
(AGENPARL) – mar 22 ottobre 2024 Ancona, 22 ottobre 2024
CONFERENZA STAMPA
25° ANNO FAIC- FORUM DELLE CITTA' DELL'ADRIATICO E DELLO IONIO
FU ISTITUITO NEL 1999 CON LA “CARTA DI ANCONA”
ALLA MOLE IL 24 E 25 OTTOBRE SI INCONTRANO I SINDACI E LE ALTRE AUTORITA' ISTITUZIONALI DELLE DUE SPONDE
Giovedì 24 ottobre alla Mole di Ancona si celebrano i 25 anni dalla nascita del Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio.
Il FAIC (Forum of Adriatic and Ionian Cities) fu istituito su iniziativa degli amministratori della Città delle due sponde e dell’ ANCI nazionale a seguito dell' approvazione della “Carta di Ancona”, il 30 aprile 1999, con l'obiettivo di stabilire “i criteri, i valori e gli strumenti necessari per promuovere un impegno coordinato e duraturo delle Autonomie Locali e delle loro Associazioni per il progresso della Comunità adriatica che ha antichissime origini e tradizioni”.
IL giorno seguente, il 25 ottobre, si svolgeranno la riunione del Direttivo e l'Assemblea generale, con il rinnovo delle cariche. Inizialmente, il focus del FAIC è stato sul recupero della storia e delle radici culturali comuni, attraverso l'analisi dei punti deboli e dei punti di forza, nonché l'identificazione delle priorità e delle strategie comuni per l'area dell'Adriatico Ionio. Oggi, l'Associazione rappresenta uno strumento politico, economico e di cooperazione culturale e umana, ed è riconosciuta come uno dei principali attori nell'ambito di EUSAIR (la Strategia UE per la Macroregione Adriatica e Ionica). Attraverso le attività che svolge mira a promuovere e sviluppare un'effettiva integrazione sociale, ambientale e culturale tra le città dell'area adriatico-ionica, collaborando con tutti gli attori coinvolti nel processo di integrazione europea della stessa area adriatico-ionica con cui è anche in corso un progressivo processo di istituzionalizzazione delle sinergie.
Con l'apporto di 46 Autorità locali * che provengono da Albania, Serbia e Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Nord Macedonia, Repubblica di San Marino, il FAIC persegue i seguenti obiettivi:
cooperazione territoriale decentrata,
sviluppo di un approccio di governance multi-livello,
sensibilizzazione e coinvolgimento delle autorità sulle tematiche dello sviluppo sostenibile,
salvaguardia ambientale,
valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni culturali,
potenziamento delle attività congiunte di informazione e capacity building,
promozione di scambi e partenariati progettuali tra autorità locali dell’area
Il Forum delle Città delle due sponde interagisce inoltre in maniera strutturata con gli altri due Fora presenti sul territorio del bacino Adriatico Ionico, il Forum delle Camere di Commercio (FORUM AIC) e il Forum delle Università (UNIADRION) con il supporto del Segretariato Permanente per l’Iniziativa Adriatico Ionica (AII/ Adriatic Ionic Initiative), tutti con sede ad Ancona.
Nel 2013 i 3 Fora e l’AII hanno promosso la “Dichiarazione d’Intenti per il Segretariato Integrato dell’Adriatico e dello Ionio”, con l’obiettivo specifico di collaborare in maniera strutturata creando sinergie finalizzate a garantire un impegno condiviso sui temi dello sviluppo economico locale, anche a vantaggio della Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR). Il FAIC, insieme agli 2 Fora, sono riconosciuti come uno dei più importanti stakeholder della Macroregione Adriatico Ionica e maggiori promotori della Strategia EUSAIR. Quanto alla Commissione Europea, riconosce il FAIC come stakeholder ufficiale EUSAIR ed è membro del Mediterranian Action Plan dell'UNEP (Agenzia ONU per l’ambiente), a testimonianza della valenza e del ruolo strategico che riveste.
“La prima organizzazione Adriatico Ionica, che ha visto la luce proprio nel capoluogo marchigiano- ha dichiarato Anna Maria Bertini, Segretario generale FAIC nel presentare ai giornalisti i contenuti del meeting del 24 ottobre – il Forum delle città dell'Adriatico e dello Ionio, che si è recentemente arricchito di nuove adesioni (Civitanova Marche, Macerata e Urbino) compie il 25esimo anno di attività e ne siamo fieri. Laddove si parla di cooperazione e integrazione Ancona assumeva allora e intende sempre meglio farlo, un ruolo di primo piano, grazie alla sua posizione strategica che le consente di detenere un ruolo di facilitatore negli scambi commerciali nel trasferimento di innovazione e nella cooperazione internazionale. In questi anni il FAIC ha vissuto una pluralità di cambiamenti sul piano economico e geopolitico: nel contesto della globalizzazione e di nuovi equilibri internazionali, insieme agli altri due Fora, accoglie la sfida del futuro e si impegna per promuovere una governance integrata che consenta di dare concretezza a progetti che portino la crescita dei territori interessati e benefici ad un contesto più ampio. Progetti legati alle linee strategiche di questa Amministrazione che alla Blue Economy e alla Cultura, nelle loro ampie accezioni (Ambiente, Turismo ecc), assegna ruoli prioritari. Abbiamo, per fare un esempio,un progetto sulla sostenibilità condotto con il polo tecnologico del'Alto Adriatico che presenteremo il 24 ottobre. Il supporto del Segretariato e lo scambio costante di informazioni rappresentano il valore aggiunto del lavoro di cooperazione che stiamo svolgendo per la Macroregione Adriatico-Ionica”.
Sulla Carta Adriatica del 1999 e il suo significato è intervenuta la direttrice di ANCI Marche, Francesca Bedeschi- che ha ricordato la genesi del FAIC, nato dall'intuizione di Bruno Bravetti, capo di Gabinetto del Comune di Ancona e sostenitore della visione di cooperazione transfrontaliera, dopo la devastazione prodotta delle guerre balcaniche. In quella Carta di Ancona che toccava temi tuttora estremamente attuali, quali quello dell'accoglienza, furono stabiliti criteri, valori e strumenti per un impegno permanente nei confronti di una crescita complessiva della comunità adriatica. Chiavi di lettura, le parole pace, democrazia, libertà, in ottica di una vera unione europea in grado di considerare le due coste adriatiche, le loro caratteristiche e peculiarità, dando il via a uno sviluppo sostenibile. Già da allora il Forum delle città dell’Adriatico si propose di collaborare con il Comitato delle Regioni, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, la Conferenza delle Regioni periferiche e marittime e tutte le istituzioni europee.