I ministri della Difesa di Giappone, Regno Unito e Italia hanno concordato di intensificare gli sforzi per lo sviluppo congiunto di un caccia avanzato di nuova generazione, destinato a diventare operativo entro il 2035. Questo progetto si inserisce nell’ambito del Global Combat Aviation Program (GCAP), un’iniziativa creata per rafforzare la cooperazione militare e tecnologica tra i tre Paesi di fronte alle minacce emergenti nel contesto internazionale.
Nel corso dell’incontro tenutosi a margine della riunione dei ministri della Difesa del G7 a Napoli, il ministro giapponese Gen Nakatani, insieme ai suoi omologhi britannico John Healey e italiano Guido Crosetto, ha annunciato la creazione di un organismo tripartito che supervisionerà la collaborazione industriale e tecnologica per lo sviluppo del velivolo. La nuova entità sarà denominata “Organizzazione intergovernativa per il programma globale di aviazione da combattimento” e verrà ufficialmente istituita entro la fine del 2024.
Il programma mira alla produzione di un caccia che sostituirà gli attuali F-2 in dotazione all’aviazione giapponese, sviluppati congiuntamente agli Stati Uniti, e il caccia britannico di futura generazione noto come “Tempest”. L’obiettivo comune è quello di dotarsi di una piattaforma di combattimento aereo all’avanguardia, capace di rispondere a una vasta gamma di minacce, garantendo al contempo un notevole balzo in avanti in termini di tecnologia, capacità stealth, e interoperabilità tra le forze armate dei tre Paesi.
Secondo i funzionari giapponesi, il GCAP rappresenta un passo significativo verso una maggiore collaborazione internazionale in ambito difensivo e tecnologico. Il caccia che ne deriverà non solo offrirà un incremento delle capacità militari, ma fungerà anche da piattaforma per lo sviluppo di tecnologie future, come l’intelligenza artificiale applicata al combattimento aereo e l’integrazione di sistemi senza pilota.
L’intesa tra Giappone, Gran Bretagna e Italia è stata inizialmente siglata nel 2022, segnalando una nuova fase nelle relazioni militari tra questi Paesi, che stanno cercando di costruire una base industriale e tecnologica comune per rispondere efficacemente ai futuri scenari geopolitici.