
(AGENPARL) – mer 09 ottobre 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 9 OTTOBRE 2024*
*Apre la 30a edizione della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria a
Lucca: necessaria una decarbonizzazione competitiva ed** avere le stesse
condizioni che gli Stati limitrofi, ed extra UE, prestano alle bollette di
gas ed elettricità dell’industria energivora. Richieste al Governo la gas
release e l’attuazione dell’electricity release. Il biometano risorsa
essenziale da sviluppare con l’industria: siglato Memorandum of
Understanding tra Consorzio Italiano Biogas e Assocarta.*
*Lucca, 9 ottobre 2024* – Oggi, a Lucca, alla conferenza di apertura della
30° edizione della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria, MIAC,
organizzata da Edipap Srl si è discusso di *decarbonizzazione competitiva*
nel settore cartario italiano, un tema all’ordine del giorno dell’agenda
politica nazionale.
Al centro del dibattito – moderato dal giornalista Marco Frittella – *la
competitività dell’industria cartaria tra costi energetici e
decarbonizzazione*, e il ruolo dei territori e delle comunità, vicini a
siti produttivi, nel raggiungimento degli obiettivi climatici UE.
“La produzione nazionale di cartone e cartone mostra una ripresa del 7% nei
primi 7 mesi del 2024 sul 2023, a fronte di un parziale recupero della
domanda interna (5,4% 6 mesi 2024/2023). Ma crescono del 10,3% anche le
importazioni mentre il fatturato si riduce dell’1,8% (6 mesi 2024/2023). La
carta da riciclare vede un tasso di raccolta che, nel 2023, giunge al
massimo storico del 75,4% ma aumenta del 48,3% anche il suo export” afferma
il *Presidente di Assocarta Lorenzo Poli* all’apertura della conferenza.
L’aumento dell’export di carta da riciclare evidenzia le difficoltà del
sistema produttivo italiano di trasformare tutta la “miniera strategica
italiana”, a causa di un gap competitivo legato – a doppio filo – ai costi
energetici, disallineati dai competitor europei, e a politiche ambientali
UE che vedono misure di decarbonizzazione non collegate ai consumi
industriali.
“*Dobbiamo pareggiare velocemente le attenzioni che gli Stati limitrofi, ed
extra UE, prestano alle bollette di gas ed elettricità delle rispettive
industrie energivore per rimanere competitivi. A rischio 19.000 addetti
diretti, impiegati in 152 impianti cartari ma se estendiamo il dato alla
filiera gli addetti complessivi sono oltre 160.000. Per questo, chiediamo
al Governo l’attuazione del gas release (che avrebbe dovuto essere
operativa nell’ottobre 2024) e l’applicazione dell’electricity release di
luglio 2024, con la previsione di meccanismi che accelerino gli
investimenti in decarbonizzazione*” evidenzia Poli.
E’ essenziale che le misure di decarbonizzazione siano strettamente
collegate ai consumi industriali. In questo senso è un buon esempio la
norma per il biometano recentemente varata. Un buon esempio, ma che è
assolutamente insufficiente rispetto agli obiettivi e alle risorse
necessarie. Va attuato, in questa direzione, quanto previsto dal nuovo
decreto legislativo ETS che prevede che la quota annua dei proventi
derivanti dalle aste, eccedente il valore di 1.000 milioni di euro, sarà
destinata, nella misura massima complessiva di 600 milioni di euro annui,
nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato e della
normativa relativa al sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas
a effetto serra di cui alla direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 13 ottobre 2003, al Fondo per la transizione energetica
nel settore industriale.
Ad oggi, *c**on il 10,2% della produzione realizzata in Europa, l’Italia è
al 2° posto, per il terzo anno consecutivo, anche come utilizzatore di
carta da riciclare*.
A questo proposito, il settore ha ampiamente oltrepassato l’obiettivo
europeo dell’85% di riciclo nel settore dell’imballaggio, mentre la carta
da riciclare rappresenta circa il 70% della fibra utilizzata e raggiunge il
podio più alto nella produzione di carte per usi igienico e sanitari mentre
è in terza posizione nelle carte per il packaging.
“*Quello toscano è il più importante distretto cartario europeo*, in grado
di competere sui mercati internazionali proprio grazie agli enormi sforzi
fatti sul piano dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione. Oltre
330 imprese, 10.800 addetti, 6 mld di fatturato e 2 mld di export. Senza
contare i numeri dell’indotto e degli impatti sui territori che le nostre
produzioni garantiscono.
Il nostro è un settore che per struttura richiede un continuo
ammodernamento dei processi, specialmente nella fase di transizione
ambientale che stiamo vivendo, e dunque di programmazione.
I grandi investimenti portati avanti all’interno dei nostri stabilimenti,
fatti con lungimiranza dai nostri imprenditori già da anni, ci hanno
permesso di superare la crisi nonostante ancora oggi si paghi il più alto
costo dell’energia europea.
Per seguitare però in questo percorso virtuoso dobbiamo poter contare su un
rinnovato supporto degli enti pubblici, con cui dovremo discutere sempre
più di idee, progetti, autorizzazioni e che vogliamo vedere come nostro
primario partner in questa sfida.
Se infatti fino a ieri abbiamo lavorato all’interno delle nostre
pertinenze, oggi la sfida è quella di poter accedere ad aree e risorse che
per i numeri in gioco, decisi a Bruxelles, ci proiettano in una dimensione
nuova, sicuramente più sistemica.
Il caso del geotermico è emblematico: discutere una proroga ai
concessionari uscenti non è impossibile, ma deve essere fatto anche con
l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di energia decarbonizzata
delle imprese che stanno sul territorio.
Ad esempio prevedendo un contingente di produzione destinata a contratti di
lungo periodo, proprio con quelle categorie maggiormente esposte alla
competizione internazionale e agli obblighi di decarbonizzazione. Quella di
un geotermico a servizio anche delle imprese è ovviamente un’occasione che
non possiamo perdere.
La Energy Release può essere un ulteriore strumento formidabile, ma non
deve essere trascurata la natura stessa della misura, un prestito di
energia che prima o poi dovrà essere restituito.
Proprio per questo l’esito di questa importante iniziativa dipende anche da
quanto i territori saranno in grado di programmare un ordinato accesso alle
aree idonee e alle risorse energetiche decarbonizzate del territorio.
Programmare un percorso di decarbonizzazione condiviso ed evitare gli
approcci speculativi. Solo così possiamo tutelare il territorio e garantire
un futuro ai nostri distretti, che rappresentano uno dei tanti fiori
all’occhiello della Toscana e ci rappresentano nel mondo” afferma *Tiziano
Pieretti, Vice Presidente Toscana Nord* nel suo intervento.
A margine della conferenza è stato sottoscritto un *Memorandum of
Understanding* MOU da *Assocarta* e CIB *Consorzio Italiano Biogas*.
Presidente del CIB Piero Gattoni è intervenuto sottolineando che: “La
sinergia tra agricoltura e industria offre un’opportunità unica per
promuovere l’uso diffuso del biometano come vettore di decarbonizzazione e
di diversificazione del mix energetico facendo leva sulle eccellenze già
presenti sul territorio, preservandone la competitività. In questo senso, l
’accordo siglato oggi con Assocarta prosegue il lavoro congiunto svolto in
questi anni che ha permesso di avviare e rafforzare la relazione tra
settore primario e settori hard to abate. Settori un tempo distanti trovano
oggi nel biometano una chiave di dialogo che permette di coniugare visioni
comuni di sviluppo industriale. Auspichiamo che la collaborazione porti a
rafforzare ulteriormente questa sinergia e che consenta di introdurre
ulteriori misure a supporto del riconoscimento del valore ambientale e dei
servizi ecosistemici favoriti con la produzione e l’uso di biometano.”
“Lo sforzo del settore nel diversificare il mix energetico nell’ambito del
perimetro PNRR, è certificato anche dai dati recentemente diffusi nel
bollettino economico della Bce, Banca Centrale Europea, secondo i quali
l’Europa, e *in primis* l’Italia, cresce inquinando di meno, mentre Cina e
India crescono inquinando di più*” conclude il Presidente Poli.
Per lavorare al meglio sulla decarbonizzazione Assocarta e GSE, nel maggio
2024, hanno siglato un accordo per agevolare il processo di
decarbonizzazione della filiera cartaria italiana e garantire al comparto
strumenti rivolti a incrementare l’utilizzo delle Fer, della condivisione
dell’energia e dell’efficienza energetica nei processi produttivi, come
sottolineato da Attilio Punzo, Responsabile Direzione Riconoscimento
incentivi e titoli GSE intervenuto oggi. Proprio presso la sede del GSE il
prossimo 17 ottobre si terrà la presentazione, in anteprima, del progetto
di decarbonizzazione del comparto cartario sviluppato da AFRY Consulting e
Assocarta.
Il dibattito ha visto le conclusioni di *Monia Monni*, Assessore Regionale
Toscana all’ambiente, economia circolare, difesa del suolo e protezione
civile.
**La Bce riprende il progetto dell’Ocse che calcola il “pil corretto per
l’inquinamento” ovvero la misurazione tradizionale dell’output ai costi
scaricati sull’ambiente, secondo il quale l’Italia è aumentato di 0,36
punti tra il 1997 e il 2018 (**Francia 0,37 punti, Germania 0,33, USA 0,17
punti).*
*Dati sul distretto cartario di Lucca e Pistoia
*
*All. foto*
*Ufficio Stampa Assocarta*
*Ufficio stampa Confindustria Toscana Nord*
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