La storica partnership tra Microsoft e OpenAI, una volta acclamata come una delle collaborazioni più forti e promettenti nel mondo della tecnologia, sta ora affrontando difficoltà significative a causa di pressioni finanziarie e divergenze strategiche. Secondo un’indagine del New York Times, la relazione tra le due aziende, pur avendo prodotto successi come il popolare chatbot ChatGPT, si sta indebolendo a causa di crescenti tensioni interne e preoccupazioni esterne.
Microsoft ha investito ben 13 miliardi di dollari in OpenAI negli ultimi cinque anni, un impegno che ha dato slancio all’ascesa della start-up nel campo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, dipendenti di OpenAI hanno lamentato che Microsoft non ha fornito potenza di calcolo sufficiente per supportare i loro progetti. Alcuni temono che la mancanza di risorse potrebbe impedire a OpenAI di vincere la corsa allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), con il rischio di essere superata da concorrenti, e puntano il dito contro Microsoft.
Da parte sua, Microsoft sembra adottare un approccio cauto. A marzo, ha investito almeno 650 milioni di dollari per assumere una parte significativa del personale di Inflection, un concorrente di OpenAI, guidato dall’ex CEO Mustafa Suleyman. Questo nuovo team si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie di IA che potrebbero ridurre la dipendenza di Microsoft da OpenAI.
Le tensioni sono cresciute in particolare durante una discussione tra i due CEO, Sam Altman di OpenAI e Satya Nadella di Microsoft, lo scorso autunno. Altman aveva chiesto ulteriori investimenti miliardari per sostenere lo sviluppo di OpenAI, ma la situazione si è complicata quando, a novembre, Altman è stato temporaneamente allontanato dal consiglio di amministrazione della sua azienda. Questo evento ha portato Nadella a rivedere la sua disponibilità a proseguire con investimenti su larga scala.
A complicare ulteriormente le cose, OpenAI prevede di perdere circa 5 miliardi di dollari nel 2024, un deficit che rende sempre più necessario l’accesso a maggiori risorse di calcolo. Nonostante l’importante supporto che Microsoft ha fornito, il gigante tecnologico si è mostrato riluttante a incrementare ulteriormente i suoi investimenti, lasciando OpenAI in difficoltà.
In risposta, OpenAI ha cercato di rinegoziare i termini del proprio accordo con Microsoft, spingendo per ottenere costi più bassi e la libertà di acquistare potenza di calcolo da altre aziende. Questo ha portato a un accordo con Oracle, del valore di circa 10 miliardi di dollari, per l’acquisto di potenza di calcolo. Inoltre, OpenAI ha cercato nuovi investitori, ottenendo finanziamenti strategici da aziende come Nvidia e MGX, una società di investimenti tecnologici degli Emirati Arabi Uniti.
Nonostante questi sforzi, la partnership tra Microsoft e OpenAI appare sempre più fragile, e le due aziende sembrano andare verso direzioni diverse mentre cercano di navigare le sfide dell’intelligenza artificiale in un mercato altamente competitivo.