
(AGENPARL) – gio 24 ottobre 2024 Cent’anni di Giurisprudenza
Il 2 ottobre 1924 è il giorno in cui è avvenuto il riconoscimento giuridico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore da parte dello Stato italiano ed è anche il giorno in cui è nata la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo.
La Facoltà, tra le prime della Cattolica, è tra le più autorevoli e prestigiose in Italia, per la cura dedicata alla preparazione tecnica, culturale e umana, per il livello della sua ricerca scientifica per il rigore degli insegnamenti impartiti, per la capacità di riconoscere, stimolare e valorizzare il merito dei suoi studenti. Un’eccellenza che si è costruita in questo suo secolo di vita grazie alla presenza di Maestri che hanno sempre considerato il diritto «certamente tecnica raffinatissima, ma tecnica a servizio della persona e della società», come affermano gli autori della premessa al volume Cent’anni di dialogo, pubblicato da Vita e Pensiero in occasione del centesimo compleanno della Facoltà.
Un po’ di storia
Padre Agostino Gemelli aveva ravvisato la necessità di una Facoltà che da un lato assicurasse una preparazione tecnica di prim’ordine con cui formare le future classi dirigenti e dall’altro fornisse un apporto prezioso e insostituibile per rispondere ai bisogni e alle sfide della società del tempo, avendo anche in animo di contribuire ad affermare nel panorama culturale una presenza di ispirazione cattolica.
Al suo debutto, nell’anno accademico 1924-1925, la Facoltà risultava poter già contare su di un primo nucleo di professori di ruolo stabile, studiosi di riconosciuto valore e prestigio scientifico. E a questa eccellenza la Facoltà si sarebbe sempre mostrata fedele, avvicendandosi non pochi dei più valenti esponenti della scienza giuridica italiana. I giuristi dell’Ateneo vennero sollecitati da padre Gemelli, nell’effervescenza della ricostruzione, alla collaborazione: nelle duplici vesti di «elaboratori di categorie e concetti ma soprattutto in quello di promotori e costruttori di norme e istituti e dunque, e in ultima analisi, di Stato e di società». In tale prospettiva sono da intendersi la richiesta effettuata dal Rettore di elaborare nel 1947 Note ed Osservazioni ai Progetti relativi all’emananda Carta costituzionale nonché – nel 1949 – di chiosare un Progetto ministeriale di Legge sindacale approntato dal ministro del Lavoro, Amintore Fanfani, del quinto Gabinetto De Gasperi. Ma gli esempi potrebbero essere molteplici.
“La Facoltà ha percorso il cammino di un secolo attraverso le tante vicende anche tragiche negli anni di guerra, nella temperie degli anni di piombo, senza dimenticare quella forma subdola di terrorismo che in Italia è stata perpetrata da organizzazioni criminali di stampo mafioso e, da ultimo, nel biennio della calamità pandemica” (da Cent’anni di dialogo).
Celebrarne i 100 anni significa “valorizzare la tradizione della Facoltà e insieme proporre una guida per l’avvenire, individuando i temi che, ancora oggi, appaiono più qualificanti, e con essi le domande su cui resta importante sollecitare la riflessione degli studenti, anche quando si tratta di prepararsi a sfide nuove”. Tra questi l’elemento di sintesi è “la capacità di dialogare e, dunque, di aprirsi positivamente al confronto. Dialogo declinato in varie direzioni: fra generazioni di studiosi, con gli studenti, con altri saperi e le culture giuridiche degli altri Paesi, soprattutto europei, le istituzioni nazionali e sovranazionali; infine, con i valori profondi che hanno ispirato e continuano a ispirare la nostra missione” (Cent’anni di dialogo, Vita e Pensiero 2024).
I numeri della Facoltà
Gli studenti iscritti alla Facoltà di Giurisprudenza erano 51 nel 1924, decuplicati nel 1944-45 a 508; nel 1970-71 si superava la soglia di 1.000 iscritti. Questi ultimi erano più che raddoppiati già nel 1977-78 (2.164) e da allora sempre in aumento fino al picco del 1994-1995 (6.038). Oggi gli studenti iscritti sono 3.014 (al 31 maggio 2024).
Dall’istituzione della Facoltà al 25 settembre 2024 il numero di laureati è di 20.981.