Lunedì sera, a New York, il miliardario e imprenditore tecnologico Elon Musk ha consegnato al primo ministro italiano Giorgia Meloni il Global Citizen Award per conto dell’Atlantic Council, un think tank progressista americano. Durante la cerimonia, Musk ha elogiato Meloni per la sua leadership, descrivendola come “ancora più bella dentro che fuori” e riconoscendo i suoi sforzi per guidare l’Italia verso una crescita economica e un’occupazione da record.
Meloni è stata lodata da Musk per il lavoro “incredibile” che sta svolgendo come primo ministro, definendola “autentica, onesta e sincera”, qualità che, secondo l’imprenditore, non sono sempre comuni nel mondo della politica. Dopo aver abbracciato Musk sul palco, Meloni ha ricambiato l’elogio, definendo Musk un “prezioso genio”.
In seguito alla cerimonia, Meloni ha espresso gratitudine su X (ex Twitter), scrivendo: “È stato un grande onore ricevere questo illustre riconoscimento, per il quale ringrazio tutto l’Atlantic Council”. Ha inoltre ringraziato personalmente Musk per le sue parole e per averle consegnato il premio.
Secondo Politico, l’idea di far presentare Meloni da Musk sarebbe partita proprio dal primo ministro italiano, una decisione che ha destato qualche perplessità tra i membri liberali dell’Atlantic Council. Tuttavia, Meloni ha continuato a esprimere ammirazione per Musk, scrivendo in un altro post: “Grazie, Elon”, condividendo il video della consegna del premio.
Meloni e Musk si erano già incontrati a Roma nel giugno del 2023, dove avevano discusso diverse questioni di grande rilevanza, tra cui l’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale e, in particolare, il problema del calo dei tassi di natalità. Entrambi condividono preoccupazioni sull’impatto della denatalità globale, un tema che Musk ha definito in diverse occasioni come una minaccia esistenziale per la civiltà.
Nel 2022, Musk aveva infatti dichiarato che il crollo della popolazione a causa dei bassi tassi di natalità rappresenta un rischio molto più grave per l’umanità rispetto al cambiamento climatico. Quest’affermazione è stata ribadita più volte da Musk, che vede nella sottopopolazione una sfida per il futuro del pianeta.
Di recente, Musk è stato coinvolto in un acceso scambio con Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato Interno, riguardo alle regole del Digital Services Act (DSA). Breton aveva avvertito Musk del rischio di diffusione di contenuti inappropriati sulla sua piattaforma X durante la trasmissione dell’intervista con l’ex presidente americano Donald Trump. La preoccupazione di Bruxelles era legata alla possibilità che tali contenuti potessero incitare alla violenza, all’odio e al razzismo.
In risposta, Musk ha ironizzato su X, twittando un sarcastico “Bonjour!”, paragonando Breton a un personaggio provocatorio dei Monty Python.
La tensione tra Musk e Bruxelles è culminata con le dimissioni di Breton dal suo incarico, apparentemente sotto pressione dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Sebbene la Commissione non abbia confermato se von der Leyen abbia spinto per le dimissioni di Breton, ha semplicemente “preso atto e accettato” la decisione, ringraziandolo per il lavoro svolto.
Anche Papa Francesco è intervenuto nella questione, schierandosi a favore degli sforzi europei per combattere la disinformazione. Rivolgendosi agli operatori delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale, il pontefice ha esortato a rispettare la legge e ad assumersi responsabilità per i contenuti diffusi online. Il papa ha inoltre aggiunto un commento significativo: “Iniziate a pagare le tasse”, un chiaro riferimento alla critica spesso rivolta alle grandi aziende tecnologiche per la loro gestione delle imposte.
La premiazione di Giorgia Meloni da parte di Elon Musk rappresenta un riconoscimento della sua leadership, ma evidenzia anche la crescente interazione tra politica, tecnologia e sfide globali come il calo demografico e la regolamentazione dei contenuti online. La collaborazione e il rispetto reciproco tra Meloni e Musk potrebbero aprire nuove prospettive per l’Italia nel campo dell’innovazione tecnologica e delle politiche sociali. Tuttavia, restano aperte molte questioni sul futuro della regolamentazione digitale e su come leader globali affronteranno le sfide connesse alla libertà di espressione e alla disinformazione.