(AGENPARL) – mer 06 novembre 2024 Dichiarazione dell’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov
“L’8 novembre l’Azerbaigian commemora un momento fondamentale della sua storia, quando, come risultato della guerra patriottica di 44 giorni del 2020, è riuscito a garantire le norme e i principi del diritto internazionale, compresa la sua integrità territoriale, sovranità, inviolabilità dei confini, attuando così le 4 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che fino a quel momento erano rimaste inattuate.
Durante quei difficili giorni, sono stati liberati dall’occupazione dell’Armenia, durata quasi tre decenni, più di 300 insediamenti, comprese le città di Aghdam, Jabrayil, Fuzuli, Zangilan, Gubadli, Kalbajar, Lachin e Shusha. Proprio la riconquista di Shusha, perla della cultura e della storia azerbaigiana, l’8 novembre 2020, rappresenta il momento più importante del percorso verso la totale liberazione e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian.
A seguito della liberazione dei territori, l’Azerbaigian ha dovuto affrontare sfide enormi, tra cui la bonifica di vaste aree minate e la ricostruzione del patrimonio culturale e religioso, gravemente danneggiato durante il conflitto. Il mio paese ha avviato ambiziosi progetti per la decontaminazione da mine e il restauro degli edifici religiosi, sia moschee che chiese, consapevole che si tratta di un processo lungo, complesso e dispendioso. Il problema delle mine antiuomo rimane una delle principali sfide umanitarie, impedendo agli sfollati di tornare alle loro case e ostacolando la ripresa di vaste aree devastate durante l’occupazione.
Con la Dichiarazione trilaterale del 10 novembre, sottoscritta dai leader di Azerbaigian, Russia e Armenia subito dopo la guerra, sono state poste le basi per un processo di normalizzazione dei rapporti, rispondendo così alle attese della comunità internazionale e creando le condizioni per una pace duratura nella regione.
Da quel momento, l’Azerbaigian ha intrapreso un’azione costante per stabilizzare e pacificare la regione. Oggi la situazione nell’area è veramente promettente, la firma di un accordo di pace definitivo è vicina e la direzione per la coesistenza pacifica tra i popoli è segnata.
L’Azerbaigian, paese multietnico e multireligioso, con una solida tradizione di multiculturalismo e tolleranza, ricorda in questa data la memoria dei suoi martiri, che hanno sacrificato la vita per l’indipendenza, integrità territoriale e sovranità del paese, nella certezza che la pace sia ormai conquistata e che si sia aperta un’era di benessere e successo per tutti gli attori coinvolti”, lo ha dichiarato l’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, Ilgar Mukhtarov, in occasione dell’8 novembre, Giorno della Vittoria.
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