
Entro il 2030, la popolazione mondiale di età superiore ai 65 anni supererà quella dei giovani, e il numero degli anziani raddoppierà quello dei bambini sotto i cinque anni, segnando un’importante trasformazione demografica su scala globale. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, questo cambiamento accelererà ulteriormente entro il 2050, con il numero di anziani destinato a più che raddoppiare, raggiungendo 1,6 miliardi, pari a oltre il 16% della popolazione globale. Questo fenomeno riflette l’allungamento della vita media e il calore delle nascite, soprattutto nelle economie avanzate.
L’invecchiamento globale: una sfida crescente
Già nel 1990, l’ONU ha proclamato il 1° ottobre come “Giornata internazionale delle persone anziane”, per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere i governi ad affrontare le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione. Negli ultimi decenni, l’invecchiamento ha acquisito un carattere di urgenza, con l’aspettativa che entro il 2050 una persona su sei nel mondo avrà 65 anni o più. Per dare un’idea della rapidità di questo cambiamento, nel 1950 gli over 65 rappresentavano solo una persona su venti.
L’Asia e l’Europa ospitano già oggi la maggior parte delle popolazioni più anziane. Il Giappone, con il 30% della popolazione di età superiore ai 65 anni, guida questa tendenza, seguito dall’Italia, dove il 23% della popolazione è anziana. Anche paesi come la Finlandia, il Portogallo e la Grecia registrano una quota significativa di anziani, pari al 22%. Si prevede inoltre che Hong Kong e la Corea del Sud, entro pochi decenni, supereranno il Giappone, con una popolazione anziana che potrebbe raggiungere il 40%.
Paesi in via di sviluppo: un cambiamento più rapido
L’invecchiamento della popolazione non è un fenomeno limitato ai paesi sviluppati. Anzi, i paesi in via di sviluppo stanno vivendo un’accelerazione dell’invecchiamento demografico ancora più rapida. Entro il 2050, la maggior parte della popolazione anziana mondiale risiederà in questi paesi, che però, a differenza delle economie avanzate, spesso non dispone delle infrastrutture necessarie per sostenere adeguatamente i propri anziani.
Mentre molte nazioni sviluppate hanno già da tempo implementato politiche per rispondere alle esigenze degli anziani, i paesi in via di sviluppo stanno lottando per tenere il passo con il rapido invecchiamento della loro popolazione. Per questo motivo, è fondamentale che queste nazioni adottino misure urgenti per migliorare i loro sistemi di assistenza e protezione sociale, garantendo che gli anziani possano invecchiare in modo dignitoso e sicuro.
Un futuro che richiede nuove politiche
In occasione della “Giornata internazionale delle persone anziane”, ogni anno vengono organizzate conferenze ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati all’invecchiamento. Il tema scelto dalle Nazioni Unite per il 2024 è “Invecchiamento dignitoso: l’importanza di rafforzare i sistemi di assistenza e supporto per gli anziani in tutto il mondo”, riflettendo la crescente necessità di adattare le società ai cambiamenti demografici.
Con l’invecchiamento della popolazione aumentano anche le esigenze sanitarie e sociali, soprattutto per gli anziani affetti da malattie croniche e degenerative come la demenza. Garantire il rispetto dei loro diritti, la loro dignità e privacy è diventato una priorità fondamentale. Tuttavia, per far fronte a queste esigenze, sono necessari sistemi di assistenza più robusti, che includono nuove politiche sociali, una migliore organizzazione dell’assistenza sanitaria e una revisione della legislazione vigente.
In conclusione, l’invecchiamento della popolazione globale è un fenomeno inevitabile che richiede risposte coordinate a livello internazionale. Se i governi non agiranno tempestivamente, rischiamo di trovarci di fronte a una crisi sociale e sanitaria senza precedenti. Solo attraverso politiche inclusive e sistemi di supporto adeguati si potrà garantire un invecchiamento dignitoso e sicuro per le future generazioni di anziani.
