I prezzi dell’oro hanno continuato a crescere oggi per la quinta sessione consecutiva, nonostante l’apprezzamento del dollaro rispetto alle principali valute. Questo aumento del metallo prezioso avviene in un contesto di crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, tra cui la Federal Reserve degli Stati Uniti.
L’indice del dollaro, che misura il valore della valuta statunitense rispetto a un paniere di sei valute principali, è salito dello 0,45%, raggiungendo i 103,95 punti. Di solito, un aumento del dollaro tende a pesare sui prezzi delle materie prime, inclusi i metalli preziosi, che diventano più costosi per gli acquirenti internazionali. Tuttavia, l’oro ha continuato a salire, guadagnando 9,40 dollari, pari allo 0,35%, e raggiungendo i 2.723,10 dollari l’oncia per i contratti con consegna in ottobre.
Anche l’argento ha registrato un notevole aumento, con una crescita di 0,837 dollari, ovvero del 2,53%, portando il prezzo a 33,869 dollari l’oncia per i contratti con consegna nello stesso mese.
D’altro canto, i prezzi del rame hanno subito una leggera flessione. Il metallo industriale è sceso di 0,0245 dollari, pari allo 0,56%, toccando i 4,3215 dollari la libbra per i contratti con consegna a ottobre.
Questo scenario di mercati in movimento riflette l’incertezza economica globale e le aspettative su possibili cambiamenti nelle politiche monetarie, che continuano a influenzare sia i prezzi dei metalli preziosi che quelli dei metalli industriali.