Negli ultimi tempi, numerosi sindacati e politici hanno avanzato dichiarazioni in merito alla “Settimana Corta” per i militari, attribuendosi spesso il merito di ogni aggiornamento proveniente dallo Stato Maggiore dell’Esercito (SME).
È doveroso sottolineare che alcune di queste proclamazioni sembrano attribuire ai sindacati iniziative che derivano invece da decisioni autonome dell’amministrazione militare.
Per questo motivo, il Sindacato Itamil Esercito ritiene opportuna una presa di posizione ufficiale da parte dello Stato Maggiore dell’ Esercito, che confermi o smentisca tali dichiarazioni, chiarendo se esista realmente un trattamento equo tra le diverse sigle sindacali.
Al fine di risolvere le ambiguità e garantire maggiore trasparenza, Itamil ha proposto la creazione di un Ufficio Unico di Coordinamento tra le Organizzazioni Sindacali e lo Stato Maggiore della Difesa.
Tale struttura, esterna alla forza armata, faciliterebbe una gestione equa e strutturata delle relazioni sindacali.
Le Proposte del Sindacato Itamil Esercito sulla Settimana Corta, lo Smart Working e il Cloud Working
Già a dicembre 2023, il Sindacato Itamil Esercito ha presentato al Primo Reparto di Stato Maggiore dell’Esercito una proposta innovativa, ispirata alle strategie di aziende come Leonardo, Luxottica, Intesa San Paolo e Lamborghini. In un contesto di risorse limitate e di crescenti esigenze del personale, Itamil propone una combinazione di Settimana Corta, Smart Working e una nuova modalità di lavoro, denominata “Cloud Working”.
1. Settimana Corta e Smart Working
La proposta del sindacato per la settimana corta mira a ridurre il carico lavorativo del personale, mantenendo invariato lo stipendio. In particolare, il Sindacato Itamil Esercito ha suggerito due modalità flessibili di lavoro:
Smart Working parziale: lavorare fino a giovedì in sede, con il venerdì dedicato allo Smart Working dalle 08:00 alle 12:00.
Settimana Corta con venerdì autocompensante: prolungare l’orario di servizio dal lunedì al giovedì fino alle 17:30, permettendo così di terminare la settimana il giovedì.
Queste soluzioni potrebbero essere sperimentate su base volontaria in alcuni reparti, monitorando la fattibilità in vista di una potenziale adozione definitiva.
2. Cloud Working
Come terza proposta, il Sindacato Itamil Esercito avanza l’idea del “Cloud Working”, una modalità di lavoro a distanza pensata per rispondere ai molti problemi di assegnazione temporanea derivanti dalle necessità assistenziali o familiari dei militari. La soluzione si rivolge in particolare ai lavoratori che richiedono temporanee assegnazioni in base alla Legge 104/1992, all’art. 42 bis del D.Lgs. 151/2001 e al D.Lgs. 267/2000. Oggi, infatti, il militare assegnato temporaneamente presso un’altra sede mantiene la posizione organica nel reparto di provenienza, pur non prestando effettivamente servizio per quel reparto. Tuttavia, il Dipartimento di Impiego del Personale sovente rigetta tali istanze affermando che “il Reparto di provenienza non consente ulteriori sottrazioni organiche”, generando insoddisfazione nel personale e portando a frequenti ricorsi amministrativi che sottraggono tempo e risorse allo Stato Maggiore.
L’adozione del Cloud Working potrebbe rappresentare una soluzione efficace, poiché consentirebbe al personale di operare temporaneamente da remoto, senza lasciare scoperta la posizione organica. In questo modo, si potrebbe ridurre il numero di istanze respinte, evitando così malcontento e la proliferazione di ricorsi.
Risposta dello Stato Maggiore dell’Esercito
Di recente, il Primo Reparto di SME ha risposto alla proposta di Itamil, chiarendo che una nuova direttiva offre ai comandanti la possibilità di gestire il personale con un orario flessibile, in funzione delle esigenze operative e/o addestrative del reparto e tenendo conto degli interessi del personale.
Tuttavia, Itamil desidera sottolineare che questa circolare, che non prevede una vera “settimana corta” ma semplicemente l’orario flessibile, solleva una perplessità importante: l’eventualità di dover prolungare la settimana lavorativa per necessità operative, un elemento che lascia spazio a serie riflessioni sull’effettiva compatibilità tra esigenze operative e benessere del personale.
Il Sindacato invita ASPMI, a chiarire pubblicamente i propri rapporti con lo Stato Maggiore dell’ Esercito, pubblicando le comunicazioni ufficiali e le risposte ricevute.
Questo eviterebbe qualsiasi percezione di canali preferenziali o trattamenti diversi anche sul monitoraggio e l’avvio di procedimento disciplinari tra i sindacati e i segretari generali.
“Può esserci ambiguità riguardo al rigore della tolleranza a seconda della sigla sindacale e del segretario generale.”