Nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla scomparsa del Maestro, prosegue il tour mondiale delle opere “pucciniane” di Corrado Veneziano
Il 14 novembre alle 18.30, a Montecarlo, con il coordinamento generale de LA DANTE MONACO, prestigiosa istituzione che si impegna a divulgare la bellezza e la storia della lingua italiana in tutto il mondo, e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e della Principessa di Hannover, al Théâtre des Varietés di Monaco, avrà luogo “Visse d’Arte: Dialoghi Pucciniani”, una conferenza musicale con esposizione delle Opere dell’artista Corrado Veneziano. L’occasione vedrà la presenza del pianista Roberto Prosseda, della soprano Amarilli Nizza e del tenore Fabio Armiliato.
Si tratta della seconda tappa del tour mondiale di Corrado Veneziano, che porta in giro per il mondo il nome di Giacomo Puccini con la sua mostra Visse d’Arte, dedicata ed itinerante,come unico artista contemporaneo inserito nel programma nazionale “Puccini 100”.
Dopo l’inaugurazione a Roma del 19 aprile 2024 presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali e, successivamente, nel Teatro del Conservatoire Royal di Bruxelles – città dove Puccini ha vissuto i suoi ultimi giorni – e a L’Aquila, presso i saloni del Centro Congressi Luigi Zordan e di Palazzo Camponeschi, la mostra ha fatto tappa a Rabat dal 14 ottobre al 4 novembre 2024 nei Saloni espositivi della Biblioteca Nazionale del Regno del Marocco, in occasione dell’annuale “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” e della presentazione – in lingua araba – del fumetto “Io sono Giacomo Puccini”.
Dal 29 novembre al primo dicembre tornerà a Bruxelles, nell’ Èglise de Saint Marie de la Victoire, dove sono stati celebrati, nel 1924, i funerali di Giacomo Puccini. Nello stesso giorno la mostra “Visse d’Arte” sarà inaugurata – praticamente in contemporanea – anche dall’altra parte del mondo: l’esposizione sarà infatti aperta il 29 novembre e fino al 13 dicembre anche a Bogotà, col Patrocinio dell’Ambasciata italiana in Colombia e l’Istituto di Cultura italiano di Bogotà, presso la Galleria nazionale El Nogal. L’eccezionale tour mondiale di Veneziano si concluderà, infine, al Teatro del Giglio di Lucca, dal 22 dicembre al 17 gennaio 2025, con il patrocinio e la collaborazione del Teatro del Giglio per celebrare il Maestro proprio lì dove tutto ha avuto origine.
L’esposizione – che ha un coefficiente di difficoltà intrinseco al fatto che la collezione è stata suddivisa in maniera tale che le tele possano essere esposte in contemporanea in diverse località sparse per il mondo- è curata da Francesca Barbi Marinetti, Cinzia Guido e Sonia Martone. Sostenuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano (unica mostra di un artista contemporaneo nel programma nazionale Puccini 100), dall’associazione D.dArte e da Iacovelli and Partners.
“Visse d’Arte” è composta da 30 tele di medie e grandi dimensioni che evocano pentagrammi a forma di graffi, onde, corde, solchi d’aratro, ecc. che ci portano a Roma, in Toscana, a Parigi, nelle Fiandre, nella Foresta Nera, a Nagasaki, a Pechino “nel tempo delle favole”… Alcune opere sono il risultato di un processo essenzialmente filologico: Tosca è rappresentata dal Ponte Sant’Angelo; Madama Butterfly è simboleggiata da una farfalla su un ramo spezzato in un tripudio di azzurro e di blu, colori tipicamente emblematici della sensibilità umana che ben si addicono ad un personaggio così fragile; Turandot con lo scettro gettato, le scale ricoperte d’oro a rievocare un passato ripudiato nel nome del sentimento più ricco e completo che esista: l’amore. Altre opere sono invece scaturite da un lavoro di tipo essenzialmente cromatico, inteso ora in senso strettamente visivo, dato da una fortissima potenza del colore, e ora in senso più squisitamente musicale. Tutto questo crea un apparato completo, ricco, che rimane impresso, e che esalta un genio indiscusso come Giacomo Puccini. Il lavoro è minuzioso, attento, lascia una traccia ferma, chiara e impalpabile allo stesso tempo. Un progetto ambizioso e complesso, carico di profondità emotiva e artistica.
Corrado Veneziano così racconta lo sviluppo dell’idea: “Di Puccini mi sono subito innamorato. Io faccio l’artista, mi piace e mi innamoro delle cose. Su Puccini mi sono alfabetizzato, ho letto, studiato. Puccini ha composto dodici opere, io le ho prese tutte e le ho realizzate in verticale, tutte della stessa misura, riprendendo in maniera fedelissima l’incipit, il pentagramma, le note musicali e un elemento figurativo. La dimensione figurativa era fondamentale. Per le altre dodici ho immaginato lo scrittore di fronte alla pagina bianca. Mi sono immaginato Puccini con la penna in mano prima di comporre un’opera. Che fa? Ho pensato ad un aggettivo cromatico. E’ musicale ma anche pittorico. Quindi dodici quadri dedicati alla preparazione di ogni opera lirica, ognuno con un colore ben preciso. Nessuna figurazione. Solo suggestioni di natura visiva cromatica. Infine le ultime sei, di cui due sono libertà mie, quattro hanno un legame. Due dedicate alla Divina Commedia e due alla Bibbia”.
Corrado Veneziano, PhD in Lettere e Arti, ha esposto per la prima volta le sue opere nel 2013, con le presentazioni di Achille Bonito Oliva (che di lui ha scritto: “La pittura di Corrado Veneziano – scrive il critico d’arte – ha alle spalle una lunga storia: una storia dell’arte contemporanea che parte da Tàpies e si sviluppa recuperando la neutralità dell’iperrealismo americano. Le opere di Corrado Veneziano massaggiano il muscolo atrofizzato della memoria collettiva”) e Marc Augé. Negli anni successivi, ha portato i suoi lavori in Musei e Gallerie statali, nazionali e internazionali, con il sostegno e il patrocinio (tra gli altri) del Governo italiano, della Unione Europea, della Presidenza della Repubblica francese, del Museo del Louvre, del Governo Cinese, della Rai, del Comune di San Pietroburgo. Tra i suoi curatori, Derrick de Kerckhove, Wu Weidung, Julie Heintz, Raffaella Salato, Lucia Calzona. Una delle sue tele è diventata il Francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno.