L’Appia Antica, simbolo millenario di storia e magnificenza, oggi versa in condizioni critiche a causa dell’abbandono e della mancanza di interventi di conservazione. Proclamata recentemente sessantesimo patrimonio Unesco italiano, la “Regina Viarum” si sta sgretolando, lasciata a sé stessa nonostante il suo valore unico. A compromettere ulteriormente l’integrità del sito e l’assenza di cura della vegetazione, che cresce incontrollata lungo il percorso e sui monumenti, causando gravi danni alle strutture antiche.
Un episodio cinematografico ci ricorda l’importanza di questo luogo. Nel film Il Marchese del Grillo (1981) di Mario Monicelli, Alberto Sordi, nel ruolo del nobile romano Onofrio del Grillo, percorre in carrozza l’Appia Antica insieme a un amico francese, ammirando l’imponente Acquedotto Claudio nel Parco degli Acquedotti. Qui, Sordi, con la sua proverbiale ironia, chiede: «Ma tu lo conosci bene ‘sto Napoleone?». Questa scena, intrisa di fascino e storia, appare oggi come un lontano ricordo, poiché l’Appia ei suoi monumenti continuano a deteriorarsi.
Emblematica è la situazione della Villa dell’imperatore Massenzio, un complesso monumentale di straordinario valore storico. Recentemente, è crollata una parte dell’entrata, inclusa la zona dei carceres , le antiche strutture di partenza del circo privato, da cui partivano le corse delle bighe e dei carri. Questo cedimento è un grave segnale di allarme, poiché coinvolge una delle aree simbolo della villa imperiale, testimone della vita e degli intrattenimenti dell’epoca romana. Nonostante l’urgenza dell’intervento, nessuna azione concreta è stata messa in atto per consolidare e mettere in sicurezza l’area.
Un altro problema rilevante è la mancanza di manutenzione della vegetazione, che cresce selvaggiamente su tutto il percorso. Piante e arbusti si insinuano tra le pietre dei monumenti, causando spaccature e favorendo infiltrazioni di acqua che minano la stabilità delle strutture. La trascuratezza nella cura della flora è uno dei fattori che ha contribuito al degrado dell’Appia Antica e all’eventuale crollo dell’arco d’ingresso della Villa di Massenzio.
Nonostante l’inclusione dell’Appia Antica tra i patrimoni Unesco, che avrebbe dovuto portare fondi e attenzione, la gestione del sito rimanente frammentaria ei progetti di restauro sono continuamente rimandati. Associazioni come Italia Nostra e il FAI (Fondo Ambiente Italiano) hanno lanciato appelli per chiedere interventi urgenti, ma le loro richieste non hanno ancora ricevuto risposta dalle istituzioni.
Proprio come accade nel film, Roma sembra osservare con indifferenza il proprio passato che si sbriciola. L’Appia Antica, con il suo straordinario valore storico e culturale, merita la stessa attenzione che la letteratura e il cinema le hanno sempre dedicato. È tempo che l’Italia si impegna a salvare la “Regina Viarum” dall’abbandono, impedendo che la sua eredità si sgretoli nell’indifferenza.