La Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha riportato che due carri armati israeliani Merkava sono “entrati con la forza” in una posizione dei Caschi Blu a Ramyeh, nel sud del Libano. In una dichiarazione rilasciata domenica, l’UNIFIL ha descritto l’incidente avvenuto nelle prime ore del mattino, quando le forze di peacekeeping hanno osservato tre plotoni di soldati israeliani attraversare la Linea Blu verso il territorio libanese.
Secondo l’UNIFIL, i carri armati israeliani hanno distrutto il cancello principale della postazione e sono rimasti nell’area per circa 45 minuti, prima di ritirarsi dopo che l’organizzazione ha protestato ufficialmente, sottolineando che la loro presenza stava mettendo in pericolo il personale delle Nazioni Unite. “Questo è il quarto avvertimento in pochi giorni all’esercito israeliano e a tutti gli attori coinvolti sui loro obblighi di proteggere il personale e le strutture delle Nazioni Unite”, ha dichiarato l’UNIFIL, avvertendo che qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping costituisce una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’incidente si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Israele e Hezbollah, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha chiesto all’ONU di ritirare la missione UNIFIL dal Libano meridionale, invocando la necessità di allontanarsi dalle “roccaforti di Hezbollah”. La richiesta è giunta in un momento in cui Israele ha intensificato le sue operazioni militari, con attacchi aerei in Libano e un aumento della violenza al confine.
Dall’inizio degli attacchi aerei israeliani il 23 settembre, il conflitto ha causato un numero significativo di vittime, con oltre 1.437 morti e più di 4.123 feriti in Libano, e ha costretto oltre 1,34 milioni di persone a sfollare. Questo aumento delle ostilità è parte di un’escalation di conflitti che coinvolge Israele e Hezbollah, aggravata dalla guerra in corso sulla Striscia di Gaza.
Nonostante gli avvertimenti della comunità internazionale riguardo il rischio di un conflitto regionale, la situazione rimane tesa e instabile, con il 1° ottobre che ha segnato un’ulteriore escalation con l’incursione di Israele nel sud del Libano. La presenza dell’UNIFIL continua a essere cruciale, ma è ora messa alla prova dalla violenza crescente e dalle sfide operative.