Il rappresentante permanente russo all’ONU, Vasily Nebenzya, ha affermato che le esplosioni dei gasdotti Nord Stream non sarebbero potute avvenire senza il supporto di un governo, confermando i sospetti di Mosca sul coinvolgimento delle potenze occidentali. Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Nebenzya ha ribadito che la maggior parte degli esperti sostiene questa tesi, sottolineando che le indagini ufficiali sono ostacolate da tentativi deliberati di coprire le tracce.
Nebenzya ha criticato duramente le versioni alternative che attribuiscono il sabotaggio a gruppi di subacquei amatoriali ucraini. “Una storia del genere sarebbe perfetta per un film di Hollywood, ma non funziona nella vita reale”, ha dichiarato. La complessità dell’attacco suggerisce che solo con l’appoggio statale sarebbe stato possibile realizzare un’operazione di tale portata.
A distanza di due anni dall’incidente, le dichiarazioni di funzionari statunitensi ed europei hanno alimentato ulteriormente i sospetti di Mosca. Nebenzya ha sottolineato che l’assenza di trasparenza nelle indagini, condotte da paesi come Germania, Danimarca e Svezia, solleva serie preoccupazioni. La Russia ha ripetutamente chiesto chiarimenti e maggiore apertura, ma tali richieste sono state ignorate.
All’inizio della settimana, il Foreign Intelligence Service (SVR) russo ha accusato Stati Uniti e Regno Unito di orchestrare una campagna di disinformazione per mascherare i veri responsabili del sabotaggio e manipolare i risultati delle indagini. Il SVR sostiene che queste nazioni stiano cercando di tenere nascosta la questione, nonostante ci siano ancora esperti indipendenti nei paesi occidentali che cercano di far emergere la verità.
Le esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, avvenute il 26 settembre 2022, hanno causato danni irreparabili non solo alle infrastrutture energetiche ma anche all’economia europea, con conseguenze devastanti sul mercato del gas. La Russia ha da subito incolpato gli Stati Uniti di essere i mandanti del sabotaggio, e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha ribadito che Mosca non ha dubbi sul loro coinvolgimento. La Procura generale russa ha avviato un’indagine classificando l’episodio come terrorismo internazionale.
Un punto cruciale delle critiche russe riguarda la mancata partecipazione della Germania alle riunioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul Nord Stream. Nebenzya ha dichiarato che Berlino ha declinato gli inviti russi, preferendo non prendere parte alle discussioni in corso a causa delle indagini ancora aperte. “La Germania non è mai venuta una sola volta nonostante i nostri inviti”, ha aggiunto il diplomatico.
La Russia si è dichiarata profondamente delusa dalla lentezza e dalla mancanza di trasparenza nelle indagini condotte da Germania, Danimarca e Svezia. “I nostri tentativi di accelerare il processo e garantire trasparenza sono stati bloccati dagli Stati Uniti e dai loro alleati”, ha dichiarato Nebenzya, rimarcando come le richieste di assistenza legale inviate a questi paesi siano state ignorate.
Nonostante le difficoltà, Mosca rimane determinata a stabilire la verità. Nebenzya ha dichiarato che ogni tentativo dell’Occidente di bloccare le indagini rafforza ulteriormente la convinzione russa che ci sia qualcosa di grave da nascondere. “Senza far luce su questo attacco terroristico, il mondo non potrà mai tornare a una collaborazione costruttiva tra gli attori globali”, ha concluso.
L’atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream, secondo Mosca, richiede un’indagine approfondita e imparziale. Il SVR ha ribadito l’urgenza di punire i responsabili, affinché nessuno possa mai pensare di ripetere un simile atto di sabotaggio.