Oggi il prezzo dell’oro ha registrato un modesto rialzo, con gli investitori alla ricerca di beni rifugio in un clima di incertezza economica. Nonostante il dollaro statunitense abbia continuato a rafforzarsi, il metallo prezioso ha visto un aumento nelle transazioni spot dello 0,3%, arrivando a 2.725,51 dollari l’oncia. Parallelamente, anche i futures sull’oro statunitense hanno seguito lo stesso trend positivo, aumentando dello 0,3% e raggiungendo i 2.738,50 dollari.
L’oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio, continua ad attirare l’interesse degli investitori in fasi di volatilità finanziaria e incertezza sui mercati globali, anche in presenza di un dollaro forte, che tende generalmente a deprimere il prezzo delle materie prime denominate in dollari. Tuttavia, oggi la domanda di protezione contro i rischi economici ha prevalso.
Non solo l’oro ha registrato un movimento positivo: anche altri metalli preziosi hanno visto variazioni di prezzo significative. L’argento ha toccato quota 33,84 dollari l’oncia nelle transazioni spot, segnando un andamento stabile. Il palladio, d’altra parte, è balzato del 4%, registrando 1.100,50 dollari l’oncia, il livello più alto dal 18 settembre scorso. Questo aumento è stato guidato dalle aspettative di una domanda in ripresa nel settore automobilistico, dove il palladio è ampiamente utilizzato per la produzione di catalizzatori.
Anche il platino ha mostrato un miglioramento, con un aumento dell’1%, raggiungendo 1.025,85 dollari l’oncia. La crescita dei prezzi di questi metalli preziosi riflette non solo i movimenti speculativi degli investitori, ma anche le aspettative di ripresa in specifici settori industriali, nonostante il contesto economico globale resti incerto.
In sintesi, la giornata odierna ha visto una ripresa moderata dei metalli preziosi, con l’oro in leggero aumento nonostante la forza del dollaro, segnale che l’avversione al rischio e la ricerca di beni rifugio restano fattori dominanti sui mercati finanziari.