
Il percorso di disinflazione nella zona euro procede secondo le aspettative, ha affermato oggi Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), durante un intervento alla riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale a Washington. Nonostante la crescita economica globale sia moderata, Lagarde ha evidenziato i rischi al ribasso nelle prospettive economiche, accentuati da crescenti tensioni geopolitiche.
La BCE ha recentemente adottato una serie di misure volte a mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi, necessari per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine. “Il Consiglio direttivo è determinato a mantenere tassi restrittivi fino a che sarà necessario per contenere l’inflazione,” ha ribadito Lagarde, indicando che l’efficacia della politica monetaria è rafforzata da condizioni di mercato più stabili e da un calo dei prezzi dell’energia.
Questo mese la BCE ha ridotto il tasso di deposito di riferimento di 25 punti base. Lagarde ha spiegato che questa decisione riflette una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, delle dinamiche sottostanti e dell’efficacia della politica monetaria nel mantenere il controllo sui prezzi.
Il tasso di inflazione annuale dell’eurozona a settembre ha raggiunto l’1,8%, lievemente inferiore alle aspettative del mercato che erano all’1,9%. Questo dato positivo, secondo Lagarde, è attribuibile a una serie di fattori: il calo dei prezzi energetici, una normalizzazione delle condizioni di fornitura post-pandemiche e il mantenimento di politiche monetarie restrittive da parte della BCE.
Tuttavia, l’incertezza economica globale e i conflitti geopolitici rappresentano variabili di rischio. Lagarde ha sottolineato che l’ambiente di tensioni internazionali incide sull’economia, creando nuove sfide per le prospettive di crescita dell’eurozona.
Il contesto macroeconomico globale si fa sempre più complesso, con le principali banche centrali che si trovano a calibrare le proprie politiche per mantenere un equilibrio tra controllo dell’inflazione e sostegno alla crescita. La BCE, con l’obiettivo di un’inflazione del 2% a medio termine, continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione economica e a mantenere la sua politica monetaria su livelli restrittivi per garantire la stabilità dei prezzi.
In definitiva, il percorso di disinflazione rimane stabile, ma la BCE dovrà essere pronta ad affrontare l’instabilità economica e politica globale, fattori che potrebbero influenzare il raggiungimento degli obiettivi economici dell’Eurozona.
