
(AGENPARL) – lun 23 settembre 2024 Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Sassari
“LA RADIOLOGIA NON GIUSTIFICATA È UN REATO PENALE”
La seconda edizione del corso “Aggiornamento in radioprotezione”, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Sassari si è svolta sabato 21 settembre a Sassari. La giornata si è aperta con i saluti del vicepresidente dell’Ordine Salvatore Lorenzoni, prima della presentazione del convegno a cura del responsabile scientifico Daniela Soro.
L’ECM, moderato da Paolo Pintore, si è aperto con la relazione di Luca Simbula che ha messo in evidenza i rischi dell’esposizione radiologica per pazienti e professionisti, ribadendo che un esame diagnostico che prevede l’uso di ionizzanti deve essere sempre giustificato da un vantaggio diagnostico o terapeutico, oppure in campagne di screening rivolte a determinate categorie di persone. Il primo intervento su “Giustificazione e ottimizzazione” è stato curato da Luca Simbula che ha ribadito che ogni irradiazione deve dare un’efficace risposta al quesito posto, avendo cura di utilizzare la minor dose a fronte del miglior risultato, tenendo conto delle linee guida stilate dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’utilizzo di macchinari di ultima generazione è un valido aiuto per ottenere “appropriatezza diagnostica” con il minor danno possibile. Nelle relazioni di Salvatore Lorenzoni e Francesco Serra sul “Consenso informato” è stato posto l’accento sulla comunicazione “bidirezionale” tra medico e paziente e sulla capacità di comprensione e di elaborazione della patologia da parte del malato, indipendentemente dalla sua scolarizzazione. In definitiva il consenso deve essere sempre: personale, libero, esplicito, consapevole, specifico attuale e revocabile, perché nessuno può essere sottoposto a trattamento sanitario contro la propria volontà, se non in casi specifici, previsti dalla legge.
Del “referto” ha parlato Davide Turilli evidenziando che il documento deve riportare il quesito clinico che giustifica il trattamento, la cui scelta spetta al medico radiologo che dovrà specificare la tecnica dell’esame e la molecola utilizzata per il liquido di contrasto, evitando acronimi e specificando quale tipo di ragionamento ha portato ad una specifica indagine e in quale modo. Questo consente di fornire elementi preziosi nella prosecuzione della cura per tutti i professionisti sanitari coinvolti nel percorso terapeutico
Antonella Calvisi ha trattato il tema “Esposizione in mammografia”, ribadendo che il collare di protezione per le pazienti è solo dannoso, in quanto induce il macchinario ad aumentare l’irradiazione. Ha quindi consigliato la Tomosintesi per la diagnostica del tumore mammario per la percentuale sensibile di riduzione dei falsi positivi che arrivano invece dalla mammografia classica in 2D.
A conclusione della prima sessione sono intervenuti Rossana Bona e Piergiorgio Marini sul “Ruolo del fisico medico”. A questa figura professionale è demandato il controllo di qualità degli impianti utilizzati per la radiologia, la quantità delle dosi somministrate ai pazienti, ma anche la protezione dei sanitari esposti alle radiazioni. I due professionisti hanno fissato il concetto secondo il quale: “Il beneficio di una diagnosi corretta deve essere superiore al danno espositivo”.