(AGENPARL) – ven 27 settembre 2024 L’emittenza radiofonica
e televisiva locale in
Italia
Analisi 2024
© Aeranti-Corallo
Aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia
1 PRESENTAZIONE
Sono ormai trascorsi quasi cinquant’anni dal luglio del 1976,
quando la Corte Costituzionale ha liberalizzato l’etere, consentendo
anche ai privati di svolgere attività radiotelevisiva.
In quasi 10 lustri, le radio e le tv locali hanno rivoluzionato il modo
di fare informazione nel nostro Paese, aprendo le porte al pluralismo
e consentendo, quindi, a tutti i cittadini italiani, di essere più liberi
e più consapevoli. Quella che oggi è un’ordinaria trasmissione
radiotelevisiva privata, nel 1976 rappresentava, invece, la fine del
monopolio statale e, allo stesso tempo, l’inizio di una nuova era per
l’informazione.
Programmazione in diretta, trasmissioni 24 ore su 24, nuovi stili e
nuovi linguaggi da parte dei conduttori sono solo alcuni degli
elementi che hanno caratterizzato questa rivoluzione.
In questo modo, le radio e le tv locali sono diventate un punto di
riferimento per l’informazione sul territorio.
I microfoni e le telecamere dell’emittenza locale hanno creato un
indissolubile contatto con i cittadini, affrontando e raccontando
tutti i temi di attualità, politica, cronaca e sport legati al contesto di
prossimità.
Il presente documento analizza lo stato del settore radiotelevisivo
locale a sei anni dal precedente studio realizzato da Aeranti-Corallo
nel 2018. In questi anni, lo scenario è notevolmente cambiato. Gli
anni della pandemia da Covid-19, con tutte le conseguenze sociali
ed economiche che la stessa ha comportato, hanno inciso anche sul
comparto dell’emittenza locale, che ha garantito il proprio servizio
anche nei periodi più stretti del lockdown.
Il settore televisivo locale ha, inoltre, affrontato il cosiddetto
“refarming della banda 700” con la conseguente dismissione di tutte
le frequenze in precedenza esercite e la riassegnazione di tutte le
numerazioni LCN.
Il settore radiofonico locale si trova, dal canto suo, ad affrontare
l’avvio delle trasmissioni terrestri in tecnica digitale dab+, con tutte
le problematiche connesse.
In questi mutevoli scenari, per riaffermare pienamente il ruolo
dell’emittenza locale, occorre un ampio progetto politico che
definisca, in un’ottica di sostegno del pluralismo sul territorio,
prospettive e percorsi che diano certezze alle emittenti che
intendano
continuare
investire
settore,
favorendo
l’innovazione tecnologica e la ripresa del mercato pubblicitario,
eliminando l’eccessiva e ingiustificata burocrazia e aprendo la
strada verso il futuro, attraverso la conversione dell’originario
modello di emittente locale in quello di soggetto multimediale del
relativo territorio.
In questo contesto, non va, peraltro, dimenticato che il comparto
dell’emittenza locale dà occupazione a oltre cinquemila dipendenti,
di cui oltre duemila sono giornalisti.
Il presente studio intende fornire un contributo alla conoscenza del
comparto radiotelevisivo locale, individuandone tutte le peculiarità
di natura economica, patrimoniale e organizzativa, i relativi punti
di forza e le criticità che occorrerebbe superare.
Marco Rossignoli
Coordinatore Aeranti-Corallo e Presidente Aeranti
Franco Mugerli
Presidente Associazione Corallo
2. PREMESSA
Il comparto radiotelevisivo locale rappresenta, in Italia, una realtà complessa e
articolata. Nel nostro Paese operano, infatti, da quasi 50 anni, imprese radiofoniche e
televisive locali che, per le specifiche caratteristiche (commerciali, cioè con scopo di
lucro, ovvero comunitarie, cioè espressione di particolari istanze culturali, etniche,
politiche o religiose e prive di scopo di lucro) e per la relativa copertura geografica
(pluriregionale, regionale, provinciale o cittadina) sono raggruppate sotto la definizione
di “Emittenti locali”.
Le stesse svolgono attività di informazione sul territorio, con trasmissioni su temi di
attualità, politica, cronaca e sport legati al contesto locale.
Le trasmissioni delle emittenti radiofoniche locali su frequenze terrestri in tecnica
analogica avvengono in virtù di concessione ministeriale1.
In particolare, le emittenti radiofoniche a carattere commerciale in ambito locale sono
così definite dal Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMA) di cui al D.Lgs n.
208/2021 e s.m.i.:
Emittente radiofonica a carattere commerciale locale: l’emittente senza specifici
obblighi di palinsesto, che comunque destina almeno il 20 per cento della
programmazione settimanale all’informazione, di cui almeno il 50 per cento
all’informazione locale, notizie e servizi, e a programmi; tale limite si calcola su non
meno di sessantaquattro ore settimanali.
Le emittenti radiofoniche a carattere comunitario in ambito locale sono così definite dal
citato D.Lgs n. 208/2021 e s.m.i.:
Emittente radiofonica a carattere comunitario, nazionale o locale: l’emittente
caratterizzata dall’assenza dello scopo di lucro, che trasmette programmi originali
Le concessioni radiofoniche locali sono state originariamente rilasciate ai sensi del decreto legge 19
ottobre 1992, n. 407, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 1992, n. 482 e dell’art. 4 del
decreto-legge 27 agosto 1993 n, 323 convertito con modificazioni dalla legge 27 ottobre 1993, n. 422.
autoprodotti per almeno il 30 per cento dell’orario di trasmissione giornaliero
compreso tra le ore 7 e le ore 21, può avvalersi di sponsorizzazioni e non trasmette
più del 10 per cento di pubblicità per ogni ora di diffusione, escluse le trasmissioni di
brani musicali intervallate da messaggi pubblicitari o da brevi commenti del
conduttore della stessa trasmissione.
Le trasmissioni radiofoniche in tecnica digitale, tuttora in fase di sviluppo, sono
disciplinate dal Regolamento adottato dalla Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni con la delibera n. 664/09/CONS come modificata, da ultimo, dalla
delibera n. 292/23/CONS.
Tale Regolamento prevede, tra l’altro, che i diritti di uso delle frequenze vengano
assegnati esclusivamente a società consortili costituite da emittenti legittimamente
operanti in tecnica analogica che abbiano ottenuto, ai sensi dello stesso Regolamento,
l’autorizzazione quali Fornitori di servizi di media radiofonici2.
Per quanto riguarda il settore televisivo, con il passaggio alle trasmissioni in tecnica digitale
sono state previste le figure del Fornitore di servizi di media audiovisivi (FSMA) e
dell’Operatore di rete televisiva3. A seguito delle modifiche normative di cui alla legge n.
205/2017 (legge di bilancio 2018), come modificata dalla legge n. 145/2018 (legge di bilancio
2019), che ha previsto, tra l’altro il c.d. “refarming della banda 700 MHz”, l’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato il nuovo Piano nazionale di assegnazione delle
frequenze televisive in tecnica digitale, di cui alla delibera n. 39/19/CONS. Tale Piano ha
previsto, tra l’altro, l’assegnazione di n. 12 reti nazionali in banda UHF, di cui una
decomponibile per macroaree e una integrata da frequenze della banda III-VHF; 1 rete
locale di 1° livello in banda UHF con copertura di popolazione non inferiore al 90% in
ciascuna area tecnica nonché una o più reti locali di 2° livello in banda UHF senza vincolo di
copertura, nel bacino di riferimento, in ciascuna area tecnica.
Art. 3 della delibera Agcom n. 664/09/CONS e s.m.i.
Si veda la delibera Agcom n. 353/11/CONS del 23 giugno 2011, recante il Nuovo Regolamento relativo
alla radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale.
L’attività di operatore di rete televisiva in ambito locale viene attualmente svolta da soggetti
che, solo in alcuni limitati casi, coincidono con gli stessi editori delle tv locali, mentre, nella
maggior parte dei casi, è in capo a soggetti terzi.
L’attività editoriale televisiva vera e propria viene realizzata dai Fornitori di servizi di
media audiovisivi (FSMA), che possono essere di tipo commerciale o di tipo comunitario.
I FSMA commerciali vengono così definiti dalla delibera Agcom n. 353/11/CONS:
Fornitore di servizi di media, la persona fisica o giuridica cui è riconducibile
la responsabilità editoriale della scelta e del contenuto audiovisivo del
servizio di media audiovisivo e ne determina le modalità di organizzazione.
I FSMA comunitari vengono così definiti dal TUSMA:
Fornitori di servizi di media audiovisivi a carattere comunitario, il soggetto che
ha la responsabilità editoriale nella predisposizione dei programmi destinati alla
radiodiffusione televisiva in ambito locale che si impegna:
a non trasmettere più del 5 per cento di pubblicità per ogni ora di diffusione; a
trasmettere programmi originali autoprodotti per almeno il 50 per cento
dell’orario di programmazione giornaliero compreso dalle ore 7 alle ore 21.
L’Operatore di rete viene così definito dal TUSMA:
Operatore di rete: il soggetto titolare del diritto di installazione, esercizio e
fornitura di una rete di comunicazione elettronica su frequenze terrestri in
tecnica digitale, via cavo o via satellite per trasmissione sia televisive che
radiofoniche, e di impianti di messa in onda, multiplazione, distribuzione e
diffusione delle risorse frequenziali che consentono la trasmissione dei
programmi agli utenti.
L’ambito locale viene definito, dal TUSMA, in modo diverso, con riferimento all’attività
radiofonica e all’attività televisiva. In particolare:
a) “Ambito locale radiofonico”, l’esercizio dell’attività di radiodiffusione sonora,
con irradiazione del segnale fino a una copertura massima del 50 per cento della
popolazione nazionale.
b) “Ambito locale televisivo”, l’attività di fornitura di servizi di media audiovisivi
veicolati in uno o più aree tecniche, su reti di I livello o su reti di II livello,
comunque non superiori a dieci, anche non limitrofe, purché con copertura
inferiore al 50 per cento della popolazione nazionale.
Il TUSMA prevede, altresì, la possibilità, sia per le radio che per le tv locali di trasmettere
programmi in contemporanea (c.d. “Syndication”). In particolare, le imprese
radiofoniche locali possono essere autorizzate a trasmettere programmi in
contemporanea per una durata di sei ore giornaliere, mentre le imprese televisive locali
che svolgono l’attività di FSMA possono essere autorizzate a trasmettere programmi in
contemporanea per dodici ore giornaliere.
Il limite di sei ore giornaliere non si applica alle diffusioni radiofoniche in contemporanea
e interconnesse tra emittenti analogiche che formano circuiti a prevalente carattere
comunitario sempreché le stesse emittenti, durante le loro trasmissioni comuni,
diffondano messaggi pubblicitari nei limiti previsti per le emittenti analogiche
comunitarie.
Fino alla completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
radiofoniche in tecnica digitale, le emittenti radiofoniche locali possono trasmettere
programmi ovvero messaggi pubblicitari differenziati (cosiddetto “splittaggio”) per non
oltre un quarto delle ore di trasmissione giornaliera in relazione alle diverse aree
territoriali comprese nel bacino di utenza per il quale è rilasciata la concessione o
l’autorizzazione.
Successivamente all’attuazione del predetto piano, tale facoltà sarà consentita
esclusivamente ai titolari di autorizzazione per Fornitore di servizi di media radiofonici,
in ambito locale.
Alle emittenti radiofoniche locali è, inoltre, consentito, anche ai fini dello splittaggio, di
diffondere i propri programmi attraverso più impianti di messa in onda, nonché di
utilizzare, su base di non interferenza, i collegamenti di comunicazione elettronica a tale
fine necessari. Alle medesime è anche consentito di utilizzare i collegamenti di
comunicazioni elettroniche necessari per le comunicazioni ed i transiti di servizio, per la
trasmissione dati indipendentemente dall’ambito di copertura e dal mezzo trasmissivo,
per i tele-allarmi direzionali e per i collegamenti fissi e temporanei tra emittenti.
Le imprese di radiodiffusione sonora in ambito locale possono, inoltre, effettuare
collegamenti in diretta sia attraverso ponti mobili, sia attraverso collegamenti
temporanei funzionanti su base non interferenziale con altri utilizzatori dello spettro
radio, in occasione di avvenimenti di cronaca, politica, spettacolo, cultura, sport e
attualità. Le stesse imprese, durante la diffusione dei programmi e sulle stesse
frequenze assegnate, possono trasmettere dati e informazioni all’utenza, comprensive
anche di inserzioni pubblicitarie.
2.1 Nota metodologica
I dati del presente documento sono esposti in forma anonima e provengono da diverse
fonti.
Per quanto riguarda i dati (pubblici) relativi alla consistenza impiantistica in ambito
radiofonico, gli stessi sono stati rilevati dal Catasto impianti (in sigla, “CNF”) dell’Agcom
(sezione speciale del Registro degli Operatori di Comunicazione) e sono aggiornati a
settembre 2023.
I dati relativi alle imprese di radiodiffusione sonora e di radiodiffusione televisiva in
ambito locale sono stati verificati accedendo alla parte pubblica del Registro degli
Operatori di Comunicazione dell’Agcom. Per quanto concerne i dati relativi ai Fornitori
di servizi di media radiofonici, i dati sono quelli degli elenchi (pubblici) pubblicati sul sito
web del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, aggiornati al 2019 (ultimo
aggiornamento effettuato). I dati delle radio locali comunitarie e delle tv locali
comunitarie sono quelli (pubblici) delle graduatorie per il riconoscimento dei contributi
di cui al DPR n. 146/2017 pubblicate dalla DGTEL del Ministero delle Imprese e del Made
in Italy4.
Si vedano, rispettivamente, il Decreto direttoriale 19 settembre 2024 del Ministero delle Imprese e del
Made in Italy di approvazione della graduatoria definitiva ed elenco degli importi dei contributi pubblici
da assegnare alle radio locali comunitarie per il 2024 e il Decreto direttoriale 13 settembre 2024 del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy di approvazione della graduatoria definitiva ed elenco degli
importi dei contributi pubblici da assegnare alle tv locali comunitarie per il 2024.
Per quanto concerne i dati sul personale giornalistico, la fonte è l’Inpgi, che ha fornito
ad Aeranti-Corallo i dati aggiornati a giugno 2022, ultimo periodo di gestione
dell’assicurazione
obbligatoria
giornalisti
parte
dell’Inpgi
stessa.
(Successivamente tale gestione è passata in capo all’INPS).
I dati economici delle imprese radiofoniche e televisive locali, individuate in base ai dati
pubblici del Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e del Registro delle
Imprese presso le Camere di Commercio presentati nel presente documento sono
relativi ai bilanci 2022, depositati alla data del 15 gennaio 2024 e sono stati rielaborati
da Aeranti-Corallo ai fini del presente documento.
I dati vengono forniti sul totale Italia, nonché per le seguenti aree geografiche:
NORD: Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, Emilia Romagna
CENTRO: Toscana, Umbria, Marche, Lazio
MEZZOGIORNO (Sud e Isole): Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria,
Sicilia, Sardegna.
Il presente documento di analisi è stato completato a settembre 2024.
Alla relativa redazione ha collaborato Fabio Carera.
3. IL COMPARTO RADIOFONICO LOCALE
Il comparto radiofonico locale italiano è così articolato: nazionale-locale, pubblico-privato,
commerciale-comunitario.
Attualmente operano nel nostro Paese 20 emittenti radiofoniche nazionali e circa 1.000
emittenti radiofoniche locali5.
All’entrata in vigore della legge 6 agosto 1990, n. 223 (c.d. legge Mammì)6, operavano in
Italia circa 4.100 emittenti radiofoniche locali.
Con l’approvazione della legge 17 dicembre 1992, n. 4827 (che ha previsto le concessioni
radiofoniche provvisorie) veniva avviato il processo di razionalizzazione del settore
radiofonico, favorendo operazioni di compravendita, fusione e accorpamento e creando,
conseguentemente, le condizioni per la crescita e lo sviluppo del comparto. Nel 1993, a
seguito di tale legge, le emittenti radiofoniche locali operanti erano circa 2.500.
Il decreto legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo
2001, n. 668, ha previsto una serie di requisiti soggettivi da possedere per la prosecuzione
dell’attività di radiodiffusione sonora, sia con riferimento all’ambito locale, sia con
riferimento all’ambito nazionale.
Per le imprese radiofoniche locali a carattere commerciale è stato, in particolare, fissato il
requisito dell’obbligo della natura giuridica di società di capitali (nel comparto operano Srl e
Spa), società di persone (Snc, Sas) o cooperative (in precedenza era, invece, possibile
l’attività radiofonica anche nella forma giuridica della impresa individuale) e l’obbligo di
almeno due dipendenti, in regola con gli adempimenti previdenziali. Tali requisiti sono oggi
previsti anche dall’art. 21 del TUSMA.
Il Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) dell’Agcom restituiva, a settembre 2024, un dato di
oltre n. 1.000 editori, titolari di circa n. 1.300 marchi (concessioni). A seguito, tuttavia, delle operazioni di
compravendita, fusione, scissione, ecc., intervenute, si stima che il dato attuale sia quello di circa 1.000
emittenti radiofoniche locali operanti.
Legge 6 agosto 1990, n. 223 “Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato”.
Legge 17 dicembre 1992, n. 482 “Conversione in legge con modificazioni del Decreto Legge 19 ottobre
1992, n. 407 recante proroga dei termini in materia di impianti di radiodiffusione”.
Legge 20 marzo 2001, n. 66 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 23 gennaio 2001,
n.5: disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche
e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi”.
Le imprese radiofoniche locali a carattere comunitario devono avere, invece, la natura
giuridica di associazione riconosciuta o non riconosciuta, fondazione o cooperativa priva di
scopo di lucro. Nei paragrafi che seguono vengono esaminati i dati delle imprese
radiofoniche locali (commerciali e comunitarie) che sono state individuate al Registro delle
Imprese e al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC), ovvero in elenchi pubblici del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Occorre, altresì, considerare che alcuni soggetti
eserciscono più emittenti radiofoniche locali.
3.1 Le società di capitali editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale
Nella tabella 1, pubblicata a seguire, viene indicato il numero di società di capitali (350)
individuate al Registro delle Imprese e al Registro degli Operatori di Comunicazione
(ROC), editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale, suddivise per
bacini geografici e per regioni.
BACINO
Piemonte
Valle D’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
N. SOCIETA’ RADIO
Tabella 1. Suddivisione geografica delle società di capitali esercenti imprese radiofoniche locali a carattere
commerciale
NORD
CENTRO
MEZZOGIORNO
Grafico 1. Articolazione delle società di capitali esercenti imprese radiofoniche locali commerciali nei tre bacini
geografici in cui è suddivisa l’Italia
Piemonte Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia Trentino Alto
Adige
Veneto
Friuli
Venezia
Giulia
Emilia
Romagna
Grafico 2. Distribuzione geografica, nelle regioni del Nord Italia, delle società di capitali esercenti imprese
radiofoniche locali commerciali
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Grafico 3. Distribuzione geografica, nelle regioni del Centro Italia, delle società di capitali esercenti imprese
radiofoniche locali commerciali
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Grafico 4. Distribuzione geografica, nelle regioni del Mezzogiorno, delle società di capitali esercenti imprese
radiofoniche locali commerciali
Nella tabella 2 e nel grafico 5 vengono evidenziate le tipologie, in base alla relativa
natura giuridica, delle 350 società di capitali esercenti imprese radiofoniche locali a
carattere commerciale.
Tipologia
Società a responsabilità limitata
Società per azioni
TOTALE
Tabella 2. Le diverse tipologie di società di capitali esercenti imprese radiofoniche locali a carattere
commerciale
Società a responsabilità limitata
Società per azioni
Grafico 5. Suddivisione delle società di capitali esercenti imprese radiofoniche locali a carattere
commerciale per tipologia di impresa
3.2 Le società di persone editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale
Come si è detto, numerose imprese radiofoniche locali (per quanto concerne il settore
delle radio locali a carattere commerciale) vengono esercite da società di persone (Snc,
Sas). Alcune emittenti esercite da dette società hanno un peso rilevante in termini di
territorio servito, ascoltatori e fatturati.
Sono individuabili almeno 123 società di persone, riferite a 147 marchi (concessioni).
Tali dati emergono dall’elenco dei Fornitori di contenuti radiofonici del MIMIT,
aggiornato al 20199.
La suddivisione geografica di tali domande è riportata nella seguente tabella.
BACINO
N. SOCIETA’ DI PERSONE
Piemonte
Valle D’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
N. MARCHI
(CONCESSIONI)
Tabella 3. Suddivisione geografica delle società di persone esercenti imprese radiofoniche locali e relativi
marchi (concessioni) operati dalle stesse. (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati MIMIT – elenco
Fornitori di contenuti radiofonici al 2019)
3.3 I soggetti esercenti imprese radiofoniche locali a carattere comunitario
Le imprese radiofoniche locali a carattere comunitario, come specificato in premessa,
vengono esercite da associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni o
cooperative prive di scopo di lucro.
Espressioni di particolari istanze, offrono un servizio di radiodiffusione a carattere
culturale, etnico, politico o religioso sostenuto dalle stesse comunità di appartenenza.
La presenza è diversificata per dimensioni, contenuti forniti, territorio servito.
Si veda il documento “Elenco Fornitori di servizi radiofonici – emittenti locali”, pubblicato dal MIMIT nel
proprio sito internet e aggiornato all’8 febbraio 2019.
In considerazione che per molti di tali soggetti non è obbligatoria l’iscrizione al Registro
delle imprese non è possibile individuare tutte le imprese radiofoniche locali a carattere
comunitario. In ogni caso, come indicato nella tabella 4, di seguito riportata, sono n.
314 i soggetti comunitari (per n. 364 marchi) che hanno ottenuto dal Ministero delle
Imprese e del Made in Italy il riconoscimento dei contributi statali per l’anno 2024 di cui
al DPR n. 146/2017.
BACINO
N. SOGGETTI
Piemonte
Valle D’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
N. MARCHI (CONCESSIONI)
Tabella 4. Imprese radiofoniche locali a carattere comunitario e relativi marchi (concessioni) operanti in
Italia, che hanno presentato domanda per i contributi di cui al DPR n. 146/2017 per l’anno 2024, suddivise
per regioni (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati MIMIT – decreto direttoriale 19 settembre 2024)
3.4 Le cooperative esercenti imprese radiofoniche locali
Le imprese radiofoniche locali esercite da società cooperative possono essere, come si
è detto, sia a carattere commerciale, sia a carattere comunitario, secondo il titolo
concessorio loro rilasciato. Delle n. 92 società cooperative individuate al Registro
imprese, n. 60 sono editrici di imprese radiofoniche locali e carattere commerciale e n.
32 sono editrici di imprese radiofoniche a carattere comunitario (queste ultime sono
ricomprese tra i soggetti di cui al paragrafo 3.3). Il dettaglio delle cooperative esercenti
imprese radiofoniche locali è indicato alla tabella n. 5.
BACINO
N. COOPERATIVE
Piemonte
Valle D’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
DI CUI
COMMERCIALI
DI CUI
COMUNITARIE
Tabella 5. Le imprese radiofoniche locali esercite da cooperative, suddivise tra emittenti a carattere
commerciale e emittenti a carattere comunitario, con l’indicazione delle relative regioni (Fonte:
elaborazione Aeranti-Corallo su dati MIMIT – estrapolazione dei soggetti a carattere comunitario dalla
graduatoria 2024 dei contributi DPR 146/17 per le radio locali comunitarie)
3.5 La radiofonia locale nel contesto digitale
L’Agcom, con la propria delibera n. 286/22/CONS, ha emanato il nuovo Piano di
assegnazione delle frequenze per la radiofonia digitale dab+. Con tale delibera,
l’Autorità ha suddiviso il territorio italiano in 21 bacini (19 bacini regionali e 2 bacini
provinciali) per il servizio radiofonico digitale terrestre. Inoltre, a oggi sono in corso le
procedure del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’assegnazione, da parte
della DGTEL, dei diritti di uso delle frequenze a operatori di rete realizzati da società
consortili costituite secondo le previsioni della delibera Agcom n. 664/09/CONS. Nella
tabella pubblicata qui di seguito, vengono indicati i 21 bacini in cui è suddivisa la
pianificazione delle frequenze e il numero di società consortili che hanno manifestato il
proprio interesse all’assegnazione delle frequenze.
N.TOTALE DOMANDE
PERVENUTE
BACINO DI UTENZA
01 PIEMONTE
(regionale)
(regionale)
(regionale)
02 VALLE D’AOSTA
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
03 LOMBARDIA
(regionale)
(regionale)
(regionale)
(BG-CO-CR-LC-LO-MB-MI-PV-VA)
(BG-CO-CR-LC-LO-MB-MI-PV-VA)
04A TRENTO
rete 1 (provinciale)
rete 2 (provinciale)
rete 3 (provinciale)
04B BOLZANO
rete 1 (provinciale)
rete 2 (provinciale)
rete 3 (provinciale)
05 VENETO
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
06 FRIULI V.G.
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
07 LIGURIA
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
08 EMILIA ROMAGNA
(regionale)
(regionale)
(regionale)
(regionale)
(regionale)
(regionale)
09 TOSCANA
10 UMBRIA
(regionale)
(regionale)
(regionale)
11 MARCHE
rete 1
rete 2
rete 3
12 LAZIO
(regionale)
(regionale)
(regionale)
(FR-LT-RM-VT)
(LT-RM)
13 ABRUZZO
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (AQ)
14 MOLISE
rete 1 (regionale)
rete 2 (IS)
rete 3 (IS)
15 CAMPANIA
(regionale)
(regionale)
(regionale)
16 PUGLIA
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
17 BASILICATA
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
18 CALABRIA
(regionale)
(regionale)
(regionale)
1 (regionale)
2 (regionale)
3 (regionale)
4 (regionale)
5 (AG-CL)
6 (CT-EN)
7 (CT-EN)
8 (ME-PA)
9 (ME)
10 (PA)
11 (TP)
19 SICILIA
20 SARDEGNA
rete 1 (regionale)
rete 2 (regionale)
rete 3 (regionale)
Tabella 6. Suddivisione dei bacini di utenza pianificati dall’Agcom con la propria delibera n. 286/22/CONS.
(Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati Agcom e MIMIT)
Per quanto riguarda i Fornitori di servizi di media radiofonici, nel 2019 (data di ultima
pubblicazione, da parte della ex Dgscerp del Ministero dello Sviluppo economico – ora
DGTEL del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – del relativo elenco), risultavano
autorizzati, in ambito locale, n. 1.156 soggetti.
Nella tabella che segue, viene specificato il dettaglio per regione dei soggetti autorizzati
quali Fornitori di servizi di media radiofonici in ambito locale.
La ripartizione per aree geografiche di tali autorizzazioni viene evidenziata anche nel
grafico 6, alla pagina seguente.
REGIONE
N° Soggetti autorizzati
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
1.156
Tabella 7. Dettaglio regionale delle autorizzazioni quale Fornitore di servizi di media radiofonici in ambito
locale rilasciate dalla Dgscerp del Ministero dello Sviluppo Economico (ora DGTEL del Ministero delle
Imprese e del Made in Italy) (Fonte: Elaborazione Aeranti-Corallo su dati elenco MiSE anno 2019)
Sicilia
Lombardia
Puglia
Lazio
Campania
Calabria
Veneto
Emilia Romagna
Piemonte
Sardegna
Toscana
Marche
Trentino Alto Adige
Abruzzo
Basilicata
Liguria
Friuli Venezia Giulia
Umbria
Molise
Valle d’Aosta
Grafico 6. Rappresentazione grafica delle autorizzazioni quale Fornitore di servizi di media radiofonici in
ambito locale rilasciate dalla Dgscerp del Ministero dello Sviluppo Economico (ora DGTEL del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy) (Fonte: Elaborazione Aeranti-Corallo su elenco MiSE anno 2019)
3.6 I dipendenti delle società di capitali e delle cooperative editrici di imprese
radiofoniche locali
Delle n. 442 società di capitali e cooperative (rispettivamente n. 350 società di capitali
editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale e n. 92 cooperative
editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale o a carattere
comunitario) oggetto del presente documento, avevano depositato il bilancio 2022, alla
data del 15 gennaio 2024, n. 310 soggetti. Questi ultimi hanno sostenuto, in base ai
bilanci 2022 (si veda il successivo paragrafo) costi per il personale dipendente (salari e
stipendi + oneri sociali + trattamento di fine rapporto, corrispondenti, alle voci B.9a, B.9b
e B.9c dei rispettivi bilanci 2022) per complessivi euro 39,4 milioni.
Stimando, in via teorica, che un dipendente di un’impresa radiofonica locale comporti
un costo medio annuo di euro 27.000, è possibile stimare i dipendenti delle suddette
imprese radiofoniche locali, costituite in forma di società di capitali (Srl e Spa) e di
cooperative, che avevano depositato il bilancio 2022 alla data del 15 gennaio 2024, in
numero 1.459 (euro 39,4 milioni : euro 27.000 = n. 1.459 dipendenti)
Inoltre, deve essere stimato il numero dei dipendenti delle 132 società di capitali e
cooperative che, alla data del 15 gennaio 2024, non avevano depositato il bilancio 2022.
Al riguardo, è possibile stimare in almeno 212 il numero di tali dipendenti (considerato
l’obbligo di almeno 2 dipendenti per le società di capitali e la circostanza che le
cooperative possono esercire anche emittenti comunitarie che non hanno tale obbligo).
3.7 I dipendenti delle società di persone editrici di imprese radiofoniche locali a
carattere commerciale
Facendo riferimento alle n. 123 società di persone (esercenti n. 147 marchi) descritte al
precedente paragrafo 3.2, e, in considerazione che per il mantenimento della
concessione radiofonica commerciale in ambito locale è necessario, per ognuna di tali
società, avere almeno due lavoratori alle proprie dipendenze, è possibile stimare che le
stesse impieghino non meno di n. 246 dipendenti.
3.8 I dipendenti dei soggetti esercenti imprese radiofoniche locali a carattere
comunitario
Alcune imprese radiofoniche locali a carattere comunitario, sebbene non ne abbiano
l’obbligo giuridico, hanno lavoratori subordinati alle proprie dipendenze. La sussistenza
di tali rapporti di lavoro si evince dall’esame della graduatoria relativa alle domande per
i contributi 2024 alle emittenti radiofoniche comunitarie, presentate ai sensi del
Regolamento di cui al DPR n. 146/2017.
Tale Regolamento prevede, infatti, che, lo stanziamento dei contributi destinati
all’emittenza radiofonica locale a carattere comunitario sia ripartito al 50 per cento in
parti uguali tra tutti i soggetti beneficiari ammessi e per l’altro 50 per cento in
proporzione al punteggio attribuito esclusivamente con riferimento al numero dei
dipendenti occupati (tra i quali i giornalisti).
Dalla lettura della graduatoria allegata al Decreto del Direttore generale della DGTEL del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy in data 19 settembre 2024, emerge che tra i
n. 314 soggetti (titolari di n. 364 emittenti) che hanno ottenuto il riconoscimento del
contributo per l’anno 2024, vi sono n. 110 soggetti che hanno un punteggio relativo ai
dipendenti. E’ quindi possibile ipotizzare una dato complessivo di circa 165 dipendenti
per tali 110 soggetti.
3.9 Il totale dei dipendenti delle imprese radiofoniche locali
Nella tabella 8 che segue, si riportano i dati dei dipendenti come stimati per le diverse
tipologie di imprese radiofoniche locali.
TIPOLOGIA
Stima dipendenti delle società di capitali e delle
cooperative che hanno depositato il bilancio 2022 al 15
gennaio 2024
Stima dipendenti delle società di capitali e delle
cooperative che non hanno depositato il bilancio 2022 al
15 gennaio 2024
Stima dipendenti delle società di persone editrici di
emittenti radiofoniche locali a carattere commerciale
Stima dipendenti dei soggetti editori di emittenti
radiofoniche locali a carattere comunitario
TOTALE
N° DIPENDENTI
1.459
2.082
Tabella 8. Stima Aeranti-Corallo del numero dei dipendenti delle imprese radiofoniche locali, suddivisi per
tipologia di soggetti. Tale stima è relativa a dipendenti a tempo pieno. In presenza di dipendenti part time,
il loro numero sarebbe superiore
3.10 I Dati del Catasto dell’Agcom
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha predisposto, nell’ambito del Registro
degli Operatori di Comunicazione (ROC), un Catasto (in sigla “CNF”) contenente, tra l’altro,
i dati relativi agli impianti di radiodiffusione sonora operanti sul territorio italiano via etere
terrestre, in tecnica analogica, in banda Fm (da 87,5 a 108 MHz), che consente di disporre
di informazioni relative alle infrastrutture di diffusione su frequenze terrestri attualmente
utilizzate per le reti nazionali e locali.
L’estrazione dei dati del CNF, a settembre 2023, fa emergere che sono stati dichiarati, in
tutta Italia, n. 16.917 impianti di diffusione operativi sulla citata banda Fm.
Di tali 16.917 impianti presenti nel CNF, n. 10.156 vengono eserciti da imprese
radiofoniche nazionali (Rai e emittenti radiofoniche nazionali private), pari al 60,03% del
totale, mentre n. 6.761 vengono eserciti da imprese radiofoniche locali (commerciali e
comunitarie), pari al 39,97% del totale.
Inoltre, vi sono n. 112 impianti, ubicati nella Regione Trentino Alto Adige (pari allo 0,66%
del totale) facenti capo alla RAS, ente pubblico della Provincia Autonoma di Bolzano
avente lo scopo di diffondere i programmi radiotelevisivi esteri provenienti dall’area
tedesca e ladina.
Suddivisione impianti di diffusione FM
Impianti radio nazionali
Impianti radio locali
Impianti RAS
Grafico 7. Suddivisione degli impianti di diffusione terrestre in tecnica analogica tra le imprese radiofoniche in
ambito nazionale, la RAS e quelle in ambito locale (fonte: Elaborazione Aeranti-Corallo su dati Catasto impianti
Agcom)
Approfondendo i dati relativi agli impianti di diffusione eserciti da soggetti concessionari
per la radiodiffusione sonora in ambito locale, emerge che i suddetti n. 6.761 impianti
eserciti dalle imprese radiofoniche locali diffondono il segnale di n. 1.594 marchi.
Suddividendo tali impianti di diffusione Fm delle imprese radiofoniche locali per regione,
si ottengono i dati riportati nella tabella 9 pubblicata alla pagina seguente.
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli V.G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino A. A.
Umbria
Valle D’Aosta
Veneto
TOTALE
N. Impianti
N. soggetti
6.761
1.235
N. marchi diffusi
1.594
Tabella 9. Dettaglio del numero di impianti di diffusione Fm, suddivisi per regione, eserciti da imprese
radiofoniche locali. Si noti che i numeri di soggetti e di marchi diffusi risultanti dalla somma delle
consistenze a livello regionale, devono essere considerati al lordo delle duplicazioni dovute al fatto che
alcuni soggetti e alcuni marchi sono presenti in più regioni. (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati
del Catasto impianti Agcom acquisiti a settembre 2023)
Nel grafico 8 viene evidenziata la distribuzione degli impianti per ogni regione.
Distribuzione impianti FM delle radio locali per regione
LOMBARDIA
CALABRIA
CAMPANIA
TRENTINO ALTO ADIGE
PUGLIA
LAZIO
SICILIA
VENETO
PIEMONTE
BASILICATA
TOSCANA
EMILIA ROMAGNA
ABRUZZO
MARCHE
LIGURIA
SARDEGNA
UMBRIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
VALLE D’AOSTA
MOLISE
Grafico 8. Distribuzione degli impianti di diffusione terrestre delle imprese radiofoniche in ambito locale,
dalla regione con maggiore densità impiantistica a quella con minore densità (Fonte: elaborazione AerantiCorallo su dati Catasto impianti Agcom acquisiti a settembre 2023)
3.11 I dati di bilancio delle società di capitali e cooperative editrici di imprese
radiofoniche locali
Come si è detto, delle 442 società di capitali e cooperative esercenti l’attività radiofonica
in ambito locale oggetto della presente ricerca, alla data del 15 gennaio 2024 avevano
depositato il bilancio 2022 n. 310 società (pari al 70,1%). Nel dettaglio, avevano
depositato il bilancio l’84,3% delle società di capitali e cooperative con sede al Nord, il
76,3% di quelle con sede al Centro e il 55,7% di quelle con sede nel Mezzogiorno. Nella
tabella seguente viene evidenziata la distribuzione geografica delle società che hanno
depositato il bilancio 2022 alla data del 15 gennaio 2024.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia
Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
imprese
bilancio
Tot. imprese radio
oggetto della presente
ricerca
% deposito
bilancio 2022
100,0
100,0
Tabella 10. Società di capitali e cooperative con attività di imprese radiofoniche locali che hanno depositato il
bilancio 2022 al 15 gennaio 2024, suddivise per regioni (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro
imprese)
3.12 Analisi dei dati di bilancio
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Patrimonio netto positivo
Patrimonio netto negativo
Tabella 11. Dati sul patrimonio netto delle società di capitali e cooperative esercenti l’attività di imprese
radiofoniche locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
Dall’esame della tabella 11 e del successivo grafico 9, emerge che delle n. 310 società di
capitali e cooperative che hanno depositato il bilancio 2022, ve ne sono n. 287 con
patrimonio netto positivo. Di tali n. 287 imprese, ve ne sono n. 182 con patrimonio netto
con patrimonio netto tra 1 e 5 milioni di euro; n. 7 con patrimonio netto oltre 5 milioni
di euro. Nel grafico seguente sono indicate le società per tali classi di patrimonio netto.
Superiore a 5 milioni
Tra 1 e 5 milioni
Tra 200.000 e 1
milione
Tra 0 e 200.000
Negativo
Grafico 9. Suddivisione delle società di capitali e cooperative esercenti imprese radiofoniche locali per classi di
patrimonio netto (bilancio 2022). (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro imprese)
Nella tabella 12, pubblicata qui di seguito, viene indicato il numero delle società di
capitali e cooperative che ha conseguito un utile nell’esercizio 2022 e il numero delle
imprese che nello stesso esercizio ha subito una perdita.
BACINO
In utile (+)
In perdita (-)
Totale imprese
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Friuli Venezia Giulia
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Tabella 12. Società di capitali e cooperative editrici di imprese radiofoniche locali in utile/perdita 2022
(Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
Dalla soprariportata tabella 12, si può notare che il numero di società con utile di bilancio
è pari al 58,0% del totale, mentre il numero delle società con perdita di bilancio è pari al
42,0% del totale.
Nel seguente grafico 10, viene evidenziato il dettaglio per regioni.
IN UTILE (+)
IN PERDITA (-)
Grafico 10. Dettaglio per regioni delle società di capitali e cooperative editrici di imprese radiofoniche locali
che nel 2022 presentano utili o perdite di bilancio (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro
Imprese)
3.13 I ricavi delle vendite e delle prestazioni
Delle 310 società di capitali e cooperative che hanno depositato il bilancio 2022, emerge
che 112 società presentano ricavi tra 100.000 e 500.000 euro; 34 hanno ricavi tra
500.000 e 1 milione di euro; 21 società hanno ricavi tra 1 e 10 milioni di euro; 143
società presentano ricavi inferiori a 100.000 euro.
Nel grafico 11, pubblicato alla pagina seguente, tali soggetti vengono indicati per classi
di ricavi delle vendite e delle prestazioni.
Tra 1 e 10 milioni
Tra 500.000 e 1 milione
Tra 100.000 e 500.000
Tra 0 e 100.000
Grafico 11. Suddivisione delle società di capitali e cooperative esercenti imprese radiofoniche locali per
classi di ricavi delle vendite e delle prestazioni sul bilancio 2022. (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su
dati Registro Imprese)
Scendendo più nel dettaglio, nella seguente tabella 13, viene presentata una
suddivisione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni dei 146 soggetti che si trovano
sottofasce ogni 100.000 euro di differenza.
RICAVI
N. SOGGETTI
Tra 100.000 e 200.000
Tra 200.000 e 300.000
Tra 300.000 e 400.000
Tra 400.000 e 500.000
Tra 500.000 e 600.000
Tra 600.000 e 700.000
Tra 700.000 e 800.000
Tra 800.000 e 900.000
Tabella 13. Suddivisione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni (bilancio 2022) nella fascia tra 100.000
Nella successiva tabella 14, viene, inoltre, indicato il totale dei ricavi (suddiviso per bacini
regionali) delle n. 310 società di capitali e cooperative editrici di emittenti radiofoniche
locali che hanno depositato il bilancio 2022.
BACINO
Totale società
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Totale ricavi delle vendite e
delle prestazioni (in migliaia di
euro)
67.829
4.423
1.057
1.111
19.489
6.859
14.698
19.360
36.752
5.570
7.501
1.353
22.328
25.915
1.569
5.253
12.657
4.359
1.142
130.496
Tabella 14. Totale ricavi delle vendite e delle prestazioni (bilancio 2022) delle società di capitali e
cooperative editrici di emittenti radiofoniche locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione AerantiCorallo su dati Registro Imprese)
3.14 Gli Altri Ricavi e Proventi
La voce di bilancio “Altri Ricavi e Proventi” comprende tutti i componenti positivi di
reddito non finanziari riguardanti l’attività accessoria, sia ordinaria che straordinaria.
In tale voce, rientrano, fra l’altro, i contributi pubblici, nonché le plusvalenze delle
operazioni straordinarie relative alla cessione di rami d’azienda con i relativi
impianti/frequenze.
Nella successiva tabella 15 vengono evidenziati gli “Altri Ricavi e Proventi”, suddivisi per
regioni.
BACINO
Totale società
Totale Altri Ricavi e Proventi
(in migliaia di euro)
16.385
1.644
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
4.009
Trentino Alto Adige
3.373
Veneto
2.222
Emilia Romagna
3.835
CENTRO
8.539
Toscana
1.768
Umbria
2.499
Marche
Lazio
3.648
9.747
Abruzzo
Molise
Campania
3.117
Puglia
3.314
Basilicata
Calabria
Sicilia
1.244
Sardegna
34.671
Piemonte
Friuli Venezia Giulia
MEZZOGIORNO
TOTALE ITALIA
Tabella 15. “Altri Ricavi e Proventi” (bilancio 2022) delle società di capitali e cooperative editrici di imprese
radiofoniche locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
3.15 I costi del personale
Uno degli elementi certamente di interesse nell’analisi del bilancio delle imprese
operanti nel settore radiofonico in ambito locale è quello relativo ai costi del personale
dipendente.
Si è già specificato, nel precedente paragrafo 3.6, quale è la stima di Aeranti-Corallo del
numero dei dipendenti delle imprese radiofoniche locali esercite da società di capitali e
cooperative che hanno depositato il bilancio 2022 al 15 gennaio 2024.
Vediamo ora, in termini aggregati, quali sono i costi rappresentati dalla voce B.9 del
bilancio (Personale), costituita dalla sommatoria delle voci “B.9.a. Salari e stipendi”,
“B.9.b. Oneri sociali” e “B.9.c. Trattamento di fine rapporto”.
Nella tabella n. 16 viene evidenziato il dettaglio, suddiviso per regione, di tali costi.
BACINO
Totale imprese
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Costo personale (in migliaia
euro)
19.599
1.335
7.050
3.634
3.106
3.143
10.335
1.949
1.384
6.364
9.511
2.463
2.610
2.700
TOTALE ITALIA
39.445
Tabella 16. Totale costi del personale (bilancio 2022) delle società di capitali e cooperative editrici di
imprese radiofoniche locali. (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
I dati soprariportati fanno emergere che nelle n. 310 società di capitali e cooperative
editrici di imprese radiofoniche locali che hanno depositato il bilancio 2022, il personale
presenta un costo globale di 39,4 milioni di euro.
3.16 Il Margine Operativo Lordo
Come noto, il “MOL” (Margine Operativo Lordo) è un indicatore di redditività delle
imprese che esprime il reddito conseguito relativamente alla sola gestione operativa.
Con riferimento alle società di capitali e cooperative esercenti imprese radiofoniche
locali oggetto del presente documento (n. 310 imprese che hanno depositato il bilancio
2022), emergono i seguenti dati significativi:
a) n. 31 imprese hanno un MOL compreso tra 50.000 e 500.000 euro;
b) n. 2 imprese presentano un MOL compreso tra 500.000 e 1 milione di euro;
c) n. 2 imprese presentano un MOL superiore a 1 milione di euro;
d) n. 64 imprese hanno un MOL che si attesta tra 0 e 50.000 euro;
e) n. 211 imprese presentano un MOL negativo
Superiore a 1 milione
Tra 500.000 e 1 milione
Tra 50.000 e 500.000
Tra 0 e 50.000
Negativo
Grafico 12. Suddivisione grafica del MOL delle 310 società di capitali e cooperative esercenti imprese
radiofoniche locali, oggetto del presente documento, con bilancio 2022 depositato al 15 gennaio 2024
(Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
3.17 Il Risultato Operativo (EBIT)
L’EBIT (dall’acronimo inglese “Earnings Before Interests and Taxes), letteralmente “utile
prima degli interessi e delle imposte”, esprime il reddito che l’impresa genera prima di
remunerare il capitale, sia quello di terzi, (quindi frutto di indebitamento), che il proprio
(patrimonio netto).
Con riferimento alle società di capitali e cooperative esercenti imprese radiofoniche
locali oggetto del presente documento (n. 310 imprese che hanno depositato il bilancio
2022), emergono i seguenti dati significativi:
a) n. 1 impresa presenta un EBIT superiore a 1 milione di euro;
b) n. 1 impresa presenta un EBIT compreso tra 500.000 e 1 milione di euro;
c) n. 17 imprese hanno un EBIT compreso tra 50.000 e 500.000 euro;
d) n. 50 imprese hanno un EBIT compreso tra 0 e 50.000 euro;
e) n. 241 imprese presentano un EBIT negativo
Superiore a 1 milione
Tra 500.000 e 1 milione
Tra 50.000 e 500.000
Tra 0 e 50.000
Negativo
Grafico 13. Suddivisione grafica dell’EBIT delle 310 società di capitali e cooperative esercenti imprese
radiofoniche locali oggetto del presente documento, con bilancio 2022 depositato al 15 gennaio 2024
(Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
4. IL COMPARTO TELEVISIVO LOCALE
Come evidenziato in premessa, nel nostro Paese operano imprese televisive locali a
carattere commerciale e imprese televisive locali a carattere comunitario.
Per quanto riguarda le imprese televisive locali a carattere commerciale, le stesse
possono essere esercite da società di capitali (nel settore sono operanti Srl e Spa) e
cooperative.
Le imprese televisive locali a carattere comunitario devono avere, invece, la natura
giuridica di associazione riconosciuta o non riconosciuta, fondazione o cooperativa priva
di scopo di lucro.
Nei paragrafi che seguono vengono esaminati i dati delle imprese televisive locali
(commerciali e comunitarie) che sono state individuate al Registro delle Imprese e al
Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) ovvero in elenchi pubblici del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy.
Occorre, altresì, considerare che alcuni soggetti eserciscono più tv locali.
4.1 Le società di capitali editrici di imprese televisive locali a carattere commerciale
Nella tabella 17, pubblicata alla pagina seguente, viene indicato il numero (254) di
società di capitali, individuate al Registro delle Imprese e al Registro degli Operatori di
Comunicazione (ROC), editrici di imprese televisive locali a carattere commerciale,
suddivise per bacini geografici e per regioni.
Si tratta dei soggetti che hanno l’autorizzazione quale Fornitore di Servizi di Media
Audiovisivi (FSMA) in ambito locale.
Tali società possono essere titolari di una o più autorizzazioni FSMA e relative
numerazioni LCN.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
N. SOCIETA’ TELEVISIVE
Tabella 17. Suddivisione geografica delle società di capitali editrici di imprese televisive locali a carattere
commerciale
Ecco come si presenta, graficamente, la suddivisione numerica delle società di capitali
esercenti imprese televisive locali nei tre bacini geografici.
CENTRO
MEZZOGIORNO
Grafico 14. Articolazione delle società di capitali esercenti imprese televisive locali commerciali nei tre bacini
geografici in cui è suddivisa l’Italia
Nei tre grafici che seguono, si evidenzia la distribuzione geografica (per regioni) delle
società di capitali esercenti imprese televisive locali commerciali.
Piemonte Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia Trentino Alto
Adige
Veneto
Friuli
Venezia
Giulia
Emilia
Romagna
Grafico 15. Distribuzione geografica, nelle regioni del Nord Italia, delle società di capitali esercenti imprese
televisive locali commerciali
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Grafico 16. Distribuzione geografica, nelle regioni del Centro Italia, delle società di capitali esercenti imprese
televisive locali commerciali
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Grafico 17. Distribuzione geografica, nelle regioni del Sud Italia, delle società di capitali esercenti imprese
televisive locali commerciali
Nella tabella 18 e nel successivo grafico 18, vengono evidenziate le tipologie, in base alla
relativa natura giuridica, delle n. 254 società di capitali esercenti imprese televisive locali
a carattere commerciale (le cooperative, commerciali e comunitarie, vengono trattate
nel successivo paragrafo 4.3). Non è possibile svolgere attività televisiva in forma di
società di persone (Snc, Sas) e di impresa individuale.
Tipologia
Società a responsabilità limitata
Società per azioni
TOTALE
Tabella 18. Le tipologie di società di capitali esercenti imprese televisive locali a carattere commerciale
Società a responsabilità limitata
Società per azioni
Grafico 18. Suddivisione delle società di capitali esercenti tv locali a carattere commerciale per tipologia
di impresa
4.2 I soggetti esercenti imprese televisive locali a carattere comunitario
Le imprese televisive locali a carattere comunitario, come specificato in premessa,
vengono esercite da associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni o
cooperative prive di scopo di lucro.
In considerazione che per molti di tali soggetti non è obbligatoria l’iscrizione al Registro
delle imprese non è possibile individuare tutte le imprese televisive locali a carattere
comunitario.
In ogni caso, come indicato nella tabella 19, pubblicata alla pagina seguente, sono n. 174
i soggetti a carattere comunitario (titolari di n. 309 autorizzazioni per FSMA) che hanno
ottenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il riconoscimento dei contributi
statali per l’anno 2024 di cui al DPR n. 146/2017.
BACINO
N. SOGGETTI
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
N. AUTORIZZAZIONI
Tabella 19. Numero di soggetti e numero di autorizzazioni FSMA in ambito locale a carattere comunitario
operanti in Italia, che hanno presentato domanda per i contributi di cui al DPR n. 146/2017 per l’anno
2024, suddivisi per regioni e per aggregazioni geografiche (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati
MIMIT)
4.3 Le cooperative esercenti imprese televisive locali
Le imprese televisive locali esercite da società cooperative possono essere sia a
carattere commerciale, sia a carattere comunitario, secondo il titolo abilitativo per
l’attività di FSMA loro rilasciato.
Delle n. 27 società cooperative individuate al registro imprese, n. 7 sono editrici di
imprese televisive locali a carattere commerciale, e n. 20 sono editrici televisive locali a
carattere comunitario (queste ultime sono ricomprese tra i soggetti di cui al paragrafo
4.2). Il dettaglio delle cooperative esercenti imprese televisive locali è indicato nella
seguente tabella 20.
BACINO
N. COOPERATIVE
DI CUI
COMMERCIALI
DI CUI
COMUNITARIE
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Tabella 20. Le imprese televisive locali esercite da cooperative, con la specifica di quelle a carattere
comunitario, suddivise per regioni (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati MIMIT)
4.4 I dipendenti delle società di capitali e delle cooperative editrici di imprese televisive
locali
Delle n. 281 (254 + 27) società di capitali e cooperative esercenti l’attività televisiva in
ambito locale, oggetto del presente documento, alla data del 15 gennaio 2024 avevano
depositato il bilancio 2022 n. 202 soggetti.
Questi ultimi, in base ai bilanci 2022 (si veda il successivo paragrafo 4.11), hanno
sostenuto costi per il personale dipendente (salari e stipendi + oneri sociali +
trattamento di fine rapporto, corrispondenti alle voci B.9a, B.9b e B.9c dei rispettivi
bilanci 2022) per complessivi euro 114,83 milioni di euro. Stimando, in via teorica, che
un dipendente di un’impresa televisiva locale comporti un costo medio annuo per
l’impresa di euro 38.000, è possibile stimare i dipendenti delle suddette imprese
televisive locali costituite in forma di società di capitali (Srl e Spa) e di cooperative in n.
3.022 (euro 114,83 milioni : euro 38.000 = 3.022).
Infine, deve essere stimato il numero dei dipendenti delle 78 società di capitali e
cooperative che alla data del 15 gennaio 2024 non avevano depositato il bilancio 2022.
Al riguardo, si stima che tali dipendenti siano non meno di 200.
4.5 I dipendenti dei soggetti esercenti imprese televisive locali a carattere comunitario
Alcune imprese televisive locali a carattere comunitario, sebbene non ne abbiano
l’obbligo giuridico, hanno lavoratori subordinati alle proprie dipendenze. La sussistenza
di tali rapporti di lavoro si evince dall’esame della graduatoria relativa alle domande per
i contributi 2024 alle emittenti televisive comunitarie, presentate ai sensi del
Regolamento di cui al DPR n. 146/2017.
Tale Regolamento prevede, infatti, che, lo stanziamento dei contributi destinati
all’emittenza televisiva locale a carattere comunitario sia ripartito al 50 per cento in parti
uguali tra tutti i soggetti beneficiari ammessi e per l’altro 50 per cento in proporzione al
punteggio attribuito esclusivamente con riferimento al numero dei dipendenti occupati
(tra i quali i giornalisti).
Dalla lettura della graduatoria allegata al Decreto direttoriale del Ministero delle
Imprese e del Made in Italy in data 13 settembre 2024, emerge che tra i n. 174 soggetti
(titolari di 309 emittenti), che hanno presentato domanda di contributo, vi sono n. 75
soggetti che hanno un punteggio relativo ai dipendenti.
E’ quindi possibile ipotizzare un dato complessivo di circa 220 dipendenti per tali 75
soggetti.
4.6 Il totale dei dipendenti delle imprese televisive locali
Nella tabella 21, pubblicata alla pagina seguente, si riportano i dati dei dipendenti come
stimati per le diverse tipologie di imprese televisive locali.
TIPOLOGIA
N° DIPENDENTI
Stima dipendenti delle società di
capitali e delle cooperative editrici di
emittenti televisive locali che hanno
depositato il bilancio 2022 al 15
gennaio 2024
3.022
Stima dipendenti delle società di
capitali e delle cooperative editrici di
emittenti televisive locali che non
hanno depositato il bilancio 2022 al 15
gennaio 2024
Stima dipendenti dei soggetti editori di
emittenti televisive locali a carattere
comunitario
TOTALE
3.442
Tabella 21. Stima Aeranti-Corallo del numero dei dipendenti delle imprese televisive locali, suddivisi per
tipologia di soggetti. Tale stima è relativa a dipendenti a tempo pieno. In presenza di dipendenti part time,
il loro numero sarebbe superiore
4.7 I dati di bilancio delle società di capitali e cooperative editrici di imprese televisive
locali
Come si è detto, delle 281 società di capitali e cooperative esercenti l’attività televisiva
in ambito locale, oggetto della presente ricerca, alla data del 15 gennaio 2024 avevano
depositato il bilancio 2022 n. 202 società (pari al 71,9%).
Nel dettaglio, di tali soggetti avevano depositato il bilancio il 90,2% di quelli con sede al
Nord, il 69,6% di quelli con sede al Centro e il 61,5% di quelli con sede nel Mezzogiorno.
Nella successiva tabella 22, pubblicata alla pagina seguente, viene evidenziata la
distribuzione geografica dei soggetti che hanno depositato il bilancio 2022 alla data del
15 gennaio 2024.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto
Adige
Veneto
Friuli Venezia
Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Totale
società
bilancio
TOTALE ITALIA
Totale società tv
oggetto della presente
ricerca
% deposito
bilancio 2022
100,0
100,0
Tabella 22. Società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive locali che hanno depositato il
bilancio 2022, suddivise per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
4.8 Analisi dei dati di bilancio
Dall’esame della tabella 23 e del successivo grafico 19, entrambi pubblicati alla pagina
seguente, emerge che delle n. 202 società di capitali e cooperative che hanno depositato
il bilancio 2022, ve ne sono n. 189 che hanno il patrimonio netto positivo. Di tali n. 189
soggetti, ve ne sono n. 123 con patrimonio netto tra 0 e 1 milione di euro; n. 60 con
patrimonio netto tra 1 e 10 milioni di euro; n. 6 con patrimonio netto superiore a 10
milioni di euro.
BACINO
Patrimonio netto positivo
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Patrimonio netto negativo
Tabella 23. Dati sul patrimonio netto delle società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive
locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
Nel grafico che segue vengono indicate le società suddivise per le relative classi di
patrimonio netto.
Superiore a 10 milioni
Tra 1 e 10 milioni
Tra 0 e 1 milione
Negativo
Grafico 19. Suddivisione delle società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive locali per classi
di patrimonio netto (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
Nella tabella 24 che segue è indicato il numero delle società di capitali e cooperative che
hanno conseguito un utile nell’esercizio 2022 e il numero delle società di capitali e
cooperative che nello stesso esercizio hanno subito una perdita.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia
Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
In utile (+)
In perdita (-)
Totale
Tabella 24. Società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive locali in utile/perdita 2022 (Fonte:
rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
Dalla soprariportata tabella 24 emerge una maggioranza di aziende che presenta utili (il
65,8%) rispetto a quelle che dichiarano perdite (il 34,2% del totale).
Nel grafico pubblicato alla pagina seguente viene riportato il dettaglio per regioni.
Sardegna
Sicilia
Calabria
Basilicata
Puglia
Campania
Molise
Abruzzo
Lazio
Marche
Umbria
Toscana
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Veneto
Trentino Alto Adige
Lombardia
Liguria
Valle d’Aosta
Piemonte
In utile (+)
In perdita (-)
Grafico 20. Dettaglio per regioni delle società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive locali
che nel 2022 presentano utili o perdite di bilancio (rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
4.9 I ricavi delle vendite e delle prestazioni
Delle 202 società di capitali e cooperative che hanno depositato il bilancio 2022, n. 73
presentano ricavi delle vendite e delle prestazioni tra 100.000 e 500.000 euro; n. 42
presentano ricavi delle vendite e delle prestazioni tra 500.000 e 1 milione di euro; n. 47
presentano ricavi delle vendite e delle prestazioni per oltre 1 milione di euro; 40
presentano ricavi delle vendite e delle prestazioni tra 0 e 100.000 euro.
Nel grafico 21 alla pagina seguente vengono indicate le società di capitali e cooperative
per classi di ricavi delle vendite e delle prestazioni.
Oltre 1 milione
Tra 500.000 e 1 milione
Tra 100.000 e 500.000
Tra 0 e 100.000
Grafico 21. Suddivisione delle società di capitali e cooperative esercenti imprese televisive locali per classi
di ricavi delle vendite e delle prestazioni sul bilancio 2022. (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati
Registro Imprese)
Nella tabella 25, presentata a seguire, viene indicato il totale dei ricavi (suddiviso per
bacini regionali) delle n. 202 società di capitali e cooperative editrici di tv locali che
hanno depositato il bilancio 2022.
BACINO
Totale società
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Totale ricavi delle vendite e delle
prestazioni (in migliaia di euro)
124.491
4.822
7.827
53.178
4.939
31.592
2.972
19.161
29.034
10.901
1.482
2.405
14.246
35.484
2.090
1.224
9.379
7.378
1.100
3.500
6.521
4.292
189.009
Tabella 25. Totale ricavi delle vendite e delle prestazioni (bilancio 2022) delle società di capitali e
cooperative editrici di tv locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro
Imprese)
4.10 Gli Altri Ricavi e Proventi
La voce di bilancio “Altri Ricavi e Proventi” comprende tutti i componenti positivi di
reddito non finanziari riguardanti l’attività accessoria sia ordinaria che straordinaria. In
tale voce rientrano, fra l’altro, entrate per contributi pubblici (DPR n. 146/2017) nonché
per indennizzi a seguito del rilascio delle frequenze di trasmissione.
Nella tabella 26, pubblicata a seguire, sono raggruppati gli “Altri Ricavi e Proventi”
suddivisi per regioni.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Totale
società
Totale Altri Ricavi e Proventi
(in migliaia di euro)
147.252
9.987
1.791
46.058
4.303
65.552
2.140
17.421
29.364
15.614
2.928
10.586
87.844
3.685
1.252
23.047
13.028
1.991
8.014
28.245
8.582
264.460
Tabella 26. “Altri Ricavi e Proventi” (bilancio 2022) delle società di capitali e cooperative editrici di
emittenti televisive locali, suddivisi per regioni (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro
Imprese)
4.11 I costi del personale
Uno degli elementi certamente di interesse nell’analisi del bilancio delle imprese
operanti nel settore televisivo in ambito locale è quello relativo ai costi del personale
dipendente.
Si è già specificato, nel precedente paragrafo 4.4, quale è la stima di Aeranti-Corallo del
numero dei dipendenti delle imprese televisive locali esercite da società di capitali e
cooperative che hanno depositato il bilancio 2022 al 15 gennaio 2024.
Vediamo ora, in termini aggregati, quali sono i costi rappresentati dalla voce B.9 del
bilancio (Personale), costituita dalla sommatoria delle voci “B.9.a. Salari e stipendi”,
“B.9.b. Oneri sociali” e “B.9.c. Trattamento di fine rapporto”.
Nella seguente tabella n. 27 viene evidenziato il dettaglio, suddiviso per regione, di tali
costi.
BACINO
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino Alto Adige
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
CENTRO
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
MEZZOGIORNO
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
TOTALE ITALIA
Totale società
Costo personale (in migliaia di
euro)
60.411
3.509
1.766
25.336
3.529
14.977
1.547
9.747
18.395
7.745
1.237
2.047
7.366
36.025
2.457
1.294
8.250
8.867
1.200
3.799
6.787
3.371
114.831
Tabella 27. Totale costi del personale (bilancio 2022) delle società di capitali e cooperative editrici di tv
locali (Fonte: rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
I dati soprariportati fanno emergere che delle n. 202 società di capitali e cooperative
editrici di emittenti televisive locali che hanno depositato il bilancio 2022, il personale
ha un costo globale di 114,8 milioni di euro.
4.12 Il Margine Operativo Lordo
Come noto, il “MOL” (Margine Operativo Lordo) è un indicatore di redditività delle
imprese che esprime il reddito conseguito relativamente alla sola gestione operativa.
Con riferimento alle imprese operanti nel settore televisivo locale oggetto del presente
documento (n. 202 società di capitali e cooperative che hanno depositato il bilancio
2022), emergono i seguenti dati significativi:
a) n. 11 imprese hanno un MOL compreso tra 50.000 e 500.000 euro;
b) n. 1 impresa ha un MOL compreso tra 500.000 e un milione di euro;
c) n. 2 imprese presentano un MOL superiore a un milione di euro;
d) n. 29 imprese hanno un MOL che si attesta tra 0 e 50.000 euro;
e) n. 159 imprese presentano un MOL negativo
Tra 50.000 e
500.000 euro
Tra 500.000 e 1
milione di euro
Superiore a 1
milione di euro
Tra 0 e 50.000 euro
MOL negativo
Grafico 22. Suddivisione grafica del MOL delle 202 società di capitali e cooperative editrici di imprese
televisive locali, oggetto del presente documento, con bilancio 2022 depositato al 15 gennaio 2024 (Fonte:
rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
4.13 Il Risultato Operativo (EBIT)
L’EBIT (dall’acronimo inglese “Earnings Before Interests and Taxes), letteralmente “utile
prima degli interessi e delle imposte”, esprime il reddito che l’impresa genera prima di
remunerare il capitale, sia quello di terzi, (quindi frutto di indebitamento), che il proprio
(patrimonio netto).
Con riferimento alle società di capitali e cooperative operanti nel settore televisivo
locale oggetto del presente documento (n. 202 imprese che hanno depositato il bilancio
2022), emergono i seguenti dati significativi:
a) n. 2 imprese presentano un EBIT superiore a 1 milione di euro;
b) n. 8 imprese presentano un EBIT compreso tra 50.000 e 1 milione di euro;
c) n. 19 imprese hanno un EBIT compreso tra 0 e 50.000 euro;
d) n. 173 imprese presentano un EBIT negativo
Superiore a 1 milione di
Tra 0 e 50.000 euro
EBIT negativo
Grafico 23. Suddivisione grafica dell’EBIT delle 202 società di capitali e cooperative editrici di imprese
televisive locali, oggetto del presente documento, con bilancio 2022 depositato al 15 gennaio 2024 (Fonte:
rielaborazione Aeranti-Corallo su dati Registro Imprese)
4.14 Le reti per la diffusione dei contenuti televisivi in ambito locale
Con la delibera n. 39/19/CONS (recante il Piano nazionale di assegnazione delle
frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre – PNAF), l’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni ha suddiviso l’Italia in 18 Aree Tecniche (AT) «regionali»,
tranne Abruzzo e Molise (accorpate nell’AT 13) e Puglia e Basilicata (accorpate nell’AT
15). Inoltre, le province orientali del Piemonte sono state ricomprese sia nell’Area
Tecnica n. 1, sia, in ragione della conformazione dell’area di coordinamento con la
Svizzera, nell’Area Tecnica n. 3.
La medesima delibera n. 39/19/CONS dell’Agcom ha pianificato una rete locale di 1°
livello in banda Uhf, con copertura non inferiore al 90%, in ciascuna area tecnica, ad
eccezione dell’AT 3 (Lombardia e Piemonte Orientale), dove sono pianificate due reti
locali di 1° livello e delle sub AT 4a (Trento) e 4b (Bolzano) dove sono pianificate ulteriori
3 reti locali di 1° livello. Inoltre, con la successiva delibera n. 162/20/CONS, l’Agcom ha
pianificato una seconda rete locale di 1° livello nell’AT 2 (Valle d’Aosta). L’Agcom ha,
inoltre, pianificato per ciascuna area tecnica una o più reti locali di 2° livello, senza vincoli
di copertura nel bacino di riferimento.
Nella successiva Figura 1, sono rappresentate le 18 Aree tecniche in cui è stata suddivisa
l’Italia ai fini della pianificazione delle frequenze tv dalla delibera Agcom n. 39/19/CONS.
Figura 1. Suddivisione dell’Italia operata dalla delibera Agcom n. 39/19/CONS ai fini della pianificazione
delle frequenze tv (fonte: Agcom)
Il Ministero dello Sviluppo economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy),
in attuazione dell’articolo 1, comma 1033 della Legge di Bilancio 2018, come modificato
dalla Legge di Bilancio 2019, ha quindi pubblicato i bandi per la formazione delle
graduatorie per l’assegnazione ad operatori di rete dei diritti d’uso di frequenze, per
l’esercizio del servizio televisivo digitale terrestre in ambito locale.
La tabella 28, pubblicata a seguire, illustra il numero di frequenze pianificate dall’Agcom
con la propria delibera n. 39/19/CONS, come modificata dalla delibera n. 162/20/CONS,
e le reti effettivamente assegnate dal Ministero.
Area Tecnica
1 – Piemonte
2 – Valle D’Aosta
3 – Lombardia e
Piemonte Orientale
4 – Trentino Alto Adige
4a – provincia di Trento
4b – provincia di Bolzano
5 – Veneto
6 – Friuli Venezia Giulia
7 – Liguria
8 – Emilia Romagna
9 – Toscana
10 – Umbria
11 – Marche
12 – Lazio
13 – Abruzzo e Molise
14 – Campania
15 – Puglia e Basilicata
16 – Calabria
17 – Sicilia
18 – Sardegna
TOTALE ITALIA
Reti 1°
livello
pianificate
dall’Agcom
Reti 1°
livello
assegnate
dal MIMIT
Reti 2°
livello
pianificate
dall’Agcom
Reti 2°
livello
assegnate
dal MIMIT
Tabella 28. Situazione delle reti di 1° e 2° livello pianificate dall’Agcom e delle reti effettivamente
assegnate dal Ministero, a seguito delle procedure di gara (Fonte: elaborazione Aeranti-Corallo su dati
Agcom e MIMIT)
Dall’esame di tale tabella 28 si evince che le reti di 1° livello sono state, nella maggior
parte dei casi, assegnate10.
Fanno eccezione l’unica rete di 1° livello dell’AT n. 4 (Trentino Alto Adige), che non è
stata assegnata in quanto gli operatori hanno preferito concentrarsi sulle reti di 1° livello
delle due province autonome (Trento e Bolzano), dove sono state assegnate una rete
(su tre) in provincia di Trento e tutte e tre le reti in provincia di Bolzano.
Diversa è la situazione delle reti locali di 2° livello. In taluni casi, le stesse non sono state
assegnate poiché non vi sono stati operatori che le abbiano richieste (in quanto le stesse
presentano coperture di una o poche province, dove spesso non vi è un numero
sufficiente di FSMA tale da giustificare l’esercizio di una rete di diffusione con i relativi
costi).
4.15 I marchi attualmente eserciti, commerciali e comunitari
A seguito del riassetto delle frequenze televisive, il Ministero delle Imprese e del Made
in Italy ha emanato una serie di bandi per i Fornitori di Servizi di Media Audiovisivi
(FSMA) in ambito locale che, laddove utilmente collocati nelle rispettive graduatorie,
hanno potuto acquistare capacità trasmissiva dei mux dei nuovi operatori di rete (di 1°
o di 2° livello) assegnatari delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in ambito
locale, ai fini della diffusione dei rispettivi palinsesti. Successivamente lo stesso
Ministero ha pubblicato i bandi per l’attribuzione delle numerazioni LCN, ai sensi della
delibera Agcom n. 116/21/CONS, ai soggetti utilmente collocati nelle citate graduatorie
FSMA.
A seguito di compravendite effettuate dopo l’originale rilascio delle numerazioni LCN, di
attribuzione di nuove autorizzazioni FSMA e relative numerazioni LCN, nonché delle
Le reti di 1° livello di Lombardia e Piemonte Orientale; Veneto; Friuli Venezia Giulia; Puglia e Basilicata;
Sicilia sono state assegnate a Rai Way Spa; le reti di 1° livello di Piemonte; Valle d’Aosta; Lombardia e
Piemonte Orientale; Prov. aut. di Trento; Liguria; Emilia Romagna; Toscana; Marche; Lazio; Abruzzo e
Molise; Campania; Calabria e Sardegna sono state assegnate a EI Towers Spa; la rete di 1° livello
dell’Umbria è stata assegnata all’operatore di rete locale Umbria Televisioni srl; le reti di 1° livello della
prov. aut. di Bolzano sono state assegnate alla RAS.
attribuzioni dei numeri LCN ai consorzi/intese, il Ministero delle Imprese e del Made in
Italy ha, da ultimo, pubblicato l’aggiornamento al 29 aprile 2024 degli elenchi LCN di
tutte le 18 aree tecniche.
Nella tabella 29, pubblicata a seguire, viene evidenziato, per ciascuna Area tecnica, il
totale delle numerazioni LCN assegnate dal MIMIT ai FSMA in ambito locale nonché,
sempre per ciascuna Area tecnica, il totale delle numerazioni LCN assegnate a FSMA
locali che trasmettono su reti di 1° livello.
Area Tecnica
Totale numeri
LCN assegnati
a FSMA locali
1 – Piemonte
2 – Valle D’Aosta
3 – Lombardia e Piemonte orientale
4a – prov. Trento
4b – prov. Bolzano
5 – Veneto
6 – Friuli V.G.
7 – Liguria
8 – Emilia Romagna
9 – Toscana
10 – Umbria
11 – Marche
12 – Lazio
13 – Abruzzo e Molise
14 – Campania
15 – Puglia e Basilicata
16 – Calabria
17 – Sicilia
18 – Sardegna
TOTALE ITALIA
Totale numeri LCN
assegnati a FSMA su
reti di 1° livello
Tabella 29. Numero totale delle numerazioni assegnate dal MIMIT a FSMA in ambito locale, suddivise per
Aree tecniche (fonte: elenchi MIMIT aggiornati al 29 aprile 2024, rielaborazione di Aeranti-Corallo)
5. IL PERSONALE GIORNALISTICO DELLE EMITTENTI
LOCALI
Per approfondire quale sia la presenza di giornalisti nelle redazioni delle imprese
radiofoniche e televisive locali, è possibile fare riferimento ai dati forniti ad AerantiCorallo dall’Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni
Amendola”), suddivisi per tipologia di azienda (imprese radiotelevisive locali, emittenti
nazionali, carta stampata ecc.) e aggiornati a giugno 2022, ultimo periodo in cui l’Inpgi
ha svolto le funzioni previdenziali per i giornalisti titolari di rapporto di lavoro
subordinato.
La legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), all’art. 1, commi da 103 a
118, ha, infatti, stabilito che, a partire dal 1° luglio 2022, le funzioni previdenziali svolte
dall’INPGI – Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani a favore degli iscritti
all’Albo dei giornalisti (professionisti e pubblicisti) e al Registro dei praticanti tenuto
dall’Ordine dei giornalisti, titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura
giornalistica, venissero trasferite all’INPS – Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che,
pertanto è subentrato nei relativi rapporti attivi e passivi.
Dai dati, Inpgi, emerge, in particolare, che, al giugno 2022 i giornalisti operanti
nell’emittenza locale, titolari di un rapporto di lavoro subordinato, erano 2.235, al secondo
posto in termini di personale giornalistico impiegato, dopo i quotidiani e prima, tra l’altro,
della Rai e delle radio e tv nazionali.
Lo sviluppo dell’occupazione giornalistica nel settore è stata favorita dal contratto collettivo
nazionale di lavoro stipulato in data 3 ottobre 2000 tra Aeranti-Corallo e la Fnsi (Federazione
Nazionale della Stampa Italiana) e rinnovato, da ultimo, in data 16 novembre 2022. In base
ai dati Inpgi, tale contratto, che era applicato a 127 giornalisti nell’anno 2000, è applicato a
giugno 2022 a 1.802 giornalisti contrattualizzati.
6. I DATI DI ASCOLTO DELLE EMITTENTI LOCALI
La rilevazione degli ascolti radiofonici in Italia “RadioTER” viene, attualmente, effettuata
dalla società ERA – Editori Radiofonici Associati srl (precedentemente denominata TER
– Tavolo Editori Radio srl), mentre la rilevazione degli ascolti televisivi viene effettuata
dalla società AUDITEL srl.
A partire dall’anno 2025, AUDIRADIO subentrerà a ERA nella realizzazione della indagine
sull’ascolto radiofonico in Italia e, in questo modo, l’indagine verrà effettuata, non solo
dagli editori radiofonici (come avviene oggi con RadioTER), bensì anche dalla
componente “mercato” (rappresentata da UPA e UNA).
L’indagine relativa agli ascolti radiofonici RadioTER è attualmente condotta su un
campione di 120.000 interviste distribuite nell’arco dell’anno, rappresentativo della
popolazione italiana di età superiore ai 14 anni. La rilevazione è effettuata con sistema
C.A.T.I. (interviste telefoniche).
Le emittenti radiofoniche locali iscritte all’indagine RadioTER nel 2024 sono n. 269.
In cinque regioni italiane la radio più ascoltata, tra tutte le radio nazionali e quelle locali,
è stata una radio locale (dati RadioTER 1° semestre 2024).
L’indagine relativa agli ascolti televisivi AUDITEL è effettuata attraverso un Panel di
15.930 famiglie, comprensivo delle famiglie con almeno un componente straniero e
delle famiglie “Senza TV”, in proporzione alla loro quota di universo. Il campione è
suddiviso in 5.666 famiglie People Meter Panel (PMP) e in 10.264 famiglie Set Meter
Panel (SMP).
Le emittenti televisive locali iscritte all’indagine a luglio 2024 sono n. 173.
La pubblicazione dei dati di ascolto viene realizzata dalle sopracitate società che
effettuano le rispettive rilevazioni. In particolare, i dati di ascolto radiofonici vengono
disponibili
della
Editori
Radiofonici
Associati
(www.editoriradiofoniciassociati.it); i dati di ascolto televisivi vengono resi disponibili
nel sito web della AUDITEL (www.auditel.it).
7. AERANTI-CORALLO
Aeranti-Corallo, è una federazione di categoria, costituita da Aeranti e da Associazione
Corallo, associazioni che rappresentano imprese radiofoniche e televisive locali
(analogiche e digitali), imprese radiofoniche e televisive via satellite e via internet,
agenzie di informazione radiotelevisiva e concessionarie di pubblicità del settore
radiotelevisivo.
La federazione è stata costituita nel 1998 con la denominazione di “Coordinamento AerAnti-Corallo”. Le tre sigle costituenti il Coordinamento erano l’Aer (Associazione Editori
Radiotelevisivi), l’Anti (Associazione Nazionale Teleradio Indipendenti) e il Corallo
(Consorzio Radiotelevisioni Libere Locali). Obiettivo primario era quello di garantire
un’ampia rappresentanza al settore dell’emittenza televisiva e radiofonica locale, sia
commerciale, sia comunitaria. Il 5 giugno 2001, con l’unificazione delle associazioni Aer
e Anti, (con la nuova sigla Aeranti), la federazione ha modificato la propria
denominazione nell’attuale “Aeranti-Corallo”.
A livello confederale, Aeranti-Corallo aderisce alla Confcommercio – Imprese per l’Italia.
Organo amministrativo di Aeranti-Corallo è il Comitato esecutivo, composto da Marco
Rossignoli (coordinatore e legale rappresentante di Aeranti-Corallo e presidente
Aeranti) e da Franco Mugerli (presidente dell’Associazione Corallo).
Il sistema associativo Aeranti-Corallo rappresenta complessivamente, alla data del 1°
settembre 2024, n. 596 imprese così suddivise:
Tipologia impresa
Imprese radiofoniche locali
Imprese televisive locali
Operatori di rete radiofonici dab+ locali
Operatori di rete televisivi locali
Syndication di emittenti locali che effettuano trasmissioni in contemporanea
sul territorio nazionale
Agenzie di informazione radiotelevisiva
Concessionarie di pubblicità del settore radiotelevisivo locale
Imprese radiotelevisive via satellite
Imprese radiotelevisive via internet, via web e in simulcast
Aeranti-Corallo è socia di:
– Editori Radiofonici Associati srl – ERA srl (già TER srl), società che partecipa al 50% del
capitale sociale della AUDIRADIO srl
– Tivù srl
– Player Editori Radio srl (PER srl)
Aeranti-Corallo ha stipulato, in data 3 ottobre 2000, con la FNSI – Federazione Nazionale
della Stampa Italiana, il CCNL, rinnovato da ultimo in data 16 novembre 2022, per il
lavoro giornalistico nelle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva in ambito locale,
nelle imprese fornitrici di contenuti informativi operanti in ambito locale con tecnologia
digitale e/o operanti attraverso canali satellitari in chiaro che non rappresentino
ritrasmissione di emittenti nazionali, nei gruppi di emittenti e nei consorzi che
effettuano trasmissioni di programmi in contemporanea (syndications) e agenzie di
informazione radiofonica e televisiva.
Per ulteriori informazioni sull’attività di Aeranti-Corallo è possibile consultare il sito
http://www.aeranticorallo.it.
26 ANNI DI ATTIVITA’ DI AERANTI-CORALLO – GALLERIA FOTOGRAFICA
10 marzo 1999 – Roma
CONVEGNO AER-ANTI-CORALLO:
“Decreto legge 15/99: non solo pay tv”
Panoramica del pubblico partecipante al
convegno organizzato da Aer-Anti-Corallo
11 settembre 2001 – Roma
CONVEGNO AERANTI-CORALLO:
“La radiotelevisione digitale deve essere
anche locale”
28 ottobre 2003 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“Forum Aeranti-Corallo sulla televisione
digitale terrestre”
L’intervento di Giancarlo Innocenzi,
Sottosegretario di Stato alle Comunicazioni
Maurizio Gasparri, Ministro delle
Comunicazioni e Marco Rossignoli
4-5 luglio 2006 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“RadioTv Forum 2006 di Aeranti-Corallo”
Al microfono Paolo Gentiloni, Ministro
delle comunicazioni. Al tavolo, da sinistra:
Fabrizio Berrini, Marco Rossignoli Luigi
Bardelli ed Elena Porta
5 giugno 2007 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“RadioTv Forum 2007 di Aeranti-Corallo”.
Incontro sul tema “Oltre il dab”
Da sinistra: Nicola D’Angelo, Commissario
della Autorità per le Garanzie nelle
comunicazioni; Fabrizio Berrini; Marco
Rossignoli; Luigi Bardelli
25 settembre 2018 – Roma
MINISTERO
DELLO
SVILUPPO
ECONOMICO:
“Avvio dei lavori del Tavolo ministeriale TV
4.0”
Riunione di insediamento del Tavolo TV
4.0, presieduto dal Ministro dello Sviluppo
Economico Luigi Di Maio con la
partecipazione tra gli altri dei
rappresentanti delle Istituzioni competenti
in materia (Agcom, Conferenza delle
regioni, Corecom, Fub), le associazioni di
categoria del settore e gli operatori
televisivi nazionali. Nella foto, tra gli altri: a
sinistra il Ministro Luigi Di Maio, a destra
Marco Rossignoli
27 novembre 2019 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“Incontro di Aeranti-Corallo con il
Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio con delega all’editoria Andrea
Martella”
Nella foto, da sinistra: Alessia Caricato;
Marco Rossignoli; Andrea Martella,
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri con delega
all’editoria al termine di un incontro presso
il Dipartimento per l’Informazione e
l’Editoria della Presidenza del Consiglio
21 giugno 2023 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“RadioTv Forum 2023 di Aeranti-Corallo”
21 giugno 2023 – Roma
AERANTI-CORALLO:
“RadioTv Forum 2023 di Aeranti-Corallo”
Eva Spina, Direttore generale della DGTCSI
– ISCTI del Ministero dello Sviluppo
Economico
(attualmente
Dipartimento per il digitale, la connettività
e le nuove tecnologie del Ministero delle
imprese e del Made in Italy) insieme a
Marco Rossignoli
L’intervento di Adolfo Urso, Ministro delle
Imprese e del Made in Italy
L’emittenza radiofonica e televisiva locale in Italia – Analisi 2024
INDICE
1. PRESENTAZIONE …………………………………………………………………………………………………….. 1
2. PREMESSA …………………………………………………………………………………………………………….. 3
2.1 Nota metodologica ………………………………………………………………………………………………………….7
3. IL COMPARTO RADIOFONICO LOCALE …………………………………………………………………………… 9
3.1 Le società di capitali e le cooperative editrici di imprese radiofoniche locali a carattere
commerciale …………………………………………………………………………………………………………………..10
3.2 Le società di persone editrici di imprese radiofoniche locali a carattere commerciale ……………13
3.3 I soggetti esercenti imprese radiofoniche locali a carattere comunitario ………………………………14
3.4 Le cooperative esercenti imprese radiofoniche locali …………………………………………………………15
3.5 La radiofonia locale nel contesto digitale ………………………………………………………………………….16
3.6 I dipendenti delle società di capitali e delle cooperative editrici di imprese radiofoniche locali .20
3.7 I dipendenti delle società di persone editrici di imprese radiofoniche locali a carattere
commerciale …………………………………………………………………………………………………………………..21
3.8 I dipendenti dei soggetti esercenti imprese radiofoniche locali a carattere comunitario ………..21
3.9 Il totale dei dipendenti delle imprese radiofoniche locali ……………………………………………………22
3.10 I dati del Catasto dell’Agcom …………………………………………………………………………………………22
3.11 I dati di bilancio delle società di capitali e cooperative editrici di imprese radiofoniche
locali ……………………………………………………………………………………………………………………………..25
3.12 Analisi dei dati di bilancio ……………………………………………………………………………………………..26
3.13 I ricavi delle vendite e delle prestazioni…………………………………………………………………………..28
3.14 Gli Altri Ricavi e Proventi……………………………………………………………………………………………….30
3.15 I costi del personale ……………………………………………………………………………………………………..32
3.16 Il Margine Operativo Lordo ……………………………………………………………………………………………33
3.17 Il Risultato Operativo (EBIT) …………………………………………………………………………………………..34
4. IL COMPARTO TELEVISIVO LOCALE …………………………………………………………………………… 35
4.1 Le società di capitali editrici di imprese televisive locali a carattere commerciale ………………….35
4.2 I soggetti esercenti imprese televisive locali a carattere comunitario …………………………………..39
4.3 Le cooperative esercenti imprese televisive locali ……………………………………………………………..40
4.4 I dipendenti delle società di capitali e delle cooperative editrici di imprese televisive locali …..41
4.5 I dipendenti dei soggetti esercenti imprese televisive locali a carattere comunitario ……………..42
4.6 Il totale dei dipendenti delle imprese televisive locali…………………………………………………………42
4.7 I dati di bilancio delle società di capitali e cooperative editrici di imprese televisive locali ………43
4.8 Analisi dei dati di bilancio ……………………………………………………………………………………………….44
4.9 I ricavi delle vendite e delle prestazioni…………………………………………………………………………….47
4.10 Gli Altri Ricavi e Proventi……………………………………………………………………………………………….49
4.11 I costi del personale ……………………………………………………………………………………………………..50
4.12 Il Margine Operativo Lordo ……………………………………………………………………………………………51
4.13 Il Risultato Operativo (EBIT) …………………………………………………………………………………………..52
4.14 Le reti per la diffusione dei contenuti televisivi in ambito locale ………………………………………..52
4.15 I marchi attualmente eserciti, commerciali e comunitari…………………………………………………..55
5. IL PERSONALE GIORNALISTICO DELLE EMITTENTI LOCALI ………………………………………………. 57
6. I DATI DI ASCOLTO DELLE EMITTENTI LOCALI………………………………………………………………. 58
7. AERANTI-CORALLO………………………………………………………………………………………………… 59
La presente pubblicazione “L’emittenza radiofonica e televisiva locale in Italia” è un supplemento una
tantum del periodico quindicinale TeleRadioFax n. 17/2024 del 20 settembre 2024.
Il periodico TeleRadioFax, edito da Aeranti-Corallo, è iscritto al n. 3/99 in data 11 febbraio 1999 del
Registro periodici del Tribunale di Ancona ed è realizzato su supporto informatico e diffuso per via
telematica (online e a mezzo posta elettronica). Direttore responsabile Fabrizio Berrini.
Sede di Roma: Piazza Gioacchino Belli n.2 (Palazzo Confcommercio) 00153 – ROMA
Per ogni comunicazione ad AERANTI-CORALLO rivolgersi alla sede di Ancona
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