Al primo esame con il maltempo, il Canale Reno, recentemente scoperchiato, ha straripato, provocando allagamenti, mai visti prima, nelle zone di via Riva Reno, via San Felice, via Lame e via Brugnoli, trasformando le strade in veri e propri fiumi. Molti cittadini, armati di badili e stivali, si sono trovati a fronteggiare situazioni drammatiche in strade che in passato non avevano mai subito simili eventi, con cantine e garage allagati e danni ingenti.
Le abbondanti piogge delle ultime ore hanno messo in luce le preoccupazioni che Confabitare, associazione proprietari immobiliari, aveva già sollevato tempo fa: “l’apertura del canale ha messo a rischio la sicurezza e la vivibilità della zona, le precipitazioni, ormai frequenti e non più occasionali, richiedono che il sistema infrastrutturale si adegui a questa nuova realtà climatica, invece si sta lavorando nel senso opposto – afferma Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare – siamo ancora in tempo, chiudete il canale!”.
“Il maltempo non è più un’eccezione, le piogge sono una realtà ricorrente con cui dobbiamo confrontarci, senza una progettazione ingegneristica adeguata, eventi come l’esondazione di sabato, che hanno coinvolto altre zone di Bologna come via Saffi, in costante preoccupazione per le esondazioni del torrente Ravone, e numerosi Comuni della città metropolitana di Bologna, alcuni purtroppo teatro di conseguenze tragiche, sono destinati a ripetersi – ha sottolineato Zanni – dobbiamo dotarci di infrastrutture idonee per gestire efficacemente le acque, garantendo la vivibilità e sicurezza della comunità e allo stesso tempo, il Comune deve evitare di persistere su progetti che non sa gestire, dunque ripeto: il Canale Reno non è un Naviglio”.
Confabitare richiede con urgenza una revisione del progetto di scoperchiamento del Canale Reno, sottolineando l’importanza di coinvolgere le associazioni di proprietari immobiliari nelle decisioni: “la riapertura del canale e i lavori del Tram devono essere ripensati in collaborazione con chi, per definizione, ha a cuore la vivibilità e la sicurezza delle aree abitate ovvero le associazioni di proprietari immobiliari come Confabitare. Visti i danni provocati con la pioggia di ieri, sarebbe più saggio considerare di richiudere il Canale Reno. Non possiamo permetterci di essere sorpresi ogni sei mesi e giocare all’emergenza continua”.