I prezzi del petrolio hanno registrato un leggero calo mercoledì, a causa dell’attenuarsi delle tensioni in Medio Oriente e delle incertezze legate alla domanda in Cina, il maggiore importatore di greggio al mondo. Questi fattori hanno spinto al ribasso i prezzi, che erano stati precedentemente sostenuti dalle preoccupazioni geopolitiche nella regione.
Il benchmark internazionale Brent ha registrato una flessione dello 0,5%, scendendo a 73,99 dollari al barile alle 11:03 ora locale (08:03 GMT), rispetto ai 74,37 dollari della chiusura precedente. Allo stesso modo, il West Texas Intermediate (WTI), il benchmark statunitense, ha subito un calo dello 0,4%, portandosi a 70,06 dollari al barile, rispetto ai 70,38 dollari della sessione precedente.
Influenza delle tensioni geopolitiche
Le recenti rassicurazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno contribuito a ridurre i timori di una crisi energetica. Netanyahu ha informato gli Stati Uniti che gli attacchi militari israeliani in risposta alle azioni dell’Iran non colpiranno gli impianti nucleari e petroliferi, attenuando così i timori di una possibile interruzione della fornitura di petrolio. Secondo quanto riportato dal Washington Post , questa comunicazione ha alleviato le preoccupazioni riguardanti un’escalation della crisi in Medio Oriente.
Martedì, infatti, i prezzi del petrolio erano già scesi di oltre il 4%, poiché le notizie provenienti da Israele avevano ridotto il rischio geopolitico e, di conseguenza, il “premio di rischio” incorporato nei prezzi del petrolio.
Domanda debole e aumento dell’offerta
Oltre alla stabilizzazione delle tensioni geopolitiche, anche le prospettive economiche forti della Cina stanno pesando sui mercati petroliferi. La Cina, il più grande consumatore e importatore mondiale di petrolio, sta attraversando un periodo di incertezza economica, con una crescita rallentata che si riflette in una domanda di petrolio meno sostenuta.
Lunedì, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita della domanda di petrolio per il 2024 e il 2025, citando la debolezza della Cina come uno dei principali fattori di preoccupazione. La stessa Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha pubblicato un rapporto che prevede un surplus di offerta nel 2025, segnalando anche una revisione al ribasso della crescita della domanda di greggio per il prossimo anno.
Prospettive per il mercato petrolifero
Le attuali dinamiche suggeriscono che il mercato petrolifero potrebbe attraversare un periodo di volatilità, con fattori geopolitici e macroeconomici che giocano un ruolo chiave nel determinare l’andamento dei prezzi. Mentre le tensioni in Medio Oriente sembrano temporaneamente ridimensionate, l’attenzione degli operatori si concentra ora sulle prospettive della domanda globale, in particolare in Cina.
Con la prospettiva di un aumento dell’offerta globale e una domanda in rallentamento, i prezzi del petrolio potrebbero restare sotto pressione nelle prossime settimane. Tuttavia, la situazione geopolitica nel Medio Oriente rimane un fattore cruciale che potrebbe rapidamente cambiare i mercati.