
(AGENPARL) – mar 24 settembre 2024 *Registro Tumori, Valentina Pococacio (M5S): “Quattro anni di ritardo, ora
la destra non usi il Registro Tumori per la bieca propaganda negazionista”*
In questi primi giorni di campagna elettorale arriva l’annuncio della
giunta di centrodestra guidata da Donatella Tesei della riattivazione del
Registro Tumori in Umbria. La stessa destra che l’aveva sospeso nel 2020,
appena insediata, e che ne aveva promesso l’immediata riattivazione, dopo
quattro anni e le tante sollecitazioni del Movimento 5 Stelle si è
svegliata a pochi giorni dal voto. Subito non si è perso tempo per
utilizzare questo prezioso strumento ai fini di una narrazione negazionista
della destra sul tema della correlazione tra inquinamento e tumori.
Il Registro Tumori è uno strumento prezioso per monitorare l’incidenza
delle patologie oncologiche, ma ancora oggi di fronte ad alcuni dati
parziali e alterati dalla limitazione degli screening nel periodo Covid si
cerca goffamente di affermare che morti e tumori sono in calo quando in
realtà i dati sono ancora allarmanti soprattutto per quanto riguarda le
patologie legate all’inquinamento. Forse si pensa che questa narrazione sia
utile per tranquillizzare i cittadini di fronte alle politiche di
devastazione ambientale portate avanti dalla destra, distruttive e
antistoriche come un Piano Rifiuti che prevede la costruzione di un nuovo
inceneritore in Umbria.
Soprattutto balza agli occhi l’allarmante primato del territorio ternano
dove la mortalità femminile è superiore anche del 17% rispetto ad altre
aree della regione e di aree come l’Alto chiascio e Alto Tevere con
situazioni oramai conosciute e cronicizzate relativamente all’apparato
gastrico, per le quali andavano attuati interventi e soluzioni richieste
oramai da molti anni anche con mozioni approvate in consiglio regionale ma
mai realmente attuate. A Terni il problema delle polveri sottili, dei
metalli pesanti, dei siti di interesse nazionale è ancora oggi più che mai
all’ordine del giorno mentre la destra fa finta di non vedere. I dati del
nichel pubblicati da Arpa evidenziano come per ben quattro mesi su cinque
(da gennaio a maggio) nel 2024 si siano superati i valori obiettivo
stabiliti dalla legge, ma oramai nessuno ci fa più caso.
Occorre una visione completamente diversa: si continua ad approfondire con
nuovi dati sui monitoraggi, ma non si indagano le cause al fine di
rimuoverle. I problemi dei cittadini hanno bisogno di soluzioni, di vedere
attuate politiche di salvaguardia dell’ambiente, non del solito
greenwashing in salsa nera. È ormai evidente di quanto salute e benessere
delle persone, degli animali, della natura e dell’ambiente siano
intrinsecamente collegati. Non possiamo dunque prescindere da un approccio
che sia capace di affrontare i problemi da queste diverse prospettive.
*Valentina Pococacio – Candidata alle elezioni regionali con il Movimento 5
Stelle per Stefania Proietti presidente*