
(AGENPARL) – ven 25 ottobre 2024 *AGROALIMENTARE CATANESE: ECCELLENZA MINACCIATA DALLA SUGAR TAX, L’ALLARME
DI CONFINDUSTRIA *
Catania, 25 ottobre 2024 – Un settore di eccellenza che combina tradizione,
innovazione, legame con il territorio. La filiera agroalimentare catanese,
2mila imprese, quasi 6mila occupati e un valore della produzione di un
miliardo di euro, rappresenta una delle realtà produttive più importanti
della Sicilia. Le grandi aziende multinazionali, che hanno stabilito la
loro base nella zona etnea, convivono con le piccole realtà locali che,
grazie alla qualità dei prodotti tipici, esportano il *made in Sicily* in
tutto il mondo. Negli ultimi anni, i volumi di export hanno raggiunto cifre
significative, contribuendo alla crescita economica regionale.
Tuttavia, questa eccellenza rischia una sera crisi con l’introduzione
della *sugar
tax, *una tassa che potrebbe mettere in ginocchio il comparto delle
bevande, uno dei pilastri dell’agroalimentare siciliano. A lanciare
l’allarme è *Cristina Busi*, presidente di Confindustria Catania e
vicepresidente nazionale di Assobibe, l’associazione che rappresenta i
produttori di bibite analcoliche. Alla vigilia dell’approvazione della
manovra di bilancio, Busi sottolinea come la tassa rischia di provocare
danni irreparabili. “Per il settore bevande – afferma – la tassa sullo
zucchero equivale a recitare il De profundis . In questi anni le nostre
imprese hanno mantenuto la leadership sui mercati grazie ad importanti
investimenti in sostenibilità e tecnologie avanzate, puntando
sull’internazionalizzazione. Tutti i nostri sforzi oggi potrebbero essere
vanificati dall’introduzione di una tassazione inutile e inefficace, che
colpisce solo le bevande analcoliche, con e senza zucchero”.
Secondo i dati forniti da Assobibe, la *sugar tax *determinerebbe un
aumento della fiscalità pari al 28%, per ogni litro di prodotto, una
riduzione degli investimenti del 12% e la perdita di oltre 5mila posti di
lavoro.
“L’aumento dei costi di produzione e il rincaro dei prezzi al consumatore –
prosegue Busi – affossa la competitività del nostro tessuto produttivo. Le
imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, si
troverebbero costrette a ridurre la produzione, licenziare i dipendenti o,
nel peggiore dei casi, chiudere definitivamente”. La *sugar tax*, che
dovrebbe entrare in vigore nel luglio 2025, è una minaccia non solo per i
produttori di bevande ma per l’intera filiera agroalimentare siciliana.
“Una vera tassa sul *made in Sicily* – continua Busi – per via degli
effetti negativi che si ripercuoterebbero su tutti gli anelli della
filiera, a monte e a valle della fase di produzione”. Quindi l’appello
lanciato al governo Meloni affinché mantenga la promessa fatta agli
elettori e intervenga per bloccare l’introduzione della tassa: “Il Governo,
così come annunciato più volte, trovi la giusta soluzione per non imporre
nuove tasse che colpiscono al cuore l’impresa e i lavoratori, e cancelli
definitivamente la *sugar tax* dalle sue politiche di bilancio”.
*CONFINDUSTRIA CATANIA*
Patrizia Mazzamuto