoli e Fontana per la secessione dei ricchi