La prima per aver pubblicato un filmato contenente riprese aeree dell’area di disattivazione di Trisaia senza alcuna autorizzazione e in violazione della zona di interdizione al volo.
La seconda denuncia per aver pubblicato, sul proprio sito internet e prima che le persone coinvolte ricevessero notifica dai competenti uffici giudiziari, l’atto di chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Potenza (riguardante l’inquinamento di una falda sottostante il sito di Rotondella), in forma completa, comprensiva dell’elenco di tutti i nomi degli indagati e dei loro rispettivi indirizzi di residenza.
Quanto accaduto viola le norme di sicurezza del sito e le norme che tutelano il segreto istruttorio e la riservatezza dei dati afferenti alle persone direttamente interessate dal provvedimento.
Con questa iniziativa si intende tutelare l’immagine e la reputazione di Sogin e dei suoi lavoratori, nonché la sicurezza delle loro famiglie, nel rispetto del lavoro dei magistrati inquirenti, cui riponiamo assoluta fiducia.
Sogin, inoltre, auspica che di fronte alle affermazioni sensazionalistiche, farneticanti, false, insinuanti e diffamatorie (per le quali si riserva di valutare ulteriori iniziative legali), quali: “questa è la mafia lucana”, o “La Storia dell’ITREC volutamente nascosta in cambio di qualche posto di lavoro”, pubblicate nei giorni scorsi dal portavoce dell’Associazione Cova Contro, le istituzioni locali e regionali vogliano prendere fermamente le distanze e contribuire a rasserenare il clima intorno ad una vicenda che sarà chiarita nelle sedi opportune.