(AGENPARL) – gio 07 novembre 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 07/11/2024, ore 17:23
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Messa in sicurezza dei masi nelle zone rosse, Redditi aggiuntivi per chi percepisce una pensione
**Ultime due mozioni della SVP. La prima sessione di lavori di novembre è terminata: domani non ci saranno sedute.**
Con la Finanziamento delle misure di messa in sicurezza delle sedi dei masi remoti nelle zone rosse (presentata dal cons. Locher il 01/08/2024), presentata nel tardo pomeriggio di oggi nel Consiglio provinciale di Bolzano, Franz Locher (SVP) ha chiesto di invitare la Giunta 1. a rilevare in tutto il territorio della provincia il numero delle aziende agricole e degli edifici destinati ad abitazioni che si trovano al di fuori delle rispettive aree insediabili in zone classificate come rosse; 2. a verificare se e in quali casi siano possibili o necessarie misure di sostegno da parte dell’amministrazione pubblica. Locher ha spiegato che, soprattutto nel caso di accessi privati ai masi e di attività edilizie su edifici residenziali e aziendali al di fuori dei centri abitati, l’individuazione di una zona rossa, a pericolo molto elevato, si rivela problematica, in quanto comporta limitazioni per l’attività edilizia e per la pianificazione territoriale e urbanistica. Tuttavia, sarebbe possibile richiedere una riclassificazione da zona rossa a zona blu una volta realizzate le dovute misure di messa in sicurezza. Nei centri abitati e nelle frazioni, il Comune è attualmente obbligato a realizzare le opportune infrastrutture, creando così le condizioni per una rivalutazione della zona di pericolo, ma i proprietari di aziende agricole ed edifici destinati ad abitazioni situati in zone remote, al di fuori dei centri abitati, sono tenuti a farsi carico dell’intero costo delle misure di messa in sicurezza, e spesso non hanno i fondi necessari.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiarito che la mozione vuole tutelare tutte le persone che si trovano a vivere in edifici situati in zona rossa, compresi quelli abitativi aggiunti con emendamento, aprendo nuove possibilità di finanziamento; ci sono anche casi di edifici in zona gialla con strada d’accesso in zona rossa, e anche questo andrebbe considerato nel documento. Il consigliere ha chiesto che tipo di finanziamento è previsto attualmente.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha riferito che non è necessaria un’indagine, i dati sono già disponibili: si tratta di circa 1600 edifici, di cui 120 nel comune di Bolzano.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha rilevato che quanto proposto ha dei costi, e richiede forse anche incarichi esterni, con costi aggiuntivi da considerare, mentre gli uffici competenti hanno una conoscenza specifica del territorio. Va però garantito che le risorse pubbliche siano usate in modo sostenibile ed equo, considerando anche altre problematiche legate ad abitazioni civili, anche a Bolzano.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che ci sono casi concreti di masi che non hanno accesso nei mesi invernali, o masi che non sono più protetti da boschi. Vanno quindi incluse nell’indagine proposta anche le strade d’accesso.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha sottolineato che in futuro si aggraverà il problema delle valanghe, e citato il caso di un agricoltore ha rinunciato a sfalciare il proprio prato per protesta contro la presenza di grandi predatori. Per molti, l’agricoltura non sarà più redditizia.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che quasi tutti i Comuni dispongono di un piano sulle zone di rischio, nonostante all’inizio fosse stato criticato il relativo onere burocratico, cosa che oggi non farebbe più nessuno. I piani risultano corretti, smottamenti e frane avvengono per lo più nelle zone rosse; tuttavia, se un maso è in questa zona non è che debba subito essere abbandonato, o che non si possa più utilizzare la strada, bisogna però migliorare la sicurezza se si vuole fare lavori di ristrutturazione o ampliamento. Se i lavori sono troppo cari, bisogna abbandonare l’edificio: si può spostare la sede dell’azienda agricola ma non è facile; in quanto alle misure di sostegno, bisogna essere prudenti, possono riguardare anche un sostegno alla progettistica, o la rivalutazione del rischio tramite un servizio di consulenza. Ha quindi invitato a non creare false aspettative: non tutto potrà essere finanziato, ma sarà utile capire meglio come aiutare le persone interessate. Franz Locher ha sostenuto che è importante lanciare un segnale per chiarire che non si vogliono abbandonare le persone interessate; possono essere anche piccole misure e piccoli interventi. Ha inoltre accolto la proposta di Knoll di integrare la mozione con un riferimento alle strade d’accesso, ma il presidente Kompatscher si è detto contrario in quanto questi interventi vengono già effettuati attraverso la rete di strade rurali. Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 27 sì e 6 astensioni.
Infine, Harald Stauder (SVP) ha presentato il Possibilità di redditi aggiuntivi per chi percepisce una pensione (presentato dai conss. Stauder e Deeg il 10/07/2024), con il quale chiedeva di sollecitare Parlamento e Governo 1. a consentire a pensionati e pensionate di percepire redditi aggiuntivi fino a un importo massimo di 10.000 euro esenti da imposte e contributi; 2. a consentire il cumulo dei redditi da lavoro e da pensionamento anticipato, anche in combinazione con il pensionamento parziale; 3. a rimuovere le limitazioni che pensionati e pensionate subiscono nell’accesso ai contratti di lavoro occasionale e a rendere meno stringenti i relativi requisiti per i datori di lavoro; 4. a premiare in generale l’impegno nel lavoro e a sottoporre gli straordinari a una tassazione inferiore. Nelle premesse, il consigliere spiegava che per risolvere il problema della carenza di personale qualificato si valuta sempre più l’opportunità di integrare i lavoratori più anziani nel mercato del lavoro, preziosi per esperienza, competenze acquisite e senso di responsabilità, il cui impegno promuove anche la salute mentale e fisica. Con le attuali disposizioni di legge, tuttavia, a chi è in pensione quasi sempre non conviene percepire redditi aggiuntivi, perché gli oneri fiscali sono sproporzionati e di conseguenza chi si dà da fare viene penalizzato anziché incoraggiato. I pensionati e le pensionate possono accedere solo limitatamente a contratti di lavoro occasionale.
A prima vista la proposta sembra buona, ma approfondendola lascia perplessi, ha detto Sandro Repetto (Partito Democratico): se si copre la carenza di personale facendo lavorare le persone pensionate, non si lascia spazio ai giovani, molti dei quali sono inattivi – si pensi alla grande quota di NEET. Più opportuni sarebbero misure per rendere la provincia più attrattiva verso altre regioni d’Italia e per far rientrare i giovani altoatesini fuoriusciti. Vanno se mai individuati settori specifici in cui intervenire, permettendo la partecipazione a soggetti con redditi particolarmente bassi.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha fatto riferimento al cambiamento demografico che impone adattamenti; coinvolgere di più nel lavoro le persone anziane, a fronte di un equo compenso, è una possibilità, invece che pensare all’immigrazione.
Waltraud Deeg (SVP), co-firmataria, ha detto che non si tratta di costringere nessuno a lavorare più a lungo, ma di reperire personale qualificato a fronte del grande bisogno di risorse nel mercato del lavoro. Anche in questo caso si tratta di invecchiamento attivo. Certe opzioni pensionistiche, come Opzione donna, costringono a restare inattivi, e non si può più procedere con i voucher.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha annunciato sostegno alla proposta, anche se, come ha detto Repetto, si può trattare di un’arma a doppio taglio. Guardando la situazione reale, si vede però che per molti è un’urgenza, una necessità; ed è comunque una possibilità per valorizzare qualifiche e offrire un sostegno alla società. Ha chiesto di votare separatamente il punto (4): la problematica degli straordinari esiste, ma per la work-life-balance ci vuole più equilibrio.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha ricordato che ieri si era detto che i voti devono essere formulati in maniera seria, aggiungendo che questo deve valere anche oggi: non è serio dire che la tassazione è “sproporzionata” per i pensionati che lavorano, perché essa è pari a quella di tutti gli altri lavoratori. Lei è comunque a favore della proposta, chiedendo però un chiarimento sul “pensionamento parziale”.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha apprezzato la mozione, essendo consapevole dell’importanza dell’esperienza dei pensionati. L’attuale tassazione impedisce di svolgere dei lavori da pensionati. Positiva è anche la proposta sugli straordinari, che in Alto Adige sono di più rispetto alla media europea, soprattutto in certi settori, e garantiscono più contributi osteggiando la povertà in età anziana.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha chiarito che spesso si fanno meno ore lavorative e più straordinari, senza previdenza sociale. Per questo egli è scettico sul punto (4).
II presidente della Provincia Arno Kompatscher ha detto che aveva parlato del tema, casualmente, proprio oggi a pranzo con il Wirtschaftsring, dove ci si era interrogati su come utilizzare le competenze di queste persone, e dell’importanza del loro coinvolgimento anche a livello sociale. Una delle motivazioni della proposta è la grave carenza di manodopera. In alcuni settori, persone che hanno lavorato per la mano pubblica non possono più essere assunte, e questo è assurdo. La proposta è sensata, e il problema dei NEET non si risolve dicendo ai pensionati di non lavorare. In quanto alla tassazione molto alta, è vero che il sistema è progressivo, ma va considerato che vengono anche pagati contributi previdenziali, e la quota di devoluzione è un po’ più alta. In quanto agli straordinari, in una situazione di occupazione quasi piena sarebbe giusto che venissero tassati un po’ di meno. La situazione attuale costringe a rinunciare a tante competenze e anche a benefici dal punto di vista sociale. Anche il Governo intende lavorare in questa direzione, e approvando il voto all’unanimità si lancerebbe un segnale più forte. Waltraud Deeg, co-firmataria della mozione, ha sottolineato che il problema va risolto, ed evidenziato l’eccessiva tassazione del lavoro, mentre patrimonio e transazioni finanziarie non vengono quasi tassati: bisogna cambiare rotta. Harald Stauder ha ringraziato per i contributi al dibattito: il tema è importante per tutti i partiti, e fa piacere che sia stato recepito anche a livello nazionale, come detto dal pres. Kompatscher. Messo in votazione per parti separate, il voto è stato approvato: premesse e punti (1), (2) e (3) con 25 sì e 6 astensioni, il punto (4) con 23 sì e 8 no.
Il presidente Arnold Schuler ha quindi dichiarato conclusa la seduta, e con essa la prima sessione di lavori di novembre. Il plenum torna a riunirsi dal 26 al 29 novembre.
**MC**
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