(AGENPARL) – gio 07 novembre 2024 *Scuola – Governo=*
*On. Elisabetta Piccolotti (Avs):*
*La destra da anni usa impunemente l’arma dell’insulto e ora si mette a
dare lezioni? Hanno davvero la faccia tosta.*
*Scandalizza che i vertici dell’Usr del Lazio si siano prestati ad un atto
di intimidazione politica. Un provvedimento illiberale che sarà annullato*
In questo Paese si può dare tranquillamente dei ‘cialtroni’ ai giornalisti
del Fatto Quotidiano come fece Giorgia Meloni, ma invece non si può che
tutto quello che dice il Ministro Valditara è cialtrone, come ha fatto
Christian Raimo.
Si può dare dei ‘cretini’ ai giornalisti di Left, del ‘maleducato’ a Gino
Strada, ‘poveretto che non sta bene’ ad Oliviero Toscani, del
‘chiacchierone radical chic’ a Yanis Varoufakis e si può dire all’Anpi che
‘fanno schifo’ come fece il Ministro Matteo Salvini ma non si può dire che
quello che dice il Ministro Valditara è arrogante, come ha fatto Christian
Raimo.
Si può dire che ‘la Boldrini deve essere eliminata fisicamente’ come fece
nel 2016 Monica Bars, la capogruppo leghista in consiglio comunale a Musile
di Piave, e poi essere anche ricandidate alla tornata seguente, ma non si
può dire che bisogna attaccare politicamente il Ministro Valditara usando
una metafora cinematografica come ‘colpire la Morte Nera’.
Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Avs.
Commentando la sospensione di Christian Raimo la destra – prosegue la
parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio –
dimostra tutta la propria vergognosa ipocrisia, la faccia tosta di chi da
anni usa impunemente l’insulto come arma politica ma oggi invoca punizioni
sempre più dure per chi dalle fila dell’opposizione osa esprimere il
proprio dissenso. Eppure tutto questo non ci sorprende, avendoci ormai
fatto l’abitudine.
Quel che invece ci scandalizza è che l’Ufficio Scolastico Regionale si sia
prestato ad una sanzione che ha il sapore di un atto di intimidazione
politica rivolto non solo a Christian Raimo ma a tutto il corpo docente.
A questo punto è necessario che si faccia chiarezza: qualsiasi docente,
fuori dalle aule, dovesse in futuro esprimere un giudizio negativo o
dispregiativo nei confronti del Ministro dell’Istruzione può essere
sanzionato con provvedimenti che vanno dalla sospensione con taglio dello
stipendio fino al licenziamento?
Noi siamo certi che una tale previsione, ovunque contenuta, o una tale
interpretazione dei regolamenti, sia del tutto illiberale e quindi
incostituzionale, ragion per cui, come in tanti altri casi precedenti,
confidiamo – conclude Piccolotti – che anche questo provvedimento sarà
annullato.
Lo rende noto l’ufficio stampa
Roma, 7 novembre 2024
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