
(AGENPARL) – mar 12 novembre 2024 *Arriva al cinema C’era una volta il beat italiano di Pierfrancesco
Campanella*
Il cineasta romano (di origini russo-pugliesi) *Pierfrancesco
Campanella *coinvolge
i protagonisti di una stagione musicale irripetibile in *C’era una volta il
beat italiano*!
Distribuito da* Parker Film*, infatti, sarà nelle sale cinematografiche a
partire dal 21 Novembre 2024 il nuovo docufilm del regista, che già qualche
anno fa aveva riscosso molti consensi con il suo *I love… Marco Ferreri*,
recentemente tramesso su Retequattro.
*C’era una volta il beat italiano* intende essere l’affettuoso omaggio ad
un periodo che ha segnato la storia. Gli anni Sessanta hanno rappresentato
un’epoca di grandi fermenti e rinnovamento sociale, con un decisivo cambio
di rotta a livello mondiale per quanto riguarda ideologie, mode, costume,
valori. Soprattutto quel periodo ha espresso una grande esigenza di libertà
dalle convenzioni stereotipate improntate al perbenismo e all’ipocrisia.
Anche la musica si è adeguata con nuovi suoni e testi più impegnati. In
Italia la cosiddetta “beat generation” è stata rappresentata da un gruppo
di artisti decisamente innovativi, con canzoni che hanno lasciato
un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo. In questo lavoro ne
parlano un gruppo di personaggi che il genere beat lo hanno vissuto, per
una analisi lucida e ironica allo stesso tempo, evitando compiacimenti
nostalgici. Molti i cantanti intervistati da Campanella: da *Don
Backy* a *Ricky
Gianco*, da *Renato Brioschi* dei *Profeti* a *Pietruccio Montalbetti* dei *Dik
Dik*, da *Livio Macchia* dei *Camaleonti* a *Gianni Dall’Aglio* dei
*Ribelli*, da *Donatella Moretti* a *Mario Pavesi* dei *Fuggiaschi*, a
*Giuliano
Cederle* dei *Notturni*. Poi c’è *Franco Oppini*, in quegli anni facente
parte dei *Gatti di Vicolo Miracoli*, massima espressione del movimento
“Verona Beat”. Fondamentale la presenza di *Mita Medici*, la prima “Ragazza
del Piper”, che ha rappresentato la svolta per un’intera generazione di
ragazze desiderose di emanciparsi dal secolare predominio maschile.
Significativo l’apporto di *Rosanna Fratello*, che all’epoca del beat
ancora non cantava ma sognava ad occhi aperti, sperando di emulare la
carriera dei suoi idoli Patty Pravo, Rita Pavone e Caterina Caselli.
*C’era una volta il beat italiano* è inoltre impreziosito dai contributi di
vari addetti ai lavori, come *Fernando Fratarcangeli* (direttore della
rivista di collezionismo musicale *Raropiù*), *Massimiliano Canè* (autore
della trasmissione *Techetechetè* su RaiUno), il press-agent *Niccolò
Carosi*, i parolieri *Alberto Salerno* e *Claudio Daiano*, i musicisti *Natale
Massara*, *Mauro Goldsand* e *Rodolfo Grieco*, discografici *Federico Monti
Arduni*, *Italo Gnocchi* e *Andrea Natale*, l’operatore culturale *Franco
Mariotti*, la conduttrice tv *Morena Rosini* (già nel gruppo Milk and
Coffee), il regista *Luca Verdone* e gli esperti di beat *Francesco
Lomuscio*, *Federico Gnocchi* e *Carlo Lecchi* (Presidente della *AVI*,
Associazione Vinile Italiana). Infine l’estroso *Ivan Cattaneo* che il beat
lo ha rilanciato negli anni Ottanta con i suoi album di cover (in
particolare *Italian Graffiati*).
E non finisce qui, perché *C’era una volta il beat italiano* rappresenta
soltanto il primo capitolo di una trilogia di docufilm a carattere musicale
che, prodotta da *Sergio De Angelis* per la *Parker Film*, si completerà
attraverso due lavori rispettivamente dedicati al rock progressivo e alla
dance italiana.
Link trailer cinematografico: https://www.youtube.com/watch?v=jIEtMakT9yw