(AGENPARL) – lun 23 settembre 2024 Sanità Privata: straordinaria partecipazione allo sciopero nazionale del 23
settembre. 80% adesioni e circa 20.000 manifestanti in tutta Italia
Roma, 23 settembre 2024 – “Oggi è stata una straordinaria giornata di
partecipazione da parte delle lavoratrici, dei lavoratori e dei
professionisti della sanità privata e delle RSA Aris Aiop. Circa 20.000
manifestanti si sono radunati nelle piazze di tutta Italia per chiedere
dignità e giusto riconoscimento contrattuale”, lo dichiarano, in una nota
stampa, le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Nonostante le precettazioni imposte dai datori di lavoro, che includono
anche servizi non essenziali e che saranno prontamente contestate alla
Commissione di Garanzia, abbiamo registrato una partecipazione dell’80% del
personale, a testimonianza della forza delle nostre ragioni e della
determinazione di chi lavora ogni giorno per garantire la salute e
l’assistenza ai cittadini. Parliamo di donne e uomini a cui sono stati
calpestati i propri diritti e che chiedono da 12 anni un nuovo contratto
delle RSA, così come il rinnovo del CCNL di Sanità Privata, scaduto nel
2018”, proseguono i sindacati.
I presidi si sono tenuti in molte città italiane, da nord a sud del paese,
coinvolgendo lavoratrici e lavoratori che operano in strutture dove si
applicano i contratti Aiop e Aris per la sanità privata e le RSA. “Questi
lavoratori attendono da anni il rinnovo del contratto, mentre le
associazioni datoriali continuano a legare ogni trattativa alla copertura
dei costi contrattuali tramite finanziamento pubblico, una posizione per
noi inaccettabile e che testimonia una totale assenza di responsabilità
sociale nei confronti degli operatori”, ribadiscono le organizzazioni
sindacali.
A margine del presidio di Roma, una delegazione sindacale è stata ricevuta
dal Capo Segreteria del Ministro della Salute: “Abbiamo ricevuto
rassicurazioni sul fatto che a breve verranno convocate tutte le parti per
un tavolo tecnico di confronto tra Sindacati, Conferenza delle Regioni, le
parti datoriali e il Ministero della Salute. Questo è un primo segnale di
apertura, ma non basta”, sottolineano.
La mobilitazione, infatti, non si ferma: “Continueremo a lottare fino a
quando non sarà riconosciuto il giusto trattamento contrattuale e salariale
a tutti i professionisti che, come quelli del pubblico, garantiscono
quotidianamente il diritto costituzionale alla salute. Il valore del lavoro
deve tornare al centro della discussione. Non ci fermeremo fino a quando
non vedremo riconosciuta la professionalità di chi lavora nelle strutture
accreditate e convenzionate, garantendo pari diritti e retribuzioni”,
concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
…………………………………………………..
CISL FUNZIONE PUBBLICA NAZIONALE
Portavoce del Segretario Generale
TWITTER @guidobachetti
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