
(AGENPARL) – gio 12 settembre 2024 L’Ausl Romagna entra a far parte del Programma nazionale Trapianto di
Microbiota Fecale Umano (FMT)
Partono in Romagna i percorsi di screening dei donatori, di ricerca e di cura
Il Centro Nazionale Trapianti ha autorizzato la partecipazione dei Centri di Trapianto di
Microbiota (Fecal Microbiota Transplantation, FMT) dell’AUSL della Romagna al
Programma Nazionale sul Trapianto di Microbiota Fecale umano (FMT,) secondo le
indicazioni previste dal Programma stesso.
Il trapianto di microbiota fecale è una procedura attraverso cui si raccolgono le feci da un
donatore sano, per poterle processare in maniera opportuna ed arrivare all’estrazione di
microbiota intestinale da trapiantare, successivamente, in un altro soggetto. A oggi la
pratica è approvata e raccomandata dalle linee guida per il trattamento di infezioni
recidivanti da Clostridioides difficile.
L’AUSL della Romagna ha presentato un unico progetto aziendale “Programma Trapianto
di Microbiota Fecale dell’AUSL della Romagna” Coordinato dal Prof. Vittorio Sambri e dal
Dott. Carlo Fabbri, con il Referente dell’attività clinica Dott.sa Giulia Gibiino che prevede
tre Centri FMT:
– Centro FMT Ravenna presso la U.O. di Gastroenterologia Ravenna diretta dal
Dott.Alessandro Mussetto
– Centro FMT Forlì-Cesena presso la U.O. di Gastroenterologia Forlì-Cesena diretta
dal Dott.Carlo Fabbri
– Centro FMT di Rimini presso la U.O. di Gastroenterologia Rimini diretta dal
Dott.Marco Di Marco
ed un’unica Unità Operativa di Microbiologia presso il Centro Servizi Pievesestina, diretta
dal Prof. Vittorio Sambri.
I tre Centri FMT sono dislocati negli Ospedali Santa Maria delle Croci di Ravenna,
M.Bufalini di Cesena e Infermi di Rimini ed il percorso coinvolge le Unità Operative di
Malattie Infettive delle tre sedi. Il Programma prevede una figura di riferimento di
Gastroenterologia per ciascuna delle sedi: Dott.sa Eleonora Solida per il Centro FMT di
Forlì-Cesena, Dott.ssa Chiara Racchini per il Centro FMT di Ravenna e Dott.ssa
Alessandra Caponi per il Centro FMT di Rimini.
“L’ adeguamento delle strutture effettuato a tal fine – spiega il prof. Vittorio Sambri –
permetterà una standardizzazione dell’analisi del microbiota intestinale, effettuata in
regime di servizio sanitario nazionale, per tutti i donatori e riceventi, presso l’UO di
Microbiologia da me diretta, con un ampliamento delle possibilità di ricerca e cura dei
nostri pazienti. “
I tre Centri prevedono un percorso di donazione attraverso cui tutti i cittadini sani possono
richiedere una valutazione presso le suddette sedi; dopo colloquio clinico e indagini di
laboratorio viene conferita l’idoneità e quindi la possibilità di eseguire una o più donazioni
di microbiota intestinale. In contemporanea le tre sedi hanno un percorso di presa in carico
dei pazienti affetti da C.difficile recidivante da valutare per trapianto.
“A oggi l’unica indicazione clinica è l’infezione da C. difficile recidivante – conclude il Dott.
Fabbri- anche se il tema del trapianto di microbiota e del microbiota o microbioma stesso è
una grande opportunità terapeutica. Per tutte le altre future indicazioni è necessario avere
cautela e si tratta di tematiche di appannaggio della ricerca scientifica. E’ degno di nota il
fatto che nella Azienda Sanitaria della Romagna tutte e tre le province siano dotate di un
processo clinico e culturale che permette questo tipo di attività”.
Il riconoscimento del “Programma Trapianto di Microbiota Fecale dell’AUSL della
Romagna” segna l’inizio di una attività di cura rivolta ai pazienti affetti da infezione
recidivante da Clostridioides difficile e apre una nuova prospettiva di ricerca con
coinvolgimento nei numerosi trials clinici nazionali e internazionali sull’utilizzo del trapianto
di microbiota in molteplici indicazioni.
L’importanza dei donatori
In ciascun Centro della Romagna è iniziato il percorso di screening dei donatori e di
donazioni con identificazione di donatori idonei e banca attiva di materiale congelato
presso il Centro di Pievesestina.
Tutti i cittadini sani, in particolare non affetti da patologie croniche gastrointestinali o
sistemiche, possono essere donatori idonei. La valutazione di screening prevede colloqui
informativi e anamnestici, esami di laboratorio ematici e su feci che verranno svolti
secondo calendario concordato con i Gastroenterologi di riferimento per ciascuna sede.
E’ in programma nelle prossime settimane la pianificazione di incontri con i donatori AVIS
per poterne facilitare e velocizzare la valutazione per diventare anche donatori di
microbiota intestinale.
Per maggiori informazioni riguardo alla donazione è possibile rivolgersi ai seguenti
contatti: