Mercoledì, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha lanciato un allarme serio riguardo alla crescente possibilità di una guerra regionale su vasta scala in Medio Oriente. “Siamo sull’orlo, se non all’inizio, di una guerra regionale totale e dobbiamo evitarla a tutti i costi”, ha dichiarato in un’intervista alla radio spagnola Onda Cero, sottolineando la gravità della situazione.
Albares ha espresso forte preoccupazione per l’attuale escalation del conflitto nella regione, definendola una crisi impensabile solo un anno fa. Ha evidenziato come siano state superate le “regole” e i “limiti” che solitamente governano i conflitti armati, condannando fermamente gli attacchi dell’Iran su Israele, così come le incursioni di Hezbollah e l’offensiva di Hamas del 7 ottobre 2023.
Albares ha ribadito l’impegno della Spagna a prevenire l’espansione di questa guerra. Ha affermato che la regione “non ha bisogno di più armi, ma di pace e dialogo” e ha respinto l’idea che la guerra possa essere l’unica soluzione. “La soluzione”, ha dichiarato, “è che esista uno stato di Palestina che viva e coesista in pace con lo stato di Israele”.
La Spagna, sin da ottobre, ha lavorato intensamente per scongiurare questo scenario, promuovendo il dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto.
In parallelo, il ministro della Difesa spagnolo, Margarita Robles, ha confermato che due aerei militari sono stati inviati a Beirut per facilitare l’evacuazione dei cittadini spagnoli dalla regione. Robles ha dichiarato che circa 350 spagnoli hanno già espresso il desiderio di tornare in patria, in risposta all’aggravarsi della situazione.
Il conflitto è scoppiato dopo l’attacco del gruppo palestinese Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, seguito da una devastante offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di oltre 41.600 persone, in gran parte civili. Nel frattempo, il conflitto si è allargato anche al Libano, dove le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi aerei contro Hezbollah, uccidendo oltre 1.000 persone e sfollando migliaia di civili.
Martedì, l’Iran ha ulteriormente aggravato la crisi, lanciando missili balistici contro Israele in risposta agli assassinii del leader di Hamas Ismail Haniyeh, del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e del comandante delle Guardie della Rivoluzione Islamica Abbas Nilforoshan.
Le parole di Albares riflettono la preoccupazione crescente all’interno della comunità internazionale, che teme che il conflitto in Medio Oriente possa sfociare in una guerra su larga scala, coinvolgendo più paesi della regione. La Spagna, insieme ad altri attori internazionali, continua a fare pressione affinché le parti in conflitto tornino al tavolo dei negoziati, cercando di evitare un ulteriore deterioramento della situazione.