Israele sta pianificando un attacco significativo contro l’Iran in risposta al massiccio attacco missilistico balistico del 1° ottobre, che ha colpito Tel Aviv. L’attacco iraniano, in cui sono stati lanciati circa 180 missili, è stato descritto da Teheran come una rappresaglia per gli assassinii di alti leader di Hezbollah, Hamas e un comandante delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane. Un funzionario israeliano, rimasto anonimo, ha confermato queste intenzioni in un’intervista con l’emittente pubblica KAN, dichiarando che Israele sta intensificando i preparativi per un’azione militare di vasta portata.
Secondo la fonte, Israele sta lavorando a stretto contatto con gli Stati Uniti, suo principale alleato, per identificare obiettivi specifici e rafforzare le proprie capacità difensive in vista di possibili ritorsioni iraniane. Nonostante il funzionario non abbia rivelato dettagli specifici sugli obiettivi dell’operazione, i media israeliani ipotizzano che potrebbero essere colpiti impianti petroliferi o nucleari in Iran, sollevando preoccupazioni per un possibile conflitto regionale di ampia scala.
Per prepararsi a eventuali contrattacchi, Israele ha rafforzato il proprio sistema di difesa aerea. Sabato, l’esercito israeliano ha confermato l’arrivo di una batteria di difesa THAAD statunitense, un sistema progettato per intercettare missili balistici a lungo raggio, come misura preventiva contro ulteriori attacchi missilistici iraniani. Prima di questo, la difesa israeliana si basava su tre principali sistemi: Arrow, David’s Sling e Iron Dome, che avevano però mostrato difficoltà nell’intercettare molti dei missili lanciati dall’Iran.
Nel frattempo, la tensione tra Israele e l’Iran, storici nemici, continua a crescere. Entrambi i paesi si accusano da anni di cyberattacchi e altre forme di aggressione, alimentando un conflitto che ora rischia di trasformarsi in uno scontro diretto. Teheran ha promesso una risposta “dolorosa” a qualsiasi attacco israeliano, aumentando il timore di una nuova escalation nella regione.
L’aumento delle tensioni arriva mentre Israele continua la sua offensiva su Gaza, iniziata dopo l’attacco del gruppo palestinese Hamas lo scorso anno. La comunità internazionale ha chiesto ripetutamente un cessate il fuoco, ma la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi. Secondo le autorità locali, più di 42.600 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise dall’inizio del conflitto, e quasi 99.800 sono rimaste ferite. La popolazione di Gaza è stata costretta a sfollare quasi interamente, con gravi carenze di cibo, acqua e medicinali causate dal blocco israeliano in corso.
Israele, inoltre, deve affrontare accuse di genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia per le sue azioni a Gaza, mentre le tensioni continuano a crescere su più fronti, sia a livello regionale che internazionale.