(AGENPARL) - Roma, 18 Ottobre 2024(AGENPARL) – ven 18 ottobre 2024 RAPPORTO CNEL SUL CAREGIVER FAMILIARE
UNO STUDIO PREDISPOSTO PER LA REGIONE LAZIO
Su richiesta della Regione Lazio, il CNEL ha realizzato il Rapporto Il valore sociale del caregiver. Percorso di quantificazione e individuazione del profilo emergente delle persone che si prendono cura dei familiari. Una prima ricognizione. Lo studio, predisposto con la collaborazione del Censis, è stato curato da un Gruppo di lavoro composto dai consiglieri CNEL Fiovo Bitti, Rossana Dettori, Vincenzo Falabella, Alessandro Geria e Domenico Pantaleo. Il Rapporto è stato presentato oggi pomeriggio dai consiglieri Bitti e Geria nel quadro della 1^ Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale organizzata dalla Regione Lazio.
Brunetta: “Welfare e inclusione sociale al centro della nostra attenzione”
“La realtà di quanti si prendono cura volontariamente di familiari malati, disabili o anziani non autosufficienti – dichiara il presidente del CNEL Renato Brunetta in merito al Rapporto CNEL sul caregiver realizzato per la Regione Lazio – è mutevole e complessa. L’onere dell’assistenza ricade spesso su una singola persona che vede ridursi le opportunità di accedere al lavoro, di conciliarlo con l’assistenza o di avere un percorso professionale coerente con le proprie competenze. L’impegno verso le persone disabili con necessità di sostegno elevato è anche un fattore di rischio di caduta in povertà, oltre che di forte stress fisico e psicologico. Da qui l’importanza del Rapporto che abbiano elaborato come CNEL, con il supporto scientifico del Censis, per analizzare tutti i molteplici aspetti e le implicazioni di un fenomeno che coinvolge oltre 7 milioni di persone. L’iniziativa è stata avviata sulla base di una richiesta giunta dalla Regione Lazio. Dopo lungo tempo, un’amministrazione regionale chiede al CNEL di svolgere la sua funzione di supporto per l’elaborazione delle proprie linee di politica sociale ed è quindi motivo di soddisfazione per il riconoscimento ad una Consiliatura che fin dall’inizio ha posto attenzione particolare ai temi del welfare e dell’inclusione sociale. Ciò ci impegna a proseguire nella attività di analisi e proposta per favorire una regolazione legislativa, che ci auguriamo presto possa essere anche di livello nazionale, che riconosca e valorizzi il ruolo dei caregiver e dia loro voce, a partire dalla conoscenza dei loro bisogni, aspettative e richieste”.
Caregiver. Geria (CNEL): “Una moltitudine operosa ancora poco conosciuta”
“Quella dei caregiver famigliari – afferma il consigliere Alessandro Geria in merito al Rapporto CNEL sul caregiver realizzato per la Regione Lazio – è una moltitudine operosa e silenziosa, ancora poco conosciuta in tutti i suoi aspetti. Punto di riferimento per il nostro sistema di assistenza sociosanitaria, è una realtà più estesa rispetto ad altri Paesi europei: 23,4% dei 16/74 enni, contro il 21,7% dell’UE 27. Parliamo di oltre 7 milioni di persone. Spesso l’intensità del lavoro di cura è molto alta, specie se non può essere ripartito con altri famigliari, visti i nuclei sempre più ristretti. Da un’indagine su un campione di caregiver di persone con lo spettro autistico o con Alzheimer risulta che il 47,3% è impegnato per più di 40 ore alla settimana e quasi il 70% ha un carico che va avanti da oltre 5 anni. Vi sono di frequente difficoltà nel conciliare il lavoro con le responsabilità di caregiving. Esiste poi un disallineamento tra la crescita del carico di assistenza e la spesa insufficiente dei servizi sociali offerti ad anziani e disabili (3,4 miliardi di euro). Uno scenario che con l’invecchiamento della popolazione e l’assottigliamento dei nuclei famigliari, richiederà ancora maggiore attenzione e strumenti di supporto. Aspetti su cui l’Osservatorio sui servizi sociali del CNEL proseguirà a porre la dovuta attenzione, per offrire elementi utili a orientare le politiche di riforma avviate nel settore dell’assistenza socio-sanitaria”.
Caregiver. Bitti (CNEL): “Indispensabile comprendere il fenomeno”
“La comprensione dell’entità del fenomeno dei caregiver – sottolinea il consigliere Fiovo Bitti in merito al Rapporto CNEL sul caregiver realizzato per la Regione Lazio – è un’operazione complessa, ma necessaria per meglio tarare gli interventi e ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie e professionali. Nella Regione Lazio i permessi retribuiti ai sensi della legge 104/1992 erogati dall’Inps nel 2022 hanno riguardato circa 95 mila lavoratori dipendenti. Nel 98,5% dei casi si tratta di titolari di contratto a tempo indeterminato. La differenza di genere, non accentuata nei permessi per cura familiare, è fortemente marcata quando il nucleo è costretto a ricorrere ai congedi straordinari (58,4% donne) e quando il congedo deve essere prorogato (78%). L’analisi delle dichiarazioni Isee presentate da nuclei familiari con un disabile evidenzia una diffusa difficoltà economica. A fronte di più di 137mila dichiarazioni presentate, il 53,5% ha un valore inferiore a 9 mila euro. Con riferimento alla disabilità gravissima, gli ambiti territoriali sociali del Lazio hanno in carico 8.022 utenti (80,2%), con altri 1.905 utenti in attesa. La scelta privilegiata dai nuclei famigliari è nettamente quella del contributo diretto al caregiver (90,6%), mentre l’assegno di cura e l’assistenza diretta rappresentano complessivamente il 7,7% delle scelte”.
Caregiver. Maselli (Regione Lazio): “Essenziale fornire strumenti di supporto”
“Il 18 e 19 ottobre, con la 1ª Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale, dedicheremo un evento – afferma Massimiliano Maselli, assessore Servizi sociali, disabilità, terzo settore, servizi alla persona della Regione Lazio – agli oltre 25.000 caregiver presenti nel Lazio, sottolineando la loro importanza. Queste figure svolgono un lavoro straordinario, prendendosi cura, ogni giorno, dei propri cari in maniera del tutto gratuita e volontaria e grazie all’approvazione della legge regionale del Lazio numero 5/2024, hanno trovato finalmente le tutele che meritano. Si tratta di una risposta importante e necessaria, che permette di sostenere e valorizzare il ruolo fondamentale svolto dai caregiver familiari operanti nella nostra Regione. Tale figura è spesso rivestita da donne o giovani ed è proprio per questo che è essenziale fornire loro strumenti di supporto per garantire che l’attività di assistenza non diventi un ostacolo al loro percorso educativo e professionale. La 1ª Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale sarà anche l’occasione per raccontare quello che la Regione Lazio ha realizzato e sta realizzando in materia di accoglienza e inclusione sociale”.
Caregiver. I dati CNEL a livello nazionale
Gli oltre 7 milioni di caregivers sono in maggior parte donne (58%), con un’età compresa tra 45 e 64 anni (56%) e per la metà composta da occupati, mentre il 37% risulta fuori dal mercato del lavoro. Si registra un progressivo invecchiamento: un quinto dei caregiver ha oltre 65 anni. Ma abbiamo anche una quota significativa di ragazzi, ben il 4%. Nel segmento delle persone in età attiva, coloro che si prendono cura di familiari malati disabili o anziani è pari a quasi 3 milioni e ¼ deve gestire un doppio carico, quello dei figli minori e quello delle persone non autosufficienti.
Circa un terzo dei caregivers ha un’alta intensità di assistenza, con oltre 20 ore settimanali, mentre poco meno della metà svolge l’attività per meno di 10 ore settimanali.
Nel 38% dei casi per le donne e nel 34% per gli uomini vi sono difficoltà di conciliazione tra attività di cura e lavoro. Il tasso di occupazione delle donne caregiver è di 4 punti più basso rispetto a quello delle donne senza responsabilità di cura.
Essere caregiver comporta di frequente anche una condizione di povertà o di impoverimento: circa il 20% dei percettori di Reddito di cittadinanza era in un nucleo con disabili così come ben la metà dei nuclei con disabili dichiara un Isee sotto i 9 mila euro.
NB: IN ALLEGATO IL RAPPORTO INTEGRALE E LE SLIDES A CURA DEI CONSIGLIERI CNEL ALESSANDRO GERIA E FIOVO BITTI CON I DATI PRINCIPALI