
(AGENPARL) – mer 02 ottobre 2024 IRPINIA | Da epicentro a Osservatorio all’avanguardia sulle faglie locali
Nei territori segnati dal sisma del 1980 i ricercatori hanno creato un Osservatorio in grado
di sfruttare le potenzialità della fibra ottica utilizzata nelle telecomunicazioni per
l’osservazione e lo studio della deformazione del suolo associata ai fenomeni sismici
[Roma, 2 ottobre 2024]
Nell’ambito della sperimentazione sulle potenzialita della fibra ottica utilizzata per le
telecomunicazioni di essere sfruttata anche come innovativo sensore sismico, i
ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università
degli Studi di Napoli Federico II hanno recentemente completato l’installazione di un
dispositivo di rilevamento acustico (DAS) in Irpinia, a Tito Scalo (PZ), dove l’azienda di
telecomunicazioni Metis ha messo a disposizione dei ricercatori un tratto di fibra ottica
lungo circa 20 km.
In Italia parlare di Irpinia e parlare di terremoto: dopo il devastante sisma del 23
novembre 1980 la ricerca scientifica ha trasformato la zona tra Campania centrale e
Basilicata centro-settentrionale in una lente di ingrandimento per comprendere
sempre meglio la genesi dei grandi terremoti.
È in questo contesto che nasce l’Irpinia Near Fault Observatory (NFO), frutto della
collaborazione tra l’INGV e l’Universita degli Studi di Napoli Federico II. L’Osservatorio,
nato nell’ambito dell’European Plate Observing System (EPOS) e recentemente
finanziato dal progetto PNRR Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics (MEET), ha
lo scopo di realizzare in quest’area, tra quelle a piu alta pericolosita sismica d’Italia, un
monitoraggio all’avanguardia del sistema di faglie sottostanti.
Le azioni principali sono due: da un lato la trasformazione di singole stazioni sismiche in
costellazioni di stazioni, ovvero in serie di sensori ravvicinati, capaci di captare la
microsismicità locale anche con magnitudo estremamente basse, e dall’altro la
sperimentazione sulle potenzialita della normale fibra ottica da telecomunicazione di
fungere da sensore sismico.
“Le misure provengono da una sorgente laser che invia impulsi luminosi all’interno della
fibra”, spiega Gilberto Saccorotti, ricercatore dell’INGV. “Ogni minima deformazione della
fibra modifica la lunghezza del cammino ottico degli impulsi e la misura di questa variazione
consente di determinare la deformazione del terreno dovuta, ad esempio, al passaggio di
un’onda sismica. Il dispositivo è in grado di effettuare queste osservazioni centinaia di volte
al secondo, con una spaziatura dei punti di misura nell’ordine del metro, distribuiti lungo
fibre lunghe anche decine di chilometri. Questa enorme mole di dati, rispetto alle attuali
reti sismometriche, è potenzialmente capace di fotografare in maniera molto più
dettagliata e continua la deformazione del suolo associata al fenomeno sismico”.
“L’Irpinia è la sede ideale per testare questi nuovi sistemi tecnologici perché la grande
disponibilità di reti parametriche che abbiamo già in questa zona ci permetterà di
analizzare i nuovi dati ottenuti, verificarli e capirne le potenzialità”, aggiunge Gaetano
Festa, professore di Fisica all’Universita degli Studi di Napoli Federico II. “Siamo in un
campo nuovo della ricerca, ma quello che ci aspettiamo è un enorme salto di qualità
perché è come avere a disposizione migliaia di sensori sul tratto investigato, che
forniscono dati continui in tempo reale”.
La prima immagine ottenuta dalla sperimentazione racconta gia come l’utilizzo della fibra
ottica per il monitoraggio sismico rappresenti la sfida scientifica del futuro perche
restituisce una “fotografia” inedita della dinamica del sistema di faglie irpino che
apre a nuovi studi e a nuove interpretazioni per la comprensione piu profonda della
genesi dei terremoti e per la gestione del rischio sismico.
Link utili:
Dipartimento di Fisica-UniNA
Irpinia Seismeic Network- dati e prodotti
Progetto PNRR-MEET
EPOS Italia
————————-Per ulteriori informazioni:
Maira Marzioni
Responsabile comunicazione progetto PNRR-MEET
seguono immagini
Figura 1: Installazione del rilevatore DAS nella sede dell’azienda di telecomunicazioni Metis a
Tito Scalo (PZ)
Figura 2: Installazione del rilevatore DAS nella sede dell’azienda di telecomunicazioni Metis a
Tito Scalo (PZ)
Figura 3: Un evento sismico catturato dal sistema DAS lungo la fibra