(AGENPARL) – ven 25 ottobre 2024 Termini Imerese, al Corso di Archeologia si parla di ricostruzione della viabilità storica della Sicilia
Si terrà sabato 26 ottobre 2024 alle ore 16,30 la quarta lezione del Corso di Archeologia: Topografia e viabilità nelle terre antiche di Sicilia, promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Parco Archeologico Imera, Solunto, Iato, la Parrocchia San Nicola di Bari e l’Università Popolare di Termini Imerese. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “L’indagine topografica applicata alla ricostruzione della viabilità storica della Sicilia centro-settentrionale” che sarà tenuta da Antonio Di Maggio, Phd, archeologo libero professionista. E’ possibile seguire la lezione in presenza presso la Chiesa del Monte in Via Mazzini a Termini Imerese oppure in Live streaming.
La ricerca nel territorio di Halaesa si è interessata alla ricostruzione delle dinamiche del popolamento, senza trascurare alcuni aspetti particolari del rapporto uomo-ambiente, tra i quali la viabilità, ed è su di essa che, in questa occasione, si vuol porre l’accento. Durante la lezione verrà illustrata una metodologia che unisce il metodo proprio delle indagini di prospezione archeologica con quello dello studio e la ricostruzione dei percorsi antichi. Unire la ricerca topografica e lo studio della viabilità è ormai prassi consolidata e ritenuta utile per comprendere, anche senza altri ausili, le dinamiche del popolamento di un territorio: la ricostruzione su base documentaria dei percorsi, il riconoscimento di un asse viario senza il controllo sul terreno lascerebbe aperte tutta una serie di domande, circa la cronologia e la funzione, cui sarebbe molto difficile dare una risposta senza l’indagine archeologica. L’area prescelta, la Sicilia centro-settentrionale,
presenta numerose potenzialità e si è rivelata un osservatorio particolarmente importante per chiarire le dinamiche storico/politiche delle popolazioni sicule insediate nella Sicilia centrale. Liberandosi delle visioni inspirate alla dualità opposizione – sottomissione nei rapporti tra centri indigene e greci, il tentativo è quello di far emergere il continuum di vita e rapporti tra le diverse popolazioni, attraverso la ricerca archeologica e, in particolare, l’archeologia dei paesaggi.
Antonio Di Maggio si è laureato in lettere classiche indirizzo Archeologico presso l’Università degli Studi di Palermo, ha un diploma di specializzazione in archeologia classica presso l’università degli Studi della Basilicata (sede di Matera) ed è Dottore di ricerca in “metodologie conoscitive per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali” presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. E’ docente a contratto Università degli Studi di Palermo Culture e Società, dipartimento Culture e Società dal 2013 al 2020. Dal 2003 è collaboratore esterno presso varie soprintendenze. Attualmente è direttore scientifico attività archeologica Caracoli SDC West Termini Imerese; Porto di Palermo – Molo trapezoidale; Quartiere Militare di San Giacomo (Palermo); Palazzo Bellini (Palermo); Palazzo dei Normanni – Rimessone (Palermo), Piazze storiche di Palermo; ex convento della Martorana (Palermo); Il Turniale del Duomo di Cefalù; Abbazia di San Giorgio
(Gratteri); Tempio di Demetra (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); quartiere ellenistico romano (Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento); Necropoli occidentale di Himera; Halaesa (Tusa ME). Ha prestato la propria attività di assistenza archeologica e direzione delle attività archeologiche presso diversi enti pubblici: Assemblea Regionale Siciliana; Città Metropolitana di Palermo; Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale; Comuni di Tusa, Gratteri, Polizzi Generosa; Parco Archeologico della Valle dei Templi Agrigento.
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