Sabrina Anna Massari, figlia del fondatore di Lucio Massari Travel, ci accompagna in un viaggio tra passato e futuro della storica agenzia. Attraverso i ricordi familiari, ripercorre la nascita di Massari Travel nel 1967, una realtà nata dall’intraprendenza di suo padre, inizialmente pastore e poi pioniere nel settore dei viaggi. In questa intervista, Sabrina condivide la trasformazione del concetto di lusso nel turismo, l’importanza della sostenibilità e le sfide nel creare esperienze personalizzate per una clientela internazionale esigente e sempre connessa.
Domanda. Cosa ha spinto a fondare Massari Travel nel 1967 e quali erano le ambizioni iniziali?
Sabrina Anna Massari. Tutto è cominciato per caso. Mio padre, figlio di un macellaio, lavorava come pastore nei momenti in cui non andava a scuola. Ben presto si rese conto che il suo futuro non poteva essere nella pastorizia; quindi, chiese a mio nonno di tornare a studiare. Dopo aver ottenuto il diploma in ragioneria, trovò lavoro a Roma presso un’agenzia di viaggi. Grazie a quell’opportunità, fu anche inviato negli Stati Uniti per l’apertura di una succursale, dove conobbe mia madre. Si sposarono e nacque mio fratello. Circa un anno dopo la sua nascita, mio padre decise di tornare in Italia e fondare la sua agenzia. Inizialmente chiamata Group Tours International, successivamente si trasformò in Massari Travel.
Nel 1967, la decisione di fondare Massari Travel fu motivata dalla volontà di creare qualcosa di proprio, basato sull’esperienza accumulata nel settore dei viaggi. Le ambizioni iniziali erano di offrire un servizio di viaggi personalizzati e di alta qualità, rivolti a un pubblico internazionale, con un forte desiderio di innovare e rendere accessibili esperienze di viaggio uniche e su misura.
Domanda. Come ha visto cambiare il concetto di lusso e turismo esperienziale nel corso dei decenni?
Sabrina Anna Massari. Nel corso di questo ultimo ventennio la digitalizzazione dell’offerta turistica, da una parte, e la sempre più grande partecipazione del cliente alla creazione e alla determinazione del prodotto, hanno radicalmente modificato il concetto di lusso, da esclusivo ad esperienziale; da costoso ad autentico, dove il costo non è derimente nella scelta finale del cliente, che raramente chiede quanto costa; tanto quanto la possibilità di vivere un’esperienza autentica, locale, dove i gusti e le tradizioni del luogo sono condivise, vissute e godute dal cliente in sinergia con la popolazione del luogo.
Il business si è legato al leisure, tra acronimi di ultima generazione e nuove abitudini di consumo, portando alla creazione del concept del bleisure dove si lavora e si sperimenta, dove, mentre si viaggia, siamo sempre connessi per poter rispondere alle esigenze di un mercato che pretende la nostra continua attenzione.
Dall’altra parte, proprio per questa costante e usurante connettività, si è formata lentamente, ma inesorabilmente, la necessità di staccare, la necessità del viaggio de-tox, usando un neologismo ormai di uso comune; per purificarsi non solo nel corpo, grazie ai nuovi programmi di wellness, sempre più completi e inclusivi; ma anche nella mente e nell’anima ed evitare i tanto discussi fenomeni di burn out, dove l’eccesso di connessione porta ad una sorta di corto circuito.
Ed ecco che il vero lusso è diventato il tempo che il cliente dedica a sé stesso, scollegandosi da Iphone, Ipad e qualsiasi piattaforma social che ci obbliga, volenti o nolenti a partecipare, a diventare “vittime” più o meno consapevoli di una connessione e di una comunicazione continua.
Ed ecco che il nuovo lusso diventa lo spazio, la luce naturale, la qualità dell’aria, che insieme ad una alimentazione naturale, bio, e rispettosa delle risorse ambientali, porta il cliente ad appropriarsi di gusti dimenticati, di profumi smarriti nella giungla di prodotti chimici che il nuovo lusso aborrisce e rifiuta, come l’ultimo, o il primo dei mali da cui distanziarsi.
Prodotti naturali, materiali naturali e ritmi allineati con le necessità del corpo, senza fretta, senza stress, fanno del turismo di lusso un turismo intelligentemente slow.
Domanda. Come integrate la sostenibilità nei vostri itinerari e nelle esperienze offerte?
Sabrina Anna Massari. I nostri itinerari si fondano su risorse locali e sposano gli usi e le tradizioni delle destinazioni.
Seguono il ritmo delle stagioni e sono costruiti intorno alle necessità di un cliente che, spesso, viene stimolato a conoscere il luogo attraverso itinerari e percorsi ciclabili, con guide ambientali, che, in perfetto inglese, raccontano la storia delle persone, della flora e della fauna del luogo, usando le risorse del territorio, come succede nella esperienza della Granita che Massari fa vivere al cliente, sulle pendici dell’Etna, secondo i metodi che anticamente venivano usati dalla tradizione locale, con i profumi e i sapori che la stagione ci offre.
Sostenibilità per Massari non vuol dire soltanto cibo a km 0, ma vuol dire anche, o forse soprattutto, integrazione con le comunità locali ed uso, ma mai abuso, delle loro risorse, affinché i nostri clienti diventino, per loro, non solo una risorsa economica, ma anche, una possibilità di scambio e arricchimento.
Domanda. Quali sono le sfide e le opportunità nella creazione di esperienze di viaggio su misura?
Sabrina Anna Massari. Creare un viaggio su misura, significa porsi nella disposizione all’ascolto.
Ascoltare, significa creare un dialogo con il cliente, che si sentirà libero di chiedere, di esprimersi, di condividere i suoi sogni, cercando nell’agente una guida che fermamente e gentilmente lo conduca alla scoperta di un territorio.
Dicendo no, quando necessario.
Proponendo tutto quanto esuli il concetto del classico “grand tour” Italiano, ormai a disposizione di chiunque, con gli strumenti che la digitalizzazione offre.
Talvolta questo vuol dire anche tradire certe aspettative fondate su antichi e, ad oggi, inutili stereotipi, per cui, Massari si fa portatore di una conoscenza, che, seppur fondata su oltre 50 anni di esperienza, è sempre moderna, e sempre contemporanea, adeguandosi come fa, ad un mercato e ad una società in costante evoluzione.
Il cliente viene così educato alla scoperta di un territorio e alle sue caratteristiche e mentre si fa questo, gli si racconta anche che andare a visitare la Valle dei Templi, alle 3 di pomeriggio di un giorno di agosto significa essere colpiti da un’ondata di calore; o che prenotare una cena alle 18 significa non trovare ristoranti di qualità, al di fuori del circuito del turismo di massa, totalmente incompatibile con il nuovo concetto di lusso.
Guidare, ascoltare, orientare, informare e costruire, ecco i verbi chiave nella creazione di un itinerario personalizzato.
Domanda. Come vede il futuro del turismo in Italia e quali trend prevede?
Sabrina Anna Massari. Difficile rispondere con assoluta certezza a questa domanda, se non per un punto, che vede il famoso HF, il fattore umano, sempre, dovunque e comunque al centro di una commercializzazione e creazione del prodotto turistico ricettivo, dove il TU è diventato il perno.
Domanda. Può condividere un’esperienza o un aneddoto memorabile organizzato per un cliente?
Sabrina Anna Massari. Un aneddoto memorabile riguarda un cliente che voleva fare una sorpresa alla moglie durante una vacanza in Liguria. Abbiamo organizzato una giornata speciale in un piccolo borgo di pescatori lungo la costa delle Cinque Terre. Senza rivelare i dettagli, li abbiamo fatti partecipare a una lezione di cucina con una signora del posto, che li ha guidati nella preparazione del pesto fatto a mano con il basilico fresco della zona.
Dopo la lezione, hanno pranzato insieme alla signora nella sua terrazza con vista sul mare. Non era un’esperienza lussuosa, ma la semplicità e il calore umano di quel momento li ha profondamente colpiti, rendendo la loro vacanza indimenticabile.
Domanda. Quali sono le chiavi per mantenere un team motivato e appassionato come quello di Massari Travel?
Sabrina Anna Massari. Le chiavi per mantenere un team motivato e appassionato come quello di Massari Travel risiedono principalmente nella creazione di un ambiente di lavoro che bilancia professionalità e spensieratezza. Da un lato, è fondamentale garantire un contesto professionale, dove ognuno può esprimere al meglio le proprie competenze e sentirsi valorizzato per il proprio contributo. Dall’altro, è altrettanto importante che il lavoro sia svolto in un’atmosfera rilassata, confortevole e persino giocosa, dove ci sia spazio per la creatività e lo scambio libero di idee.
Inoltre, Massari Travel punta molto su una forte cultura del supporto reciproco, in cui ogni membro del team si sente parte di una grande famiglia. La comunicazione aperta, il riconoscimento dei successi individuali e di squadra sono elementi centrali.
In questo modo, si crea un equilibrio tra un ambiente di lavoro serio e orientato ai risultati e un clima positivo e inclusivo, dove il team può divertirsi mentre lavora a progetti stimolanti.