
L’orribile attacco del 7 ottobre dei terroristi di Hamas e del Jihad islamico palestinese ha segnato profondamente non solo la comunità israeliana ed ebraica, ma l’intera umanità.
Quel giorno, i militanti di Hamas hanno fatto irruzione nelle case degli israeliani massacrando, abusando, dando alle fiamme e rapendo uomini, donne, anziani e bambini.
Durante questo massacro, circa 1.200 persone innocenti sono state uccise, tra cui anche tre cittadini italo-israeliani. Inoltre, altre 250 sono state rapite e portate a Gaza, e 101 di queste sono ancora prigioniere nelle crudeli mani di Hamas.
Per commemorare questi tragici eventi, l’Ambasciata di Israele, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) e la Comunità Ebraica di Roma (CER) hanno organizzato una cerimonia presso il Tempio Maggiore di Roma.
L’evento di oggi, che ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali, inclusa la presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di altri ministri e politici italiani, onora le vittime e ribadisce il nostro impegno per la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri dei terroristi a Gaza.
L’ambasciatore designato dello Stato di Israele, Jonathan Peled, ha dichiarato: “Israele non voleva questa guerra, né l’ha iniziata. […] Quale contributo al loro stesso popolo o al mondo, c’è nel costruire tunnel, razzo dopo razzo a Gaza, solo per attaccare Israele, invece di investire per lo sviluppo e il progresso per le generazioni future. Non lasciamoci ingannare: questa è una guerra che Israele sta combattendo non solo per sé stesso, ma anche per e con l’Europa, per l’Italia e per l’Occidente, contro l’Islam radicale. […] Non possiamo permetterci di perdere questa guerra, ed è per questo che la vinceremo. […] Continueremo a difenderci, e a cercare la pace con tutti coloro che sono disposti a fare la pace. Ci riusciremo assieme a tutti voi, e a tutti coloro che sono dalla parte giusta della storia”.
[…] Questa non è solo la guerra di Israele, ma una guerra tra barbarie e moralità, tra coloro che non condividono nessuno dei nostri valori o il rispetto per la vita umana, e coloro che santificano la vita e cercano dialogo e coesistenza. […] Fortunatamente, nelle Istituzioni italiane questo è stato compreso molto bene, e Israele è fortunato ad avere con l’Italia un buon amico in Europa e nel mondo. L’Italia non ha mai fatto mancare la sua piena solidarietà e il sostegno al diritto di Israele alla autodifesa. Non è una cosa che diamo per scontata, e confidiamo che questo sostegno non venga meno”.
Il Rabbino Capo della Comunità ebraica, Rav Riccardo Di Segni, ha sottolineato: “Quello che è successo il sette ottobre non è per noi un episodio isolato ma la prosecuzione di una storia in forme nuove ma sempre con lo stesso significato:l’espressione di un odio cieco e insensato e che spesso ci lascia soli. Le organizzazioni internazionali che dovrebbero essere super partes si sono fatte casse di risonanze dei più biechi pregiudizi antisemiti, usando due pesi e due misure. Deve essere chiaro che non si tratta di difendere gli ebrei, che in questi giorni devono stare attenti e guardarsi le spalle, ma la stessa democrazia, anche nei paesi più democratici, che hanno contribuito a costruire. E colgo l’occasione per esprimere gratitudine al governo che ci protegge con ogni mezzo”.
Come ha rimarcato Noemi di Segni, la presidente dell’UCEI, durante il suo intervento: “A chi ci ascolta oggi la preghiera delle Comunità ebraiche che siate lucidi e capaci di concorrere – con noi – a proteggere la cultura delle libertà sancita nella costituzione e nella carta europea, tradite nei presidi internazionali del dopoguerra, abusate da chi desidera destabilizzare lo stato di diritto. Il nostro omaggio di gratitudine a chi è rimasto coerente e vigile, a chi protegge verità con parole e vite con il proprio corpo”.
“Quello che Hamas ha fatto è puro orrore, un atto di terrorismo di massa minuzioso e crudele, un pogrom fra i più terribili della storia, in terra di Israele, che mette in pericolo non solo Israele, ma l’intero Occidente. Come Comunità ebraica di Roma, dobbiamo gestire e cercare di prevenire i rischi per la sicurezza. Siamo grati a quelle forze politiche e ai quei giornalisti che sono riusciti a tenere dritta la barra della verità. E siamo grati al governo e alle forze dell’ordine che garantiscono la nostra sicurezza, consentendoci di continuare la nostra normale vita ebraica.”, ha dichiarato Victor Fadlun, Presidente CER.
Anche Ella Mor, zia di Avigail Idan, la bambina di 4 anni che è stata rapita il 7 ottobre dai terroristi di Hamas, ha voluto diffondere il suo messaggio in occasione della cerimonia commemorativa: “Il mondo intero dovrebbe unirsi contro il pericoloso terrorismo religioso che agisce per crudeltà e non esiterà a trovare un nuovo bersaglio. Dobbiamo unirci tutti per riportare indietro i rapiti…. Sono qui per chiedere il tuo aiuto e la tua influenza, aiutaci a riaverli indietro. Sono qui per avvisarvi perché sembra che ai terroristi che combattono in nome di Dio, ciò permetta loro di fare tutto legittimamente. Se è successo in Israele, può succedere ovunque nel mondo. Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente e noi siamo un microcosmo del mondo. Ciò che sta accadendo in Israele potrebbe accadere anche a casa tua. Non importa quale sia la tua fede e da dove vieni. I terroristi hanno rapito e ucciso tutti”.
