Clemente Mastella è una delle figure più longeve e conosciute della politica italiana, con una carriera che abbraccia decenni e diverse stagioni politiche. Sindaco di Benevento, ex Ministro della Giustizia e fondatore dell’UDEUR, Mastella ha saputo navigare tra i cambiamenti della politica nazionale, collaborando con Governi di vari orientamenti e mantenendo sempre un forte legame con il suo territorio. In questa intervista, ci offre una riflessione sull’evoluzione del panorama politico italiano, il futuro del Mezzogiorno e l’importanza del dialogo diretto con i cittadini in un’epoca dominata dai social media. Tra alti e bassi, Mastella ci racconta come ha affrontato le sfide della politica e quali lezioni ha tratto dalla sua lunga esperienza.
Domanda. Lei è stato un protagonista della politica italiana per decenni. Come vede l’evoluzione del panorama politico italiano negli ultimi anni, specialmente con la crescita dei movimenti populisti e la polarizzazione del dibattito?
Clemente Mastella. E’ evidente che le tendenze massimaliste e movimenti di marca estremista abbiano ancora una forza elettorale e una capacità attrattiva importante. Le recentissime elezioni austriache, dove l’estrema destra è il primo partito e ha quasi cannibalizzato i Popolari, ne sono un’evidente testimonianza. Tuttavia, è chiaro anche che la capacità reale di governo è espressa sempre e solo dai moderati e che gli estremismi spesso ottengono consensi effimeri, inefficaci, incapaci di esprimere proposte di governance dei processi. Le proposte radicali hanno un appeal elettorale, ma scarsa attitudine e possibilità di governo. La polarizzazione del dibattito, anche a prescindere dai partiti e dalle loro posizioni, è spesso condizionata e favorita dalle dinamiche dei social dove prolifera il meccanismo dello scontro verbale, tra tifoserie, senza possibilità d’analisi o di intermediazione. Da questo meccanismo, da cui la politica non riesce ancora a immunizzarsi, non è facile tornare indietro.
Domanda. Ha recentemente espresso preoccupazioni riguardo alla situazione del Mezzogiorno. Quali misure concrete ritiene siano necessarie per rilanciare l’economia e lo sviluppo del Sud Italia?
Clemente Mastella. Le posso dire quali certamente sono errate. L’autonomia differenziata, per esempio. È una legge sbagliata. Ho firmato infatti affinché sia abrogata con il referendum. Amplificare i divari, significa aggravare le diseguaglianze tra i territori, non solo tra Nord e Sud, ma anche tra aree del Mezzogiorno. Si rischia di rompere il vincolo costituzionale della solidarietà sociale ed economica su cui si fonda il sistema Paese. Quanto all’economia, il Sud, come dice il mio amico e direttore de Il Mattino Roberto Napoletano, non è più il brutto anatroccolo e ha tante zone d’eccellenza: punti sulla bellezza e sulle sue reali potenzialità. Io sto cercando di farlo a Benevento, dove nascerà, ad esempio, un Museo Egizio tra i più belli e affascinanti d’Italia.
Domanda Nel corso della sua carriera, ha collaborato con governi di diverse orientazioni politiche. Come vede oggi la possibilità di creare coalizioni trasversali per affrontare le grandi sfide del Paese?
Clemente Mastella. Non credo che ci siano più spazi, almeno a breve termine, per governi di grande coalizione come quello di Mario Draghi. Sono esperienze che in alcuni contesti sono inevitabili e che comunque nascono all’improvviso, in condizioni d’emergenza. Altrimenti governa chi ha i numeri in Parlamento.
Domanda. Nel corso della sua carriera ha vissuto momenti di grande consenso ma anche di forti critiche. Come ha gestito personalmente questi alti e bassi della politica, e quali lezioni ne ha tratto per il suo approccio attuale?
Clemente Mastella. Ho sempre vissuto la politica e i suoi tornanti con serenità. Una delle mie massime preferite e «fa quel che devi, accada quel che può». Oggi faccio il Sindaco della mia città, dopo aver tagliato tutti i traguardi: deputato, eurodeputato, Ministro, perfino consigliere regionale. Ai giovani ribadisco ciò che ho detto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unisannio: «abbiate una tensione progettuale verso il futuro, non adagiatevi mai ai bordi del marciapiede della vita. Il rischio maggiore è scegliere di non rischiare».
Domanda. Ha spesso sottolineato l’importanza delle relazioni personali nella politica. In un contesto sempre più dominato dai social media e dalla comunicazione digitale, come si inserisce questa visione? Crede che il contatto diretto con i cittadini sia ancora fondamentale?
Clemente Mastella. I social, inutile negarlo, sono importanti. Anche io li uso per comunicare in maniera diretta e rapida con i cittadini. Ma spesso il virus della cattiveria li infetta. Non mancano odiatori e veri e propri imbecilli che dietro il monitor credono di poter insultare liberamente. Vanno utilizzati, comunque, ma non sono sufficienti. Il rapporto con le persone resta prioritario e non sostituibile. Da sempre, io e mia moglie Sandra, abbiamo fatto politica con il telefono sempre acceso per tutti e l’uscio di casa sempre aperto per tutti.