Due figure chiave nell’ambito dell’intelligenza artificiale, John Hopfield e Geoffrey Hinton, sono stati insigniti del premio Nobel per la fisica. Il prestigioso riconoscimento, conferito martedì, è stato assegnato per il loro contributo pionieristico nel creare i fondamenti dell’apprendimento automatico, la tecnologia che sta trasformando il nostro modo di lavorare e vivere. Tuttavia, i loro successi sollevano anche preoccupazioni legate alle potenziali minacce che questa rivoluzione potrebbe portare all’umanità.
Geoffrey Hinton, noto come “il padrino dell’intelligenza artificiale”, è cittadino canadese e britannico e lavora presso l’Università di Toronto. John Hopfield, scienziato americano, insegna invece a Princeton. “Questi due signori sono stati davvero dei pionieri”, ha affermato Mark Pearce, membro del comitato per la fisica del Nobel, sottolineando come il loro lavoro sia stato fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico.
Le reti neurali artificiali, che Hopfield e Hinton hanno aiutato a sviluppare, rappresentano uno dei pilastri principali di queste tecnologie. Si tratta di nodi informatici interconnessi che imitano il funzionamento dei neuroni umani. Queste reti trovano oggi applicazione in settori cruciali come la medicina e la scienza, e fanno parte della nostra vita quotidiana, ad esempio nel riconoscimento facciale e nella traduzione linguistica, ha spiegato Ellen Moons, membro del comitato Nobel.
Il lavoro di John Hopfield, iniziato nel 1982, ha gettato le basi per le ricerche successive di Geoffrey Hinton. “Continuo a essere stupito dall’impatto che ha avuto”, ha dichiarato Hopfield, riflettendo sull’importanza del suo contributo alla tecnologia moderna. Hinton, 76 anni, ha giocato un ruolo cruciale negli anni ’80 sviluppando la tecnica della “backpropagation”, che ha permesso alle macchine di “imparare” attraverso l’errore. Questo processo, simile a come un insegnante guida un allievo, è stato determinante per l’evoluzione delle reti neurali.
La ricerca di Hinton ha raggiunto un momento cruciale nel 2012, quando il suo team presso l’Università di Toronto vinse la competizione di computer vision ImageNet, dimostrando la superiorità delle reti neurali nell’elaborazione delle immagini. Questo evento è stato considerato un punto di svolta per l’intelligenza artificiale moderna, come evidenziato da Fei-Fei Li, un’importante figura nel campo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante le entusiastiche prospettive, entrambi gli scienziati condividono preoccupazioni significative riguardo ai rischi connessi all’intelligenza artificiale. Hinton, che ha recentemente lasciato Google per potersi esprimere liberamente su questi temi, teme che i sistemi intelligenti possano un giorno sfuggire al controllo umano. “Sarà meraviglioso sotto molti aspetti”, ha dichiarato, “ma dobbiamo anche preoccuparci di una serie di possibili conseguenze negative”.
Anche il comitato per il Nobel ha espresso timori circa il potenziale impatto dell’IA. Ellen Moons ha sottolineato l’importanza di utilizzare questa tecnologia in modo responsabile, evidenziando che l’umanità ha il dovere di garantire che i progressi nel campo dell’intelligenza artificiale vengano impiegati per il bene collettivo.
Hopfield ha paragonato i rischi dell’apprendimento automatico a quelli legati all’energia nucleare o alla ricerca sui virus: strumenti che possono essere utilizzati tanto per il bene quanto per il male.
Entrambi i vincitori del premio Nobel sono stati sorpresi dalla notizia. Hopfield, che si trovava in Inghilterra, ha scoperto della vittoria dopo aver controllato il computer, trovando una marea di email. Hinton, raggiunto dal comitato mentre si trovava in un hotel senza internet, ha ammesso di essere rimasto sbalordito dall’onore ricevuto. “Non avevo idea che sarebbe successo”, ha dichiarato.
Il riconoscimento del premio Nobel mette in luce l’importanza storica delle loro ricerche, che hanno aperto la strada all’intelligenza artificiale moderna. Secondo Yoshua Bengio, uno dei maggiori esperti di IA che ha lavorato con Hinton, entrambi i vincitori “hanno visto qualcosa che non era ovvio: le connessioni tra fisica e apprendimento nelle reti neurali, che sono state la base dell’intelligenza artificiale moderna”.
Il premio Nobel per la fisica, che quest’anno assegna 11 milioni di corone svedesi, rappresenta un tributo al lavoro di due scienziati che hanno cambiato il nostro modo di concepire la tecnologia e le sue infinite potenzialità.