
Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha lanciato un appello per una regolamentazione più rigida della libertà di parola sui social media, in particolare sulla piattaforma X di Elon Musk, per contrastare quella che ha definito “disinformazione”. Durante un discorso alla Fondazione del castello di Neuhardenberg, Habeck ha esposto la sua visione di una Germania e un’Europa più pronte a regolamentare Internet, soprattutto in seguito alla recente vittoria di Donald Trump nelle elezioni americane.
“Non possiamo mettere il discorso democratico nelle mani di Elon Musk e del software cinese,” ha dichiarato Habeck, come riportato dal quotidiano Welt. Il leader dei Verdi e candidato probabile alla cancelleria ha sottolineato la necessità di normative più severe da parte dell’Unione Europea per gestire i contenuti su piattaforme come X e TikTok, considerandoli vulnerabili a influenze esterne e rischiosi per il dibattito pubblico.
Richiesta di una linea dura contro l’amministrazione Trump
Habeck ha inoltre esortato il governo tedesco a mantenere una posizione ferma nei confronti della futura amministrazione Trump in materia di commercio e difesa. Secondo Habeck, anche gli Stati Uniti “hanno bisogno di noi” e ha invitato Berlino a non farsi intimidire, ma a cercare un equilibrio nei rapporti bilaterali. Tuttavia, l’impatto di anni di politiche energetiche del partito dei Verdi – tra cui la chiusura delle centrali nucleari in Germania – ha reso il paese più dipendente da risorse energetiche estere, esponendolo a vulnerabilità durante eventi come l’invasione russa dell’Ucraina e il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.
Le difficoltà economiche e le preoccupazioni per la stabilità della Germania hanno contribuito, questa settimana, al collasso del governo di coalizione, mentre la vittoria di Trump ha aumentato l’incertezza sul futuro delle relazioni transatlantiche.
Sostegno europeo alla regolamentazione di Musk e X
L’appello di Habeck ha trovato risonanza anche in Francia, dove il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha sostenuto una posizione simile. In un’intervista a Le Parisien, Barrot ha dichiarato: “Non accetteremo mai che il dibattito pubblico venga esternalizzato a social network deregolamentati nelle mani di interessi particolari, siano essi americani o cinesi.” Barrot ha espresso preoccupazione per le possibili influenze di Musk sulla piattaforma X, che secondo lui rischia di “infliggere alla democrazia americana lo stesso trattamento riservato a Twitter” in termini di deregolamentazione.
Il Digital Services Act e le pressioni europee su Elon Musk
L’Unione Europea è da tempo in attrito con Musk, in particolare per la sua politica di riduzione della censura sulla piattaforma X. Thierry Breton, ex commissario dell’UE per la censura, aveva chiesto a Musk di moderare i contenuti, compresa un’intervista in diretta con Trump, definendo i post come “potenzialmente dannosi per il dibattito civico”. Breton ha minacciato di utilizzare i poteri concessi dal Digital Services Act (DSA), che include multe severe e un possibile divieto di operare nell’UE se le piattaforme non rispettano le normative europee.
La reazione americana: un dibattito sulla libertà di parola
Da parte americana, l’amministrazione Biden ha evitato di condannare esplicitamente le richieste censorie dell’UE. Tuttavia, l’elezione di Trump e il possibile ingresso di JD Vance come vicepresidente lasciano ipotizzare che una futura Casa Bianca potrebbe prendere una posizione più ferma in difesa della libertà di parola. Vance, in un’intervista con il podcaster Shawn Ryan, ha suggerito che il sostegno americano alla NATO potrebbe essere legato al rispetto dei “valori fondamentali americani”, incluso il diritto alla libertà di espressione.
“Se la NATO vuole che continuiamo a supportarla, perché non rispettiamo i valori americani e la libertà di parola?” ha affermato Vance. Ha aggiunto che “è assurdo che sosterremmo un’alleanza militare se questa non fosse a favore della libertà di parola… dobbiamo dire che il potere americano ha delle condizioni.”
Prospettive per le relazioni UE-USA e il futuro della piattaforma X
Con l’Europa che si mostra sempre più incline alla regolamentazione delle piattaforme social, la rinnovata alleanza tra Germania e Francia per limitare i contenuti su piattaforme come X potrebbe porre una sfida significativa per Elon Musk e per gli Stati Uniti. L’eventualità che una futura amministrazione Trump possa adottare un approccio assertivo nel difendere la libertà di parola solleva interrogativi sulle relazioni transatlantiche.
La posizione di Habeck e di Barrot riflette una preoccupazione europea per il controllo e la diffusione delle informazioni online, mentre la Casa Bianca di Trump potrebbe contrapporsi con fermezza alle pressioni censorie. Ne consegue che i rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea potrebbero diventare tesi anche su questo tema, segnando potenzialmente un nuovo capitolo nel dibattito globale sulla libertà di espressione e sul ruolo dei social media nel discorso democratico.