(AGENPARL) – gio 03 ottobre 2024 Premio Beato Talamoni 2024
COMUNICATO STAMPA
In Provincia MB la cerimonia di premiazione “Beato Talamoni” 2024
Consegnate 6 medaglie, 4 targhe con menzione speciale e 1 targa per ricorrenza speciale
Monza, 3 ottobre 2024. Nel pomeriggio di oggi la Sala Verde della Provincia MB ha ospitato l’annuale cerimonia di consegna del Premio “Beato Talamoni”, la massima benemerenza provinciale istituita in occasione dell’anniversario del Santo Patrono della Brianza, Luigi Talamoni.
Quest’anno il prestigioso riconoscimento è stato conferito a sei eccellenze del territorio che si sono distinte nel mondo del sociale, dell’impresa, della cultura, dell’arte, dello sport o in altri settori, mentre ad altre sei realtà meritevoli è stata consegnata una menzione speciale.
Alla presenza dei rappresentanti della Provincia e della Regione, dei Sindaci della Brianza e delle autorità, il Presidente Luca Santambrogio ha consegnato le Medaglie a:
Irene Camber, premiata alla memoria – Irene Camber, spentasi lo scorso 23 febbraio alla veneranda età di 98 anni, è stata una persona eccezionale che abbiamo avuto l’onore di ospitare nella nostra Brianza per gran parte della sua vita. Originaria di Trieste e ultima di tre figli, dedica la sua vita allo studio e alla scherma, spronata dal padre che in ogni lettera la esorta all’impegno e alla costanza. È tra le prime donne a laurearsi in chimica industriale in Italia e, dal ‘41 al ‘62, raggiunge moltissimi traguardi sportivi. Ancora giovanissima, conquista la medaglia d’oro nel fioretto individuale alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 a cui segue, 8 anni dopo, il bronzo nel fioretto a squadre alle Olimpiadi di Roma, oltre a molti altri riconoscimenti nazionali e internazionali. Dopo il matrimonio con Giacomo Corno nel ‘56, si trasferisce a Lissone formando una famiglia numerosa e felice. Irene Camber è stata una donna che ha deciso di perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà dell’epoca in cui è vissuta, ottenendo risultati impensabili che l’hanno resa un simbolo di determinazione e riscatto e un modello per tante donne di ieri e di oggi.
Alfonso Criscuolo, premiato alla memoria – Medico igienista e Ufficiale sanitario dell’ASL 3 Monza e Brianza per vent’anni, dal 1978 al 1998, il Professor Alfonso Criscuolo si è sempre distinto nel campo della sanità pubblica per il suo prezioso contributo accademico e per la sua straordinaria umanità, che andava ben oltre il mero ambito lavorativo. Attento ai bisogni della comunità brianzola, verso cui dimostra grande generosità ed altruismo, contribuisce negli anni alla realizzazione capillare e allo sviluppo dei Centri vaccinali su tutto il territorio provinciale, così come all’apertura del Servizio di Medicina del lavoro del territorio, coinvolgendo attivamente sia le rappresentanze dei lavoratori sia quelle datoriali. Molto attivo anche nel volontariato, nel 1986 fonda il “Lions Club – Monza Parco”, associazione che ancora oggi continua a svolgere una proficua attività di supporto alla comunità monzese e brianzola.
Associazione Giro di Hand Bike – “Giro di Hand Bike” nasce da un’idea di Andrea Leoni, che non riusciva proprio a spiegarsi come mai gli atleti paralimpici non potessero avere un loro Giro d’Italia: ecco dunque che, 14 anni fa, grazie all’incontro col suo compagno di avventure Fabio Pennella, Andrea diede il via a un circuito di gare che desse agli atleti e atlete con disabilità la possibilità di concorrere a livello professionistico e raggiungere i traguardi volti alla conquista della tanto agognata “maglia rosa”. Da allora, la corsa di “Giro di Hand Bike” non si è mai fermata, con diverse tappe negli anni anche nella nostra Provincia, record di iscritti di gara in gara e grande attenzione da parte delle autorità dello sport nazionali e locali, che vedono nelle attività dell’associazione il vero senso di fare sport: abbattere le barriere, promuovere l’inclusione sociale e coltivare la sensibilità e il rispetto.
Davide Rafanelli – La vita di Davide Rafanelli, imprenditore nel settore alimentare, prende una nuova direzione quando gli viene diagnosticata la malattia degenerativa SLA. Determinato a non arrendersi, fonda “Slafood”, associazione che aiuta le persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica e altre malattie neuro-muscolari a mantenere una buona qualità della vita. Per farlo Davide ha l’intuizione di unire il talento degli chef italiani a quello dei professionisti della scienza: in collaborazione con i Centri Clinici NeMO, i malati di SLA possono ora riassaporare il gusto della vita e vivere il momento del pasto più serenamente con la propria famiglia. Il coraggio e la determinazione di Davide Rafanelli sono un esempio per tutti, a dimostrazione che anche di fronte a una malattia grave è possibile lasciare il segno, dando un contributo positivo alla società.
Teodora Comito – Nata da una famiglia di origini calabresi e trasferitasi in Brianza, Teodora Comito deve fin da bambina contribuire all’economia famigliare: comincia a lavorare all’età di 12 anni, riuscendo a conciliare lo studio dei corsi serali con il lavoro, prima nelle botteghe di sartoria, poi in tessitura e, infine, in un’azienda di abiti da uomo. Tale è la sua bravura che, nel 1994, in una bottega di 40 metri quadri a Seregno, fonda lo “Studio della Moda”, una realtà che, filo dopo filo, spola dopo spola, diviene sempre di più un punto di riferimento per i principali stilisti e marchi della moda a livello internazionale, per i quali confeziona modelli o dà vita alle idee più disparate. Così Teodora riesce a intessere il suo percorso, costruito con forza e determinazione, assicurando la propria indipendenza attraverso un lavoro di eccellenza e una costante ricerca del bello.
Paolo Sormani – Paolo Sormani, classe 1960, nato a Monza e residente a Limbiate, è testimone vivente di un’esistenza dedicata agli altri. Attivista da sempre e impegnato per il sociale, negli anni ’90 promuove il progetto “Chiaro-Scuri” per contrastare il disagio giovanile, coinvolgendo diverse associazioni del territorio. Nel 1995 intraprende un viaggio in Rwanda, dove si era appena concluso il sanguinoso trentennio di genocidio, avviando iniziative di supporto per la comunità locale, fra cui la costruzione di scuole e case-famiglia per gli orfani. Nel 1998, riunendo le associazioni con cui negli anni ha stretto saldi rapporti, fonda “Variopinto”, associazione di cui è tuttora presidente, per promuovere progetti umanitari e iniziative in Italia e in Rwanda e diffondere una cultura di giustizia e solidarietà tra le persone. Il suo impegno, spassionato e senza riserbo, continua con la creazione di una cooperativa per promuovere il commercio equo e solidale e con la scrittura di libri per sensibilizzare le nuove generazioni sulle tragedie della guerra e del genocidio.
Le cinque targhe con menzione d’onore, assegnate su proposta della Commissione, sono state invece conferite a:
Cesare Rastellino – Dopo la Seconda guerra mondiale, il giovane Cesare Rastellino parte dalla Lomellina per imparare l’arte del legno dai maestri brianzoli e, proprio in Brianza, per ben 50 anni esercita questa nobile disciplina come maestro artigiano. Nel corso degli anni, dedica energie e capacità allo sviluppo del nostro territorio, valorizzando il ruolo dell’artigiano come soggetto portatore di un patrimonio di conoscenze ed esperienze da salvaguardare e trasmettere alle future generazioni. Iscritto a Confartigianato – di cui viene eletto Presidente della Categoria Legno per due mandati – e commissario d’esame del CFP Terragni di Meda, nel 2009 viene insignito del titolo di Senatore dell’Artigianato Lombardo, e nel 2016 viene premiato anche dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza: a ciò si aggiunge oggi la menzione speciale “Beato Talamoni”, a dimostrazione del suo impegno in ambito sociale e nella promozione di iniziative locali a favore degli artigiani lombardi, creando valore per le imprese e per il territorio intero.
Giovanni Ferrari – Nato il 13 febbraio 1963, il “seregnese doc” Giovanni Ferrari è l’attuale primario della divisione di Chirurgia oncologica mininvasiva dell’Ospedale Niguarda di Milano. Dopo anni di intenso studio, ricerca e preparazione, il 4 luglio 2024 il Professor Ferrari e il suo team hanno eseguito con successo i primi interventi di emicolectomia destra in Europa utilizzando il sistema robotico “DaVinciSinglePort”, segnando così la storia della chirurgia. Questa innovativa tecnica permette di effettuare operazioni complesse attraverso una singola incisione, garantendo al chirurgo maggiore precisione e, al paziente, una miglior qualità della vita. L’approccio all’avanguardia e alla collaborazione interdisciplinare che ha portato avanti con convinzione dona lustro alla sanità pubblica italiana e funge da esempio per le nuove generazioni di medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari.
Vincenzo Marinucci – Una vita dedicata al servizio della propria comunità e non solo: è quella di Vincenzo Marinucci che, prima nella Polizia di Stato e poi nel volontariato, ha voluto portare in tutto il Paese una grande testimonianza di altruismo, cura e dedizione al prossimo. Dopo aver contribuito a fondare il Gruppo comunale di volontari della Protezione Civile di Seregno, dal 2006 al 2024 ne assume il ruolo di Coordinatore prestando servizio in numerose attività in tutta Italia, con competenza e disinteresse. Fra queste, ha partecipato alle attività emergenziali durante i terremoti dell’Aquila del 2009, quelli dell’Emilia nel 2012 e delle Marche nel 2016, oltre che durante la pandemia da CoVID-19, per grande orgoglio della sua casa e di tutta la Brianza.
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