(AGENPARL) – mer 18 settembre 2024 Prefettura – Ufficio territoriale del Governo di Chieti
Gabinetto
Nei giorni scorsi, sono state notificate altre due “INTERDITTIVE ANTIMAFIA”,
firmate dal Prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, nei riguardi di altrettanti soggetti che
presentano i requisiti previsti dalla normativa, in particolare, agli artt. 87 e segg. del
decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011, cd. Codice Antimafia.
Si tratta del risultato delle attività istruttorie, gia a suo tempo preventivate e programmate,
che si aggiungono alle “interdittive antimafia”, gia emesse, fra la fine del 2023 ed inizio
dell’anno in corso, dalla Prefettura di Chieti, a seguito di un imponente attività di
accertamento, posta in essere nel giro di pochi mesi, che la stessa ha condotto in provincia
e la cui progettazione era stata preannunciata dal Prefetto Della Cioppa, fin dall’atto del
proprio insediamento, con una specifica progettualità operativa finalizzata a prevenire
tentativi di infiltrazione della criminalità nel tessuto sociale della provincia teatina.
Per tale specifico scopo, come si ricorderà, fu costituito a gennaio 2023, con decreto del
Prefetto, un Gruppo di Lavoro, denominato anche Task Force di analisi sulle infiltrazioni
criminali nel tessuto socio economico della Provincia di Chieti, composto dai Referenti
qualificati delle Forze di Polizia, designati dal Questore e dai Comandanti Provinciali
dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
I compiti demandati al Gruppo di Lavoro sono quelli di evidenziare/individuare/risaltare
soggetti, sia persone fisiche che rappresentanti di società, direttamente o indirettamente
collegati alla criminalità di ogni tipo che, eludendo, anche attraverso prestanomi
compiacenti, la normativa, potessero essere destinatari di misure di legge quali:
interdittive antimafia del Prefetto e Misure di Prevenzione personali e patrimoniali del
che sono proposte dal Questore o dal Procuratore della Repubblica ed emesse dal
Tribunale.
In tal senso, la suddetta Task Force Interforze ha continuato a “setacciare” il territorio
provinciale, alla ricerca di situazioni sospette, su cui indirizzare le attività di analisi e
verifica, a livello provinciale, con particolare riferimento alla zona del vastese e di San
Salvo.
Sono stati, così, individuati ulteriori target che sono stati sottoposti ad approfonditi
accertamenti, in base alle risultanze informative emerse, sia in sede di analisi di gruppo
che dai dati in possesso da ciascuna forza di polizia o dalla stessa Prefettura.
I numerosi accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri e dalla
Guardia di Finanza hanno evidenziato altre due posizioni (soggetti/società) oltre le cinque
gia “colpite” da Interdittive ad inizio anno.
Anche nei riguardi delle citate ultime due il Prefetto ha emesso altrettante misure
interdittive all’esito di un contradditorio che ha visto l’utilizzo della procedura
partecipativa degli interessati per dar modo loro di fornire eventuali chiarimenti.
Le interdittive hanno riguardato:
una società di Vasto, avente ad oggetto attività di concessionaria di autoveicoli,
i cui soci presentano un articolato e grave quadro di precedenti penali e di polizia
ed una chiara interconnessione relazionale con appartenenti a gruppi criminali
calabresi. Infatti, gli accertamenti hanno permesso di rilevare che sia la
rappresentante legale, cittadina di origine russa, che il marito/dipendente,
————————————C.P.O.S.P. 29 dicembre 2022
Prefettura – Ufficio territoriale del Governo di Chieti
Gabinetto
cittadino italiano di Vasto, risultano avere numerosi precedenti penali e di polizia
così come anche persone conviventi oltre a chiare interconnessioni relazionali
con soggetti appartenenti a gruppi criminali calabresi appartenenti alla
ndrangheta. Il quadro degli accertamenti, svolti dalla Polizia di Stato, dall’Arma
dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza ha permesso di rilevare come sia
ipotizzabile una infiltrazione nel tessuto sociale di quell’area di elementi
riconducibili alla criminalità organizzata, attraverso attività societarie come
quella oggetto della interdittiva in riferimento;
una ditta con sede legale a San Giovanni Teatino, che ha richiesto l’iscrizione
in “white list” per il settore di attività “servizi ambientali, comprese quelle di
raccolta, trasporto nazionale e transfrontaliero, anche per conto di terzi, di
trattamento e smaltimento di rifiuti, nonche’ le attivita’ di risanamento e di
bonifica e gli altri servizi connessi alla gestione dei rifiuti. Per questa ditta sono
stati rilevati collegamenti con soggetti gravitanti attorno a gruppi malavitosi a
motivo del quale è da escludere la possibilità di iscrizione alla White List, mediante la
emissione di una interdittiva, per modo che non possa verificarsi alcuna infiltrazione nel
tessuto sociale economico.
Come è noto l’interdittiva antimafia del Prefetto è una misura cautelare con cui viene
proibito a un’impresa o a soggetti di avere rapporti con la pubblica amministrazione
evitando così infiltrazioni nel settore pubblico e bloccando l’attività delle imprese quando
sussiste, anche solo potenzialmente, il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità
organizzata.
L’interdittiva antimafia preclude ogni tipo di rapporto con la pubblica amministrazione
e ogni possibilità di ottenere contributi, finanziamenti e mutui agevolati, nonché altre
erogazioni dello stesso tipo, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici
o dell’Unione europea, per lo svolgimento di attività imprenditoriali, stante l’esigenza di
evitare ogni tipo di esborso pubblico in favore di imprese soggette ad infiltrazioni
criminali.
Inoltre, l’interdittiva antimafia non consente la concessione di autorizzazioni di cui all’art.
67 del Codice antimafia, in dettaglio, licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio,
iscrizione in elenchi o albi professionali, alla CCIIAA, altre autorizzazioni connesse ad
attività imprenditoriale, ed, ove sussistenti, ne prevede la revoca a cura dell’Ente che ha
proceduto al rilascio.
Infatti, in detti casi la Prefettura richiederà la immediata revoca delle stesse.
Queste due ulteriori misure rappresentano un importante risultato da parte della Prefettura
e delle Forze di Polizia per preservare il territorio da ogni infiltrazione e quale monito alla
criminalità di ogni tipo che comprenda bene come sia elevata l’attenzione che la
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