(AGENPARL) – gio 19 settembre 2024 [image: image.png]
Presentato il primo Contratto Intersettoriale per le PMI del Manifatturiero
Confimi Industria e Confsal siglano accordo su settimana breve,
partecipazione dei lavoratori al CDA, promozione della capacità e salario
minimo tabellare a 9€/h
Roma, 19 settembre 2024 – Confimi Industria e Confsal hanno presentato il primo
Contratto Collettivo Nazionale Intersettoriale (CCNIL) dedicato al settore
manifatturiero. Questo accordo rappresenta una svolta storica per le
relazioni industriali, coinvolgendo numerosi comparti produttivi, tra cui
tessile, chimico, plastico, gomma, alimentare e legno-arredo.
Il contratto – siglato dalle parti lo scorso 21 marzo e che esclude dalla
contrattazione i settori della meccanica e dell’edilizia che Confimi
Industria sottoscrive con altre associazioni sindacali – introduce una
serie di innovazioni significative che definiscono nuovi standard per la
gestione delle relazioni industriali rispondendo a logiche innovative già
introdotte dalle principali economie manifatturiere d’ Europa e mirano a
migliorare le condizioni lavorative dei propri collaboratori, sia da un
punto di vista economico che relazionale.
Il nuovo CCNIL, firmato da Paolo Agnelli, presidente di Confimi
Industria, Confederazione
dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata (45 mila imprese, 650
mila lavoratori, 85 miliardi di fatturato aggregato e oltre 50 sedi
operative in Italia) e Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di
Confsal, Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori,
segna una svolta anche in termini di contrattazione flessibile, confermando
la struttura a due livelli, di sicurezza sui luoghi di lavoro, con un forte
impegno nella prevenzione e nella formazione, sostenuta da investimenti
nelle certificazioni MOG-SGSL e nella tutela legale dei preposti.
Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, ha sottolineato: “Fin dalla
nostra fondazione 12 anni fa il nostro obiettivo era riformare i rapporti
sindacali. E uno dei modi a cui abbiamo pensato fin dal principio era
quello di unificare un certo numero di contratti manifatturieri. Ci siamo
riusciti, e lo abbiamo fatto con Confsal, un interlocutore che era
interessato al nostro progetto. Questo contratto unifica le norme
intersettoriali per le PMI manifatturiere, riducendo la frammentazione e
ponendo le basi per una contrattazione di qualità e per la lotta al dumping
salariale”.
Il *Segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta*, parlando
del valore del rapporto dialogico tra le parti ha affermato: *“Cosa
rappresenta questo contratto? E’ la prova che per avere dei risultati è
necessario un metodo basato sul confronto e sul dialogo costruttivo tra le
parti, le quali si riconoscono nell’intento di coniugare le esigenze delle
imprese con la tutela e il benessere del lavoratori, dando vita ad un nuovo
modello contrattuale basato sulla qualità dei contenuti e la chiarezza
espositiva. Siamo convinti che la mission specifica del sindacato è fare
contrattazione, una contrattazione di qualità, che oggi proponiamo ad
imprese e lavoratori attraverso questo CCNIL.”La firma di questo contratto
segna una tappa fondamentale per il futuro del settore manifatturiero
italiano e per il miglioramento delle condizioni lavorative, con
l’obiettivo di creare un sistema industriale più equo e competitivo”. *
“Ho letto il vostro contratto. Trovo fondamentale valorizzare il percorso
formativo come previsto dal vostro nuovo modello contrattuale. Positivo il
riferimento alla partecipazione dei lavoratori nei cda aziendali”. Così Marina
Elvira Calderone, ministro del Lavoro, intervenuta ai lavori. “Guardo con
molta attenzione e favore – ha spiegato – a tutto ciò che, nell’ambito
delle parti sociali, possa diventare uno strumento di semplificazione e di
provocazione per le evoluzioni del ruolo che devono esercitare coloro che
rappresentano le istanze datoriali e sindacali”.
In risposta a quanti hanno messo in discussione nei giorni scorsi la
portata del CCNIL sottoscritto da Confimi Industria e Confsal, è
intervenuto rivolgendosi direttamente alle Confederazioni e alla platea di
ospiti Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera
dei Deputati: “Contratto pirata? I pirati erano fuorilegge allora diciamo
corsaro, perché era colui che autorizzato dal governo combatteva a fianco
di esso. A me questo contratto piace, mi piace molto tutta la parte sulla
partecipazione dei lavoratori, e avrete la cornice normativa a cui fare
riferimento perché la prossima settimana iniziamo ad esaminare le proposte
di legge in commissione”.
Pareri positivi e di endorsement anche dall’ex Ministro del Lavoro Nunzia
Catalfo che ha sottolineato come il CCNIL sia “un esempio di contrattazione
di qualità, non posso che sperare che si allarghi” e dall’ex Ministro del
Lavoro Cesare Damiano: “Qui non siamo di fronte a un contratto pirata ma a
un contratto di diversa impostazione. La fissazione del minimo salariale a
9 euro è rivoluzionaria, ci troviamo di fronte ad un contratto che fissa
uno standard salariale minimo. Io ho studiato le norme e consiglio a tutti
di farlo”.
Non è mancata la voce di alcuni ospiti in sala, tra tutti, l’onorevole Marco
Rizzo che intervenuto sottolineato “non so se è il migliore contratto
possibile ma è l’inizio di una strada perché la CGIL, in primo luogo, non
vuole di fatto il salario minimo come legge anche se lo dice, perché perde
la rappresentanza della contrattazione de facto. Qua state sfidando il
sindacato concertativo da una parte e Confindustria dall’altra siete
coraggiosi siete dei pirati bravi e quindi vi battete contro qualcosa di
statico che farà affondare il paese”.
Scendendo nel dettaglio il Contratto Intersettoriale sottoscritto da Confimi
Industria e Confsal prevede, tra le altre cose:
–
è data la possibilità alle aziende con più di 100 collaboratori di
inserire un rappresentante dei lavoratori nel Consiglio di
Amministrazione così da rafforzare la partecipazione attiva dei
dipendenti nelle decisioni aziendali;
–
è introdotto il salario minimo tabellare fissato a 9€/h, una misura
innovativa nel panorama nazionale che garantisce maggiori tutele economiche
ai lavoratori che finora, anche a livello industriale, erano al di sotto
di tale soglia. Valore – tra l’altro – più volte indicato da Bruxelles;
–
settimana lavorativa di 4 giorni: sarà possibile distribuire l’orario di
lavoro settimanale, fissato a 36 ore, su 4 giorni lavorativi, mantenendo il
salario invariato. Misura pensata con il duplice scopo di supportare i
collaboratori nel work life balance e nel permettere alle aziende dalla
produzione “stagionale” di organizzare al meglio i flussi di lavoro;
–
la promozione della “capacità” con formule di incentivazione e
diffusione di premi di risultato che riconosce la maggiore qualificazione
del dipendente. Una formula meritocratica che supera le rigidità legati ai
livelli finora in uso;
–
la semplificazione: il contratto si compone infatti di una parte
generale e trasversale a tutti i settori della manifattura e una speciale
che affronta in maniera puntuale – lì dove presenti – le tipicità dei
settori produttivi coinvolti. Un’opera di semplificazione di estremo
supporto anche agli ordini professionali in supporto delle imprese.
[image: photo]
*Ufficio stampa*
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