
(AGENPARL) – ven 08 novembre 2024 *COMUNICATO STAMPA DELL’8 NOVEMBRE 2024*
*La produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre 2024:
contrazione in linea col dato italiano*
Dati complessivamente prevedibili, ma anche qualche sorpresa negli esiti
della rilevazione condotta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord
sulla produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre
2024: la frenata complessiva a quota *-2,4%* rispetto allo stesso periodo
del 2023 è in linea col -2,6% registrato a livello nazionale. Nettamente
migliore del dato nazionale, invece, la contrazione calcolata nell’arco
temporale più ampio dei primi 9 mesi dell’anno: l’indice destagionalizzato
della produzione nell’area Lucca-Pistoia-Prato è diminuito del -1,6%, circa
la metà di quanto avvenuto a livello italiano. Una prestazione quindi che
attesta come l’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord si stia
difendendo efficacemente in un contesto complicato, con previsioni di
crescita molto modeste a livello mondiale ed europeo e un quadro italiano
che – per quanto abbia dato nel 2023 segnali di dinamicità maggiori delle
aspettative e possa contare su tassi di interesse e inflazione più
contenuti rispetto al recente passato – continua a scontare penalizzazioni
come gli alti costi energetici, carenze infrastrutturali, demografia in
negativo e flussi commerciali con ostacoli crescenti.
Fra i settori manifatturieri presenti nell’area Lucca, Pistoia e Prato
portano il segno più rispetto al 3° trimestre 2023 solo la chimica-plastica
(+6,3%, dopo un modesto arretramento nel trimestre precedente), in minor
misura la carta-cartotecnica (+0,8%, peraltro quasi costantemente positiva
negli ultimi anni) e la metalmeccanica (+0,3%, ma con valori più elevati
nei mezzi di trasporto inclusa la nautica), mentre continua la caduta della
moda (-10,3%), del mobile (-4,7%) e delle lavorazioni non metallifere
incluso il lapideo (-1,2%); torna il segno meno, dopo un 2° trimestre
decisamente positivo, anche per gli alimentari (-1,3%).
“Le imprese fanno indubbiamente fatica, il contesto internazionale è
difficile – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord *Daniele
Matteini* -. Complicato prevedere cosa accadrà con il cambio al vertice
degli Stati Uniti: se come sembra si andrà verso un più spiccato
protezionismo da parte di un motore fondamentale del commercio globale,
potrebbero esserci conseguenze negative per il nostro export. Ma è tutto da
vedere: i mercati finanziari hanno accolto bene l’elezione di Donald Trump,
ma l’economia reale ha dinamiche diverse. L’area Lucca-Pistoia-Prato
concentra negli USA l’8% del valore del proprio export: una quota
significativa quindi, ma non enorme, corrispondente a 800 milioni di euro.
Il 40% di questi è rappresentato dalla meccanica (macchine,
apparecchi, mezzi di trasporto), il 23% dalla moda (abbigliamento,
calzature, prodotti tessili), il 15% dagli alimentari, il 6% dalla carta e
altrettanto da lavorazioni di prodotti non metalliferi. Quali che siano gli
sviluppi del commercio internazionale, il nostro Paese deve lavorare per
essere più competitivo: condivido i richiami a un maggior coraggio per
effettuare investimenti pubblici e favorire quelli privati. Non si può
giocare solo in difesa per contenere i danni, anche con buon successo come
è accaduto finora: bisogna attrezzarsi per andare in direzione dello
sviluppo e della crescita, creando condizioni favorevoli all’operatività
delle imprese.” *(ulteriori commenti di Daniele Matteini nella parte
dedicata a Pistoia)*
*Lucca*
“Il dato della produzione industriale di Lucca nel 3° trimestre 2024 è
positivo, a quota *+1,6%* – dichiara il vicepresidente di Confindustria
Toscana Nord *Tiziano Pieretti* -. A riportare i risultati migliori è
ancora una volta la chimica-plastica-farmaceutica con un eccellente +10,8%,
ma sono buone le prestazioni di metallurgia e prodotti in metallo (+3,3%),
nautica (+2,9%) e carta-cartotecnica (+1,6%). Dall’altro lato continua la
serie negativa della moda (-21,8%), che non sorprende date le dinamiche del
settore a livello generale; torna in territorio negativo, dopo il
precedente trimestre positivo, anche l’alimentare (-4%). Le lavorazioni di
non metalliferi, che includono il lapideo, sono a quota -1,3%: una
prestazione che comunque rappresenta un miglioramento rispetto ai risultati
ancora più critici dei trimestri precedenti. Pressoché stabili, a -0,2%, le
macchine e l’elettromeccanica, che comprendono anche la meccanica per il
cartario. Le aspettative delle aziende colte dalla rilevazione per l’ultimo
trimestre dell’anno vanno nel senso di un moderato rallentamento, rimanendo
sempre però in territorio positivo. E’ evidente comunque che le incognite
sono numerose sia per questo ultimo scorcio del 2024 sia a maggior ragione
per un 2025 che sarà nel segno della nuova presidenza statunitense con
tutte le possibili conseguenze del caso. Conseguenze, in positivo e in
negativo, che non saranno necessariamente dirette su singoli settori a
seguito dei dazi che prevedibilmente verranno introdotti, ma anche legate a
evoluzioni dell’economia globale e dei flussi commerciali che si
determineranno.”
*Pistoia *
“A Pistoia il terzo trimestre si chiude con una flessione ulteriore della
produzione industriale (*-3,7%* tendenziale). Il dato dipende, come sempre,
da andamenti settoriali molto diversi, con due comparti positivi
(metalmeccanica a +1,8%, trasformazione alimentare a +3,1%) che mitigano
l’effetto complessivo del contesto provinciale – commenta *Daniele Matteini*,
presidente di Confindustria Toscana Nord -. Recupera qualcosa la carta, che
conserva però un leggero peggioramento (-2,4% della produzione
industriale); in frenata la produzione industriale di chimica, plastica e
lavorazione dei non metalliferi (-4,8% tendenziale) e del mobile (-4%
tendenziale). Nel settore della moda, segno meno per produzione industriale
di tessile (-5,0%), abbigliamento (-2,3% tendenziale) e soprattutto
calzature (-19,3% tendenziale), con previsioni prevalentemente negative. E’
in questo segmento, ma anche in altri, dove la catena di filiera è diffusa
che si attestano le maggiori preoccupazione circa il rischio che la crisi
perdurante finisca per assottigliare la filiera stessa, fatta di tanti f
ornitori che sono una componente importante del tessuto produttivo
provinciale. Invece, al netto della situazione attuale, è importante che la
catena produttiva esista quando riprenderà il mercato. A questo aspetto si
chiede alla politica e al sistema creditizio di prestare attenzione: un
sistema industriale come quello della provincia di Pistoia, fatto di
piccole e medie imprese che hanno generato altra impresa, rischia un
impoverimento consolidato, se non sarà sostenuto nella congiuntura attuale.”
*Prato*
“Questa rilevazione del nostro Centro studi sul 3° trimestre 2024 era
particolarmente attesa a Prato per avere una indicazione sullo stato della
produzione industriale in un momento percepito a ragione come molto critico
– conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord *Fabia Romagnoli*
-. Il risultato è come prevedibile nettamente negativo: *-8,8%* rispetto
allo stesso trimestre del 2023. Ed è in territorio negativo per tutti i
comparti, andando dal -13,8% dell’abbigliamento-maglieria, al -9,9% della
metalmeccanica e -8,3% del tessile, ai quali si aggiunge il -1,9% degli
altri settori manifatturieri. Un’analisi più dettagliata del settore
preponderante, il tessile, evidenzia un fenomeno importante: un’elevata
varianza nelle risposte, che porta a rappresentare una situazione
fortemente a macchie di leopardo. In sostanza un quadro nettamente
diversificato da azienda ad azienda, senza apparenti ragioni legate alle
differenti tipologie produttive, con l’eccezione del comparto dei tessuti
più pesanti che, probabilmente penalizzato anche dai cambiamenti climatici,
è quello che soffre di più. La grande disomogeneità dei risultati ha fatto
sì che le prestazioni positive, talora anche molto positive, di alcune
aziende abbiano in parte compensato quelle gravemente negative di altre;
consistente anche il numero di aziende che si dichiarano in condizioni
stabili. Da qui un risultato statistico che, sebbene nettamente negativo,
lo è forse meno della percezione che si ha nel territorio. Questi risultati
indicano quanto sia complessa e di difficile lettura la situazione attuale
e quanto possano essere di aiuto alle aziende gli incontri di
approfondimento che la sezione Sistema moda ha in programma.”
*Allegata foto*
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