
(AGENPARL) – gio 19 settembre 2024 Diritto all’abitare e ddl sicurezza: al Governo non bastava il taglio
drastico dei fondi destinati alla morosità incolpevole. Approvata in
Municipio una Mozione che impegna Municipio X e Comune di Roma, nelle
figure di Presidente, Sindaco e rispettive Giunte, ad attivarsi, anche
presso l’ANCI, al fine di ottenere il reintegro e l’adeguata dotazione
finanziaria degli aiuti sociali per l’affitto e per la morosità
incolpevole, uno stanziamento pluriennale destinato ai Comuni e finalizzato
all’acquisizione di immobili ad uso residenziale ai fini di garantire il
passaggio da casa a casa, ad esprimere in ogni sede la forte preoccupazione
per gli effetti prodotti dall’articolo 8 del così detto “DDL Sicurezza” se
quest’ultimo non subirà sostanziali modifiche nella discussione in Senato.
Secondo i dati certificati dall’ISTAT quasi un milione di famiglie che
vivono in affitto versa in condizione di povertà assoluta. Come risposta
per tutelare le famiglie in difficoltà, il Governo ha scelto di assumere
provvedimenti che hanno contribuito a peggiorare sensibilmente la
condizione di sofferenza abitativa: ha azzerato le risorse rivolte ai
Comuni per l’erogazione del contributo affitto e per la morosità
incolpevole; è intervenuto cancellando il reddito di cittadinanza; ha
tagliato ai Comuni risorse importanti indispensabili per affrontare le
gravi situazioni di acuta sofferenza, in particolare quando siamo in di
fronte all’esecuzione forzata degli sfratti. In questa, segnata da un
aumento della povertà estremamente preoccupante e da dati incontrovertibili
di una sofferenza abitativa strutturale nelle nostre città, si abbatte come
una scure il cosiddetto “DDL Sicurezza”, che, all’articolo 8, introduce un
nuovo reato nel codice penale stabilendo una pena tra 2 e 7 anni per chi
occupa un immobile, anche se vuoto o abbandonato, senza introdurre elementi
che possano distinguere le occupazioni di necessità e/o incolpevoli da
altre tipologie di occupazione. In barba alle semplificazioni, va ricordato
che il reato di “invasione di terreni o di edifici” è già normato dall’art.
633 del codice penale ed inoltre va sottolineato come il nuovo
provvedimento sia in contraddizione con la Direttiva del 10 agosto 2023 del
Ministro dell’Interno Prefetto Piantedosi che stabilisce, per sgomberi nel
caso di occupazione di immobili, la necessità del censimento degli
occupanti al fine dell’accertamento e della presa in carico delle
condizioni di fragilità. Il testo in esame, inoltre, estende la pena anche
a coloro che sostengono o offrono qualsiasi sostegno agli occupanti, anche
se in modo pacifico e rispettoso delle Istituzioni, determinando
oggettivamente una forma di criminalizzazione per sindacati, comitati,
associazioni di volontariato, forze politiche. E’ opportuno ricordare che,
nella difesa di una occupazione per necessità di un immobile vuoto e
abbandonato o di uno sfratto ai danni di un nucleo con fragilità
economiche, sociali, sanitarie, l’obiettivo delle associazioni che
intervengono non è quello del contrasto al diritto di proprietà, comunque
garantito dalla Costituzione nella sua preminente funzione sociale, bensì
quello della tutela dei diritti umani e sociali, anche essi garantiti dalla
Costituzione così come dai Trattati e dalle Convenzioni Internazionali sui
diritti umani, concentrando l’attenzione sulle soluzioni necessarie al fine
di garantire il passaggio da casa a casa dei soggetti sottoposti a
provvedimenti di sgombero o rilascio, meritevoli di forme di protezione. Ed
è adesso che le mafie “faranno festa” in quanto, dopo una condanna penale
anche in caso di morosità incolpevole, quando si chiudono tutte le porte a
causa di una macchia sulla condotta, le uniche prospettive rischiano di
essere quelle offerte dalla criminalità. Le mafie, nella gestione delle
occupazioni, speculano sulla sofferenza sociale e sulla mancanza di
risposte da parte delle Istituzioni ed è per questo che un vero contrasto
alla criminalità organizzata non si determina con la semplice arma della
repressione, ma bensì, prioritariamente, fornendo risposte sociali a un
bisogno fondamentale della persona come quello di una abitazione adeguata,
dignitosa, accessibile, restituendo nei fatti quel diritto di cittadinanza
che troppo spesso viene negato ai cittadini. Ed è per questo che oggi
abbiamo presentato e votato una Mozione che impegna Municipio X e Comune di
Roma, nelle figure di Presidente, Sindaco e rispettive Giunte, ad
attivarsi, anche presso l’ANCI, al fine di ottenere sia il reintegro e
l’adeguata dotazione finanziaria degli aiuti sociali destinati al
contributo affitto ed alla morosità incolpevole sia uno stanziamento
pluriennale destinato ai Comuni e finalizzato all’acquisizione di immobili
ad uso residenziale al fine di garantire il passaggio da casa a casa ed
Inoltre di esprimere la forte preoccupazione per gli effetti prodotti
dall’articolo 8 del così detto “DDL Sicurezza” se quest’ultimo non subirà
sostanziali modifiche nella discussione in Senato. Se non fermiamo questa
deriva, il prossimo passo sarà la reintroduzione del doppio codice, quello
dei galantuomini e quello dei briganti.
Marco Possanzini, Consigliere AVS Municipio Roma X