
(AGENPARL) – lun 21 ottobre 2024 Impresa Cultura Italia-Confcommercio: i consumatori di cultura
diminuiscono, aumenta la spesa media
Il divario tra chi può permettersi di accedere ai consumi culturali e chi
ne è escluso continua ad allargarsi. È quanto emerge dall’ultima
rilevazione dell’Osservatorio sui Consumi Culturali degli Italiani,
realizzata da Impresa Cultura Italia-Confcommercio con il supporto di SWG. Tra
i fattori che condizionano il livello di consumo, ci sono l*’insoddisfazione
rispetto all’offerta culturale in alcune aree del paese, come il Sud e le
Isole*, e l’età dei partecipanti agli eventi; infatti i giovani (18-34
anni) prediligono le attività all’aperto mentre la popolazione più anziana
si orienta verso attività culturali più tradizionali. L’Osservatorio
evidenzia una tendenza già emersa nel 2023: nonostante una diminuzione del
numero complessivo di consumatori, la spesa media per attività culturali è
aumentata, configurando la cultura sempre più come un bene di lusso. Tra i
fattori che incidono sui consumi ci sono l’insoddisfazione per l’offerta
culturale, specialmente nel Sud e nelle Isole, e la divisione
generazionale: i giovani tra 18 e 34 anni preferiscono attività all’aperto,
mentre le fasce più anziane si orientano verso attività culturali
tradizionali. Il rapporto indica un andamento ambivalente per quanto
riguarda i consumi culturali nel 2024. Alcune attività, come l’ascolto di
musica, non comportano una spesa significativa per la maggioranza dei
consumatori (71%), mentre altre, come il cinema, richiedono una spesa
obbligatoria: solo l’11% degli intervistati ha scelto di non vedere film a
pagamento. La spesa media per attività culturali come musica, cinema e
lettura continua ad aumentare. Dal 2021 al 2024, la lettura di libri
cartacei è cresciuta dal 69% al 75%, mentre la lettura dei quotidiani è in
calo.L’Osservatorio mette poi in luce un divario generazionale nei
comportamenti di consumo. Gli over 55 preferiscono attività come balletto e
opera, mentre i più giovani si orientano verso musei ed eventi all’aperto,
spesso con la partecipazione di personaggi noti della cultura. Questi dati
suggeriscono che l’offerta culturale deve essere adattata ai diversi target
demografici. Un altro dato interessante riguarda la crescente popolarità
dei Weekend Culturali, particolarmente apprezzati nel Sud Italia. Circa un
italiano su tre considera allettante l’idea di regalare o ricevere in dono
un weekend dedicato alla cultura, con un’attrazione particolare per le
esperienze che coniugano natura e cultura. Tra le principali barriere alla
partecipazione agli eventi culturali, i costi sono il fattore più citato,
soprattutto nel Sud e nelle Isole, dove l’offerta culturale è spesso
limitata. Nel Nord-Ovest, solo il 12% degli intervistati ha indicato i
costi come ostacolo, rispetto al 29% del Sud. Infine, l’offerta culturale è
valutata positivamente nelle città in cui è presente, con un leggero calo
di gradimento rispetto al 2023. Tuttavia, i festival letterari e gli eventi
all’aperto continuano a rappresentare un forte attrattore, incentivando il
turismo locale e contribuendo all’economia del territorio.
*“I dati del nostro Osservatorio mettono in luce l’importanza di promuovere
politiche che favoriscano l’accesso alla cultura e misure come la
detrazione delle spese legate ai consumi culturali* – sottolinea Carlo
Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio -. *Come
abbiamo più volte sostenuto, l’introduzione di una detrazione di questo
tipo non solo incentiverebbe la partecipazione culturale, restituendo parte
dei costi sostenuti, ma consentirebbe di recuperare una platea di
consumatori con minori capacità di spesa, con l’effetto di rafforzare la
stessa filiera culturale e creativa e sostenere così lo sviluppo economico
e sociale delle comunità. Occorre ridurre la forbice tra Nord e Sud –
conclude Fontana – dove le disparità sono particolarmente evidenti sia
nella spesa per la cultura che nell’offerta stessa che per essere percepita
di valore, deve essere “su misura” e considerare gli interessi che cambiano
tra le diverse generazioni”.*