
Martedì, funzionari statunitensi hanno lanciato un preoccupante allarme riguardo alla possibile imminente minaccia di un attacco missilistico da parte dell’Iran contro Israele. Questo avviso arriva mentre le forze israeliane sono già impegnate in combattimenti contro Hezbollah, il gruppo terrorista sostenuto dall’Iran, lungo il confine con il Libano.
In risposta all’allarme, Israele ha dichiarato di non aver rilevato alcun missile balistico in arrivo dal territorio iraniano, ma ha assicurato di essere pienamente pronto a gestire un’eventuale escalation. Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha emesso un avviso di sicurezza per i suoi dipendenti, chiedendo al personale dell’ambasciata statunitense in Israele di rimanere nelle proprie abitazioni.
Il contesto attuale si inserisce in una serie di episodi di tensione crescente tra Iran e Israele. Lo scorso aprile, l’Iran aveva lanciato circa 300 missili, proiettili e droni direttamente contro Israele. Quasi tutti questi attacchi sono stati intercettati con successo dal sofisticato sistema di difesa aerea israeliano, che ha ricevuto anche il supporto di alleati statunitensi nella regione.
L’amministrazione Biden ha raccomandato cautela a Israele, esortandolo a non organizzare una risposta significativa a quell’attacco. Tuttavia, Israele ha risposto in modo limitato, colpendo selettivamente le difese aeree iraniane, dimostrando così la propria capacità di penetrarle senza grosse difficoltà. in Difficoltà
In questo contesto, Hezbollah, spesso utilizzato dall’Iran come forza deterrente e braccio armato per proteggere i suoi interessi, in particolare il programma nucleare, ha subito pesanti perdite nelle ultime due settimane di combattimenti. Le capacità operative del gruppo sono state notevolmente ridotte, lasciando l’Iran vulnerabile a ulteriori azioni israeliane.
L’Iran, da parte sua, aveva promesso vendetta per l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran lo scorso luglio. Tuttavia, fino ad oggi, non era riuscito a mettere in atto una risposta significativa.
Nel frattempo, Israele ha ufficialmente confermato martedì di aver avviato operazioni di terra in Libano, rivelando che unità di commando erano già operative nel paese da mesi. Questa azione fa parte di un’ampia strategia volta a neutralizzare Hezbollah e a garantire la sicurezza del confine settentrionale.
L’evolversi della situazione suggerisce un’escalation nel conflitto tra Israele e l’Iran, con entrambi i paesi pronti a rafforzare la loro posizione militare e diplomatica nella regione. La comunità internazionale, e in particolare gli Stati Uniti, monitorano da vicino lo sviluppo della crisi, consapevoli delle potenziali implicazioni su scala regionale.