(AGENPARL) – mer 13 novembre 2024 [image: 2_logo-fima-orizzontale_BLU_piccolo.png]
*Comunicato stampa*
*Ingresso di privati nelle “In house” dell’acqua: Pericolo….. scampato (?)*
Con la pubblicazione in G.U. del DL AMBIENTE nr. 153 dello scorso 17
ottobre 2024 possiamo dire che il pericolo rappresentato dalla possibilità
concessa alle società partecipate dagli EE.LL. di cedere a soggetti privati
quote di partecipazione pubblica nella gestione dell’acqua sia, per il
momento, scongiurato.
Dal testo pubblicato è stata infatti emendata la norma incriminata oggetto
del nostro allarme per la definitiva privatizzazione del servizio.
Pericolo che però (riteniamo) temiamo sia solo rinviato a un futuro non
molto lontano.
Se da un lato una “manina” ha opportunamente cancellato dal deliberato la
privatizzazione delle In House, dall’altro, altri provvedimenti, contenuti
nella Legge di Stabilità in via di approvazione dal Parlamento,
rappresenterebbero solo un rinvio nel dover mettere sul mercato altro
patrimonio pubblico in questo caso rappresentato dalla gestione di questo
servizio pubblico.
Uno su tutti è rappresentato dall’ennesimo taglio di trasferimenti statali
nei confronti degli EE.LL. previsto per i prossimi 5 anni, pari a 1.350 ml
di euro, che colpirà questi ultimi ingabbiandoli nella ormai fantomatica
“trappola del debito” nonostante essi vi partecipino per un’infinitesima
parte.
Se a questo aggiungiamo la volontà del ministro dell’ambiente e della
sicurezza energetica Pichetto Frattin per “*l’abilitazione della fonte
nucleare in Italia tramite le nuove tecnologie sostenibili*” capiamo bene
che la volontà di questo governo resta quella del totale affossamento della
volontà popolare espressa nel giugno 2011 (per il nucleare sarebbe la
seconda volta).
Monitoreremo quindi l’attività parlamentare perché la “manina” che ha
cancellato l’ingresso dei privati nelle partecipate pubbliche non torni a
metterci una zampa nella più totale indifferenza anche di quelle forze
politiche che all’epoca sostennero il referendum.
Contestualmente stiamo chiudendo il testo del nostro ricorso alla Corte
Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU) perché venga finalmente riabilitato
e rispettato l’esito referendario del 2011 e, oltre al servizio idrico,
anche tutti gli altri servizi pubblici locali possano essere gestiti
attraverso Enti di Diritto Pubblico fuori dalle regole del profitto e del
mercato.
Perché si scrive Acqua, ma si legge Democrazia.
13 Novembre 2024.
*Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua*
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Sito web: http://www.acquabenecomune.org – http://www.obbedienzacivile.it
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